Amori che non sanno stare al mondo: recensione del film di Francesca Comencini

Lucia Mascino e Thomas Trabacchi sono al centro di un dramma sentimentale dalla premessa interessante ma a trattati troppo caricato nell'esecuzione.

Amori che non sanno stare al mondo: recensione del film di Francesca Comencini
Articolo a cura di

Presentato ai festival di Locarno e Torino prima di uscire in sala il 29 novembre, Amori che non sanno stare al mondo è il nuovo lungometraggio di Francesca Comencini, che torna al cinema a cinque anni di distanza dalla sonora delusione di Un giorno speciale, dopo la parentesi catodica di Gomorra (due episodi della prima stagione e tre della seconda). Per l'occasione la regista ha deciso di adattare il proprio romanzo, incentrato sulle sequele di una storia d'amore finita male: Flavio (Thomas Trabacchi) e Claudia (Lucia Mascino), incontratisi in circostanze insolite, hanno avuto una relazione intensa ma turbolenta, ormai solo un lontano ricordo. O meglio, lo è per lui; lei non ne vuole sapere di lasciarsi alle spalle la loro storia d'amore, negando l'evidenza e vivendo ogni giorno in modo ossessivo alla ricerca di barlumi di speranza mentre le persone intorno a lei esprimono sane dosi di scetticismo, generando momenti di imbarazzo e ilarità che evidenziano quanto le questioni di cuore sappiano essere complicate e impenetrabili.

Personaggi che non sanno stare in equilibrio

Il racconto non lineare si focalizza principalmente su Claudia, seguita dalla regista con uno sguardo compassionevole che mette in primo piano la sua vulnerabilità emotiva e sottolinea i suoi difetti senza mai consciamente ridicolizzarla. Lucia Mascino è l'interprete perfetta per le nevrosi della protagonista, ma è penalizzata da un certo squilibrio registico che la spinge a recitare talmente sopra le righe da superare il confine tra personaggio volutamente insopportabile e performance involontariamente esasperante. Se ne esce meglio Trabacchi, la metà "razionale" della coppia, nonché autore della battuta più bella del film: quando i due cenano insieme per la prima volta e lei afferma di essere già innamorata di lui, Flavio attribuisce tale sentimento a ciò che lui chiama "l'euforia del carboidrato".
Ma tali intuizioni non bastano per salvare in toto un progetto dove, al di là del coraggio e dell'ambizione (vedi la sequenza omoerotica, di una potenza che si vede raramente nel cinema italiano), la comicità involontaria si mischia spesso e volentieri a quella volontaria, creando una situazione dove si tende a ridere del film anziché con esso. Eppure un certo fascino perverso c'è, soprattutto se si va al cinema in coppia: in fin dei conti, Amori che non sanno stare al mondo è un perfetto manuale su come non gestire la fine di una storia, e l'irritazione che si può provare durante la visione è in questo caso un punto a favore.

Amori che non sanno stare al mondo Francesca Comencini porta al cinema il proprio romanzo omonimo e affronta le idiosincrasie amorose con una sincerità e un coraggio che, per quanto lodevoli, scivolano spesso nel ridicolo involontario e rendono difficile simpatizzare in toto con i due tormentati personaggi principali, interpretati con passione da Lucia Mascino e Thomas Trabacchi. Un film difficile da apprezzare in tutto e per tutto, nonostante qualche intuizione brillante e un lavoro attoriale per lo più solido.

5

Che voto dai a: Amori che non sanno stare al mondo

Media Voto Utenti
Voti: 1
7
nd

Altri contenuti per Amori che non sanno stare al mondo