L'amico del cuore, la recensione del film Amazon Original

Gabriela Cowperthwaite porta sul grande schermo il toccante articolo autobiografico del reporter Matthew Teague, con un trio di straordinari protagonisti.

L'amico del cuore, la recensione del film Amazon Original
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Matthew Teague lavora in un giornale di provincia ma sogna da sempre di fare il grande passo verso quotidiani di rilievo nazionale. L'uomo è felicemente sposato con Nicole, dalla quale ha avuto due splendide figlie, e la coppia può contare sul prezioso e fondamentale aiuto di Dane Faucheux, ex compagno di college di lei e comune migliore amico di entrambi.
La sua presenza si rivelerà preziosa quando Matthew viene assunto dal New York Times come reporter di guerra, un incarico che lo costringe a trascorrere molto tempo lontano da casa e dalla sua famiglia. Il rapporto coniugale rischia di deteriorarsi e Dane diventa una sorta di "secondo papà" a tutti gli effetti per le bambine.
Ma il peggio deve ancora venire. Un giorno infatti Nicole si sente male e gli accertamenti medici le diagnosticano una forma di cancro terminale: non sa quanto le resta da vivere, mesi o forse settimane, ma sa di non avere speranze. Matthew e Dane rimangono così vicini alla donna nel momento più difficile.

La fine è un nuovo inizio

Se pensate che la sinossi sopra esposta sia troppo esaustiva, basti sapere che la malattia viene annunciata già nei primi minuti del film e che l'intera storia è basata su un articolo pubblicato su Esquire dallo stesso Matthew Teague. Forse anche per questo motivo si è scelto di procedere su una narrazione non lineare, che alterna vari passaggi temporali cercando di delineare un ritratto a tutto tondo di questo atipico e platonico triangolo di amore e amicizia.
Una scelta spesso intrapresa da questo tipo di produzioni, basti pensare a un cult di qualche anno fa come l'indimenticabile Alabama Monroe - Una storia d'amore (2012), atta ad armonizzare il dramma - che esce prepotente nelle sue fasi clou - con momenti più leggeri.
Certo la coesione del racconto è ovviamente frammentata e potrebbe risultare fastidiosa ad alcuni spettatori, sballottati da un anno all'altro senza un effettivo legame tra i vari avvenimenti.

Un paio di parziali colpi di scena cercano di regalare qualche sorpresa a una vicenda di cui si sa già l'epilogo, ma è indubbio che L'amico del cuore abbia come unico e dichiarato obiettivo quello di colpire dritto al petto lo spettatore, in maniera netta e incisiva.

Uno per tre e tre per uno

Il versante emotivo è quindi il focus dell'intera operazione e in questo le scelte di casting sono state assolutamente perfette. Se Casey Affleck è solitamente magnifico in ruoli di questo tipo - il suo pianto strozzato in Manchester by the Sea (2016) è una delle scene più intense dell'ultimo decennio - e Dakota Johnson offre inedite sfumature al personaggio forse più ostico, la vera sorpresa è Jason Segel, che da qualche tempo continua a confermarsi eccellente anche in parti drammatiche.
Disponibile come original nel catalogo di Amazon Prime Video, L'amico del cuore gioca proprio sulle continue e dominanti interazioni tra i tre protagonisti, suggerendo ipotetici non detti e mettendo a nudo le difficoltà di una coppia costretta ad affrontare un evento che distruggerebbe chiunque.
Per una commozione così estrema come quella che caratterizza in particolar modo l'ultima mezz'ora, la retorica era necessaria e a tratti si ha l'impressione di un parziale abuso atto a indirizzare alla lacrima facile.

La regista Gabriela Cowperthwaite d'altronde aveva già sperimentato simili toni e atmosfere con un film dall'ambientazione molto diversa, ossia il war-drama Sergente Rex (2017), sul profondo rapporto tra una giovane soldatessa e un cane impegnati nella guerra in Iraq. Qui il contesto è ovviamente di altro tipo, ma il senso per il distacco e per l'esposizione rispettosa di un dolore così privato è nuovamente centrale.
L'amico del cuore sa come, dove e quando colpire, non lesina colpi bassi ma li preannuncia senza mitigare con false speranze e proprio nella sua aderenza al lutto che verrà - più o meno imminente a seconda dei salti cronologici - trova la giusta chiave di lettura per rendere appaganti le due, amare, ore di visione.

L'amico del cuore Avanti e indietro per sfuggire a un evento che si vorrebbe non avvenisse mai. Non lo vuole il pubblico, ormai appassionato alla vicenda delle tre figure principali, e non lo vogliono i diretti interessati, ma il fatto che L'amico del cuore sia ispirato a una storia vera chiudeva fin da subito le porte a potenziali happy ending. E la stessa sceneggiatura lo esplicita già nei primissimi minuti, facendoci scoprire la malattia terminale della protagonista e il poco tempo che le rimane da vivere. Come salutare le proprie figlie nel modo migliore e dare l'addio al mondo senza troppi rimpianti: ad aiutarla il marito Matthew - autore dell'articolo autobiografico alla base - e il miglior comune amico Dane, presenza fondamentale e ormai uno di famiglia. Il montaggio che segue una cronologia tutta sua può spiazzare certi spettatori, ma era forse il solo modo per non lasciare la seconda metà alla mercé del patetismo e della retorica. Se quest'ultima non manca, l'alternanza tra passaggi più leggeri e altri più drammatici aiuta a "staccare" e a prepararsi all'inevitabile, con un trio di attori che fa di tutto per farci emozionare a dirotto in più occasioni, epilogo ovviamente in primis.

7

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