Amityville: Il Risveglio, la casa al 102 di Ocean Avenue torna a vivere Recensione

La casa al 102 di Ocean Avenue si è risvegliata e ha tutta l'intenzione di farlo sapere ai nuovi inquilini: dopo 38 anni, la saga continua

Amityville: Il Risveglio, la casa al 102 di Ocean Avenue torna a vivere Recensione
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Esistono parole in grado di contenere al loro interno un intero universo di immagini, suggestioni, sensazioni, fantasie e - perché no - perversioni. Una di queste è "Amityville", che custodisce un'intera saga cinematografica fatta di ben diciotto film - se contiamo anche le sole uscite in Home Video e l'ultimo Amityville: Il Risveglio. Un incubo allucinogeno iniziato nel 1979 che ancora oggi non accenna a perdere forza evocativa, basti pensare alla macabra abitazione sita al 112 di Ocean Avenue, per l'appunto nella tranquilla cittadina di Amityville, Stato di New York. Una casa che trasuda letteralmente sangue e terrore, che custodisce segreti oscuri e antiche maledizioni, che sopravvivono di generazione in generazione. Trovare nuovi inquilini infatti non è affatto semplice, eppure la giovane madre Joan sembra non avere alcun problema a trasferirsi oggi con i figli Belle, Juliet e James nella particolare costruzione di legno. Probabilmente perché la loro è una necessità: James è infatti costretto a vivere (per non dire sopravvivere) a letto come fosse un vegetale, tenuto in vita solo grazie all'utilizzo costante di un respiratore, e necessita di una grande sala da ingombrare con la sua costosa attrezzatura.

Madre e figlio

Nonostante le diagnosi nefaste dei medici, la madre Joan continua a credere che dal cielo possa presto scendere (o salire dalle viscere della Terra?) un miracolo sul corpo di suo figlio, troppo giovane per morire. Non la pensa affatto così la giovane Belle, che vorrebbe abbandonare il fratello al proprio destino poiché impossibilitato a guarire. La ragazza però deve presto ricredersi e fare i conti con il suo stesso scetticismo, poiché James si risveglia dal nulla e inizia a comunicare grazie a un software che interpreta il movimento degli occhi. Quella che potrebbe sembrare una fantasiosa puntata del Dr. House in realtà è tutt'altro che una passeggiata di salute. Chi conosce la saga di Amityville sa benissimo che nello scantinato della costruzione, nelle fondamenta del 112 di Ocean Avenue, esiste un vero e proprio cuore pulsante, un nucleo formato da forze oscure che non aspettano altro che un corpo da riempire.

Fra passato e presente

Viste le premesse, immaginare cosa può accadere successivamente non è difficile, Amityville: Il Risveglio non punta certo all'originalità - è pur sempre il 18esimo titolo di una saga lunga quasi quarant'anni. Franck Khalfoun è però riuscito a confezionare per la Blumhouse di Jason Blum, famosa per i vari Paranormal Activity, Insidious, The Purge e Sinister, un horror che funziona, che conosce esattamente i limiti e i cliché su cui può fare affidamento. La sceneggiatura riesce in alcuni tratti persino a sorprendere, quando non si adagia sull'autoironia - non a caso gli stessi inquilini attuali si ritrovano a guardare l'Amityville Horror originale in DVD. Parliamo dunque di un prodotto che strizza l'occhio soprattutto alle nuove generazioni che si avvicinano alla saga per la prima volta o quasi, anche se con molta probabilità divertirà anche i più appassionati del genere.

Oltre la superficie

La scrittura dello stesso Franck Khalfoun riesce persino a inserire, fra le pieghe più superficiali, anche un discorso molto profondo sul "fine vita", sull'eutanasia, sul distacco e l'elaborazione del lutto. Capire che un corpo tenuto in vita con la forza solo da macchine rumorose non appartiene più alla persona amata non è affatto facile, la giovane Belle vorrebbe cambiare immediatamente pagina, aiutata dall'intraprendenza adolescenziale, mentre la madre Joan è ostinatamente pronta a provarle tutte pur di riportare in vita il suo unico figlio.

Le due donne saranno messe di fronte a realtà inoppugnabili, saranno costrette a prendere delle decisioni, magari anche andando contro il loro stesso credo. Tutto questo però è sottinteso, è accennato, in superficie abbiamo a che fare con un horror di taglio assolutamente classico che vi darà filo da torcere per quanto riguarda jumpscare e nuovi mostri da sognare la notte. Bisogna inoltre sottolineare un valore aggiunto: il buon cast, formato dall'ottima Jennifer Jason Leigh e dall'intrigante Bella Thorne. Rispetto al 1979 la saga ha preso una piega tutta al femminile, perfettamente in linea con il mood dei nostri tempi, ma attenzione a parlare di "sesso debole"; le donne protagoniste sanno come tenere la scena e come percorrere il loro cammino, nonostante gli ostacoli.

Amityville: The Awakening Amityville: Il Risveglio gioca con il suo stesso passato e sull'ambiguità della parola "risveglio", che va così a toccare sia la celebre casa di Ocean Avenue che i personaggi del racconto. Un horror di taglio classico che riesce persino a sorprendere in alcuni momenti della narrazione, e che nasconde fra le pieghe frammenti di un discorso più profondo legato al "fine vita" e all'eutanasia. Un'opera divertente che guarda innanzitutto alle nuovissime generazioni, che magari si approcciano alla saga per la prima volta nella loro vita, ma che soddisfa in modo del tutto sufficiente anche i veterani del genere.

6.5

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