Recensione Amore Nero

Raoul Bova dirige un corto sul tema della violenza sulle donne

Recensione Amore Nero
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Scritto e diretto da Raoul Bova, il cortometraggio Amore Nero rappresenta più che un vero e proprio prodotto filmico, la volontà di sensibilizzare (sempre di più) la società su un tema spinoso e scabroso come quello, della violenza sulle donne, un fenomeno che ha radici antiche e che ancora oggi trova terreno fertile nei paraocchi culturali di tradizioni e ‘usanze' che preferiscono l'apparente pulizia del silenzio alla deflagrante miccia della verità. La sinergia di Mediafriends e della Fondazione Doppia Difesa (fondata da Michelle Hunziker e dall'avvocato Giulia Bongiorno) con il supporto di Medusa e di Euronics (nei cui punti vendita fino al 30 giugno 2012 sarà possibile acquistare il DVD del cortometraggio a € 9.90 - il cui ricavato, detratto dei costi, andrà direttamente a sostegno di Doppia Difesa) hanno reso possibile la realizzazione di questo lavoro, apprezzabile soprattutto nel suo ruolo di impegno sociale (che si estenderà a un totale di ben cinque cortometraggi tutti incentrati su temi di scottante attualità), e che godrà sicuramente di una buon visibilità grazie ai due notissimi volti dello spettacolo che si sono messi in gioco per questo progetto: Raoul Bova nei panni di regista, e Michelle Hunziker nei panni della protagonista Laura.

Amore Nero

Solo 14 minuti per raccontare il vortice di tensione psico-fisica nel quale viene risucchiata una donna quando è vittima, impotente, di violenza: sia essa fisica o mentale. Un torto subito che anziché scatenare reazioni di difesa attiva, sfuma in un'implosione passiva dei sentimenti, complici un retaggio culturale che (specie in ambito matrimoniale) confina la donna nel bene e nel male della sua unione, la sensazione di paura che si mescola alla percezione di non avere alcuna via di fuga, di dover accettare e subire quel crescendo di violenza ai propri danni senza poter opporre alcuna resistenza. Per rappresentare questa condizione, purtroppo sempre molto diffusa (anche se, dall'introduzione della legge sullo stalking, sono aumentati i mezzi con cui osteggiarla), Raoul Bova sceglie Laura (nell'inedito, sofferente volto di Michelle Hunziker), donna e moglie vittima di un amore nero, che la incatena al fianco di un marito violento e ossessionato dall'idea di perdere la sua donna. Laura cerca un appiglio per liberarsi da quel fardello di vita, ma non lo trova, ostacolata nel suo desiderio di fuga da una madre che non comprende, e ossessionata dall'immagine di una bambina (lei da piccola) già costretta a metabolizzare una vita di donna fatta di abusi e silenzi. Un filo comune che raccoglie tre generazioni di donne accomunate dalla stessa difficoltà di far valere i propri diritti, scrollarsi di dosso l'onta di un peccato mai commesso. Ed è forse questo l'aspetto più riuscito del cortometraggio di Bova, contaminato da una sincerità di fondo che trascende la qualità filmica del prodotto (arricchito da un certo fiuto per l'inquadratura ma condizionato da una retorica che ne smorza il pathos).

Conferenza stampa: Raoul Bova e Michelle Hunziker

A seguito della proiezione del corto, che ha ricevuto anche una targa di merito dal Presidente Napolitano, il regista Raoul Bova e la protagonista Michelle Hunziker hanno spiegato il senso della loro partecipazione a questo progetto.

Raoul Bova: In realtà non è stata una mia idea quella di passare dietro alla macchina da presa, ma mi è stato proposto e io non ho detto di no, perché mi faceva piacere prestarmi a questa bella iniziativa volta a sensibilizzare la gente su un tema così importante. La sinergia di tante idee e volontà mi emoziona sempre perché è quella che ha reso possibile questo progetto, nato dalla voglia di credere nell'importanza del messaggio e nella solidarietà. Il mio intento di regista è stato quello di non rappresentare la violenza fisica (che rimane sempre fuori campo, ndr) ma piuttosto quello di accendere i riflettori sulla violenza mentale, interiore, la frustrazione di non poter chiedere aiuto a nessuno, secondo il precetto per cui è meglio stare zitti piuttosto che parlare. Io mi sono concentrato sulla complessità delle situazioni che non riescono a risolversi, adottando un testo costruito su frasi e situazioni ben precise, in cui le donne si riconoscono. Quindi direi che la parte più difficile è stata quella della scrittura del testo; sul set invece le cose sono state molto più semplici perché gli attori si sono rivelati molto generosi. Io, dal canto mio, mi sono sentito a mio agio da regista, che trovo un lavoro molto affine a quello dell'attore, anche se penso che per farlo bisogna avere una grande preparazione tecnica e anche molta passione. 

Michelle Hunziker: anche se la Fondazione Doppia Difesa è nata già da qualche anno e io ho avuto modo di entrare in contatto con molte delle situazioni che fanno capo alla storia raccontata nel corto, noi ci riteniamo ancora una ‘boutique d'aiuto', una piccola realtà, ed è stato molto difficile per me rappresentare il dolore e la sofferenza delle donne vittime di violenza. Nell'affrontare questo ruolo comunque il mio interesse primario è stato quello di poter essere d'aiuto alle donne in difficoltà, e spero che si possano vendere tanti dvd in modo da poter aiutare il maggior numero di donne possibile (per questo motivo ringrazio sin da ora chi lo acquisterà). Inoltre, penso che la cosa importante sia rompere un circolo vizioso culturale, spezzare la catena del silenzio, e io credo che questo corto ci riesca abbastanza bene perché non è tanto un racconto quanto un insieme di emozioni che mandano un messaggio a un pubblico ben preciso. Credo che Raoul abbia fatto un ottimo lavoro e che sia riuscito a trasmettere molto bene le sensazioni comuni a queste storie, mentre per quanto mi riguarda, interpretare Laura è stato molto difficile, dal momento che io sono sempre solare e di buon'umore. Mi sono dovuta svuotare della mia personalità ed entrare nei racconti delle donne che conosciamo a Doppia Difesa, fare mie quelle emozioni e quei sentimenti. E fare ciò è stato ancora più tosto perché entrando in quelle situazioni ti rendi ancora più conto di quello che può attraversare una donna in una situazione del genere. Inoltre, le mie esperienze personali (con alcuni stalker), anche se non mi piace tanto parlarne, mi hanno aiutata a comprendere che la mancanza di una legge era effettivamente una grossa lacuna nella possibilità di combattere questo problema, invece oggi (con la legge sullo stalking) è stato fatto un piccolo passo avanti. Comunque per ora, nonostante la bellissima esperienza fatta con Amore Nero (e ringrazio Raoul di questo), penso che per quanto riguarda l'ambito lavorativo, rimarrò legata alla strada della serenità, in quanto penso che in questo momento così cupo ci sia bisogno soprattutto di quella.


Amore Nero Con Raoul Bova in veste di regista e Michelle Hunziker nei panni dell'attrice protagonista, Mediafriends in collaborazione con la Fondazione Doppia Difesa realizzano un cortometraggio sul tema della violenza sulle donne che si pone l'obiettivo di sensibilizzare il grande pubblico su una questione che ancora oggi rimane di difficile gestione. Un impegno che, a prescindere dal prodotto filmico in sé, è sicuramente molto apprezzabile nel suo mettere a disposizione i volti noti dello spettacolo per una campagna di sensibilizzazione che inzierà attraverso la vendita del dvd del cortometraggio (che contiene anche 5 minuti di backstage, un'intervista a Michelle Hunziker e una all'On. Giulia Bongiorno, e anche il film - 100 minuti - La vittima e il carnefice di Roberto Burchielli e Mauro Parissone). Il dvd sarà disponibile dal mese di novembre fino alla fine di giugno in tutti i punti vendita Euronics (partner nel progetto) e il ricavato delle vendite, detratto dei costi, verrà devoluto alla Fondazione Doppia Difesa.

6.5

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