Amici, amanti e...: Recensione del nuovo film romantico

Due cuori sull'orlo di una crisi di nervi in Amici, amanti e.... una commedia romantica dai risvolti inaspettati.

Amici, amanti e...: Recensione del nuovo film romantico
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C'era una volta Ivan Reitman, acclamato regista di film cult come Ghostbusters o I gemelli, e padre dell'ormai celebre Jason (Juno, Tra le nuvole). C'era una volta perché in quest'ultima commedia dal sapore romantico con retrogusto grottesco, il navigato regista sembra aver perso il guizzo creativo di un tempo. Sulla falsa riga di molte delle serie televisive coeve (tutte incentrate su passionali incontri tra le corsie ospedaliere - Grey's Anatomy - e grandi scorpacciate di sesso mordi e fuggi), e riportando in auge l'annosa questione della possibilità di un'amicizia tra uomo e donna (qui ulteriormente complicata dall'elemento sesso), Reitman realizza una commedia debolmente credibile che poggia su un costrutto assai banale e dialoghi eccessivamente sopra le righe che compromettono la godibilità della storia, fiaccandone di minuto in minuto il ritmo.

When Emma met Adam

Emma Kurtzman e Adam Franklin. Si conoscono adolescenti ma il primo approccio è a dir poco goffo. Si rincontrano anni dopo, ma i tempi non sono ancora maturi. Quando si incontrano per la terza volta, lei è medico tirocinante risucchiato dal lavoro, lui assistente televisivo col sogno della scrittura nel cassetto. L'attrazione fisica è palpabile e di lì a finire sotto le lenzuola il passo è breve. Ma mentre Adam (Ashton Kutcher), dolce e perfetto ogni oltre ragionevole dubbio sembra da subito coccolare l'idea di un coinvolgimento più serio (un uomo davvero atipico), Emma (Natalie Portman) ha troppe questioni non risolte con sé stessa che le impediscono di vivere appieno la propria vita sentimentale. Imporrà dunque ad Adam una serie di paletti ‘emotivi' per cui la loro relazione dovrà nutrirsi esclusivamente di sesso: via le coccole, le attenzioni, le gelosie, e tutto ciò che di solito trasforma una storia di sesso in un rapporto completo. Se nello slancio iniziale la passione basterà a saziare le vite dei due amanti, col passare del tempo (touché) qualcosa comincerà a mutare, e quello che sembrava un rapporto senza ‘pericoli' diventerà un rapporto senz'anima che costringerà i due a rimettere in discussione il loro ‘patto sessuale'.

Non c'è sesso senza amore?

...E non c'è sesso senza amore, nessun inganno nessun dolore, recitava una nota canzone del Venditti nazional-popolare. Ed è su questo banale e non sempre veritiero assioma che si consuma l'intera trama di Amici, amanti, e..., la cui più grande pecca è proprio quella di aprire la partita con la soluzione già in tasca, cercando di mischiare nel corso del film le carte in tavola tramite alcune turbolenze narrative (a dirla tutta piuttosto banali) che vedono coinvolti a momenti alterni i mondi dei due protagonisti (il celebre padre di Adam che se la fa con la sua ex, stravagante ragazza, la madre di Emma turbata dalla morte del marito). Un tentativo di movimentare la scena principale che fallisce soprattutto per la mancanza di una solida struttura portante, evidente già nell'eccessiva celerità del prologo amoroso e poi sempre più macroscopica nell'incedere rapsodico con cui i due protagonisti (in particolar modo Emma) subiscono il tira e molla di loro stessi, quasi vittime di un maleficio che li costringe a sbagliare i tempi, in un parossismo emotivo a tratti snervante. Benché il tema di partenza sia sempre lo stesso, la gestione di un rapporto uomo-donna e le varie implicazioni fisico-affettive che da questo scaturiscono, siamo anni luce lontani dagli straordinari tempi comici di Harry ti presento Sally (tanto per dirne una), in cui la straordinaria incisività dei serratissimi dialoghi e la credibile gestazione del tempo di attesa rendevano il lieto fine un momento di dovuta sottomissione all'amore. Di contro, qui tutto appare più forzato, innaturale, con minuti di film costruiti ad hoc per allungare il brodo in attesa di ritrovare l'apostrofo rosa nell'epilogo. Ed è frustrante vedere i due protagonisti (tra i quali s'intravede anche una certa alchimia) svanire in ombre di personaggi così sbiaditi: la bella Natalie Portman, fresca di oscar, in una parte poco sviscerata ai limiti della schizofrenia, e il prestante Ashton Kutcher ridotto a brandelli in un ruolo da bambolotto gonfiabile bistrattato da tutto e da tutti (pseudo-ragazza, padre, ambiente lavorativo). A questo punto la domanda sorge spontanea: dove sono finite quelle brillanti penne capaci di sfornare le oneste e amabili commedie rosa di un tempo? Perché qui, la magagna più macroscopica sta proprio in una sceneggiatura claudicante e mal assortita.

Amici, amanti e... Rimescolando quelli che sono i classici elementi della commedia rosa a suon di rapporti interpersonali (amicizia, sesso e amore) Amici, amanti e... tenta la strada del rapporto pratico, scevro da condizionamenti sentimentali, cercando di analizzare la possibilità di un rapporto efficacemente ‘asettico’, fatto di solo sesso. Ma il percorso intrapreso dai due protagonisti appare sin da subito innaturale e forzato, con svolte troppo repentine o troppo poco credibili, volte solamente a condurre lo spettatore verso un finale a dir poco telefonato. E non bastano i volti ‘simpaticamente’ acqua e sapone dei due protagonisti a risollevare le sorti di una commedia che ha in una sceneggiatura troppo sconclusionata il suo più grande punto di debolezza.

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