Recensione Alla scoperta di Charlie

Michael Douglas ed Evan Wood insieme per una commedia dai tratti agrodolci

Recensione Alla scoperta di Charlie
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Siamo nel profondo entroterra Californiano, Miranda (Wood) lavora come cassiera da McDonalds, dopo che il padre Charlie (Douglas) è stato rinchiuso in un ospedale psichiatrico a causa di un pesante disturbo della personalità che l'aveva quasi indotto al suicidio. Dopo due anni di internamento, Charlie finalmente torna a casa ma le cose non andranno per il verso giusto: Miranda, ormai adolescente, disprezza suo padre per la sua immaturità e per non essere stato in grado di allevarla come una bambina normale, mentre Charlie comincia a vaneggiare riguardo un tesoro spagnolo perduto nelle grotte che si diramano sotto una collina. Sulle prime Miranda si dimostrerà estremamente restia, ma in seguito all'insistenza di suo padre deciderà di aiutarlo nella sua impresa. Gli ostacoli da superare saranno davvero molti.

Mike Cahill esordisce dietro alla macchina da presa con una pellicola per molti versi fuori dall'ordinario, quasi bipolare oseremmo dire. Ad una prima parte tutta giocata sui toni della più classica commedia fiabesca Hollywoodiana se ne contrappone una seconda che, soprattutto verso il finale, imprime a tutto il film una svolta drammatica quasi inaspettata. L'intera vicenda di Alla scoperta di Charlie (pessima traduzione nostrana del titolo originale, King of California) si gioca sul difficile rapporto fra un padre rimasto per molti versi bambino e una figlia costretta a crescere troppo velocemente. Tanto Miranda è riflessiva e pragmatica, quanto Charlie è impulsivo e sconnesso dalla realtà, insomma la solita sindrome di Peter Pan già trattata da moltissimi altri film. La cosa interessante di quest'opera però non è tanto la presunta immaturità di Charlie, ma l'incontro - scontro che viene a crearsi fra due solitudini per molti versi complementari fra loro. Miranda non riesce mai a comprendere perfettamente suo padre ma, per certi versi, è affascinata da quest'uomo così fiducioso nei propri sogni e vorrebbe potergli credere. Ma sa benissimo che la maggior parte delle "idee" di Charlie altro non sono che un parto della sua mente malata. Charlie, al contrario, ammira ed ama la propria figlia ed è orgoglioso della sua maturità e determinatezza. Tuttavia nessuno dei due riesce mai a comunicare perfettamente con l'altro ed il loro rapporto è un continuo susseguirsi di alti e bassi

Se il regista si fosse limitato all'analisi delle tematiche sopra affrontate probabilmente Alla scoperta di Charlie avrebbe potuto essere un film molto migliore, peccato però che Cahill si sia lasciato prendere la mano un po' troppo, prima di tutto con un accompagnamento musicale ossessivo e quasi sempre fuori luogo, ed in secondo luogo con l'aggiunta di sottotrame assai poco significative, come la vicenda della coppia scambista o l'abbozzo satirico su chi lavora nei grandi magazzini. Insomma, ci è sembrato che il film sia un po' scappato dalle mani del suo creatore, finendo per trasformarsi in un pastiche che avanza a strappi, con una vicenda principale che, a tratti, appare fin troppo inverosimile. Infatti se la fotografia luminosa e fiabesca contribuisce a dare l'immagine dell'America "del sogno" tanto cara al pubblico, lo svolgimento della trama finisce per minare questa perfetta fotografia, lasciando buchi ed incongruenze non troppo difficili da notare. Altra sgradita presenza che ci accompagna per tutto il film è l'invadente voce fuori campo di Miranda che, leggendo il diario di viaggio di un certo padre Torres (che secondo Charlie avrebbe sepolto l'oro), cerca di dare una cornice pesudo - storica a tutta la vicenda, senza tuttavia riuscirci dato che, come per la musica, il regista non è stato in grado di scegliere tempi e modi corretti di inserimento dei brani.
Il cast si comporta bene, Michael Douglas interpreta il suo Charlie in maniera onesta e garbatamente sopra le righe, riuscendo ad essere al tempo stesso simpatico ed istrionico; Evan Rachel Wood si conferma poi uno dei virgulti migliori della nuova Hollywood, calandosi molto bene nella non semplice parte di Miranda e rimanendo sempre in equilibrio fra la leggerezza della commedia ed il peso del dramma. Per la giovane interprete, dunque, siamo davanti ad una prova completamente positiva e siamo sicuri che questo film le servirà da trampolino di lancio per nuovi e più ambiziosi obiettivi. Poco significativi invece gli altri interpreti, poco più che macchiette di un'America di provincia che ormai sta scomparendo, dallo sceriffo, alla poliziotta all'amico nero suonatore di Tromba.

Alla scoperta di Charlie Alla scoperta di Charlie è un film che si gioca tutto sull’interpretazione della Wood e di Douglas che, da soli, devono sostenere una sceneggiatura palesemente superficiale ed una vicenda non proprio avvincente. Tuttavia l’affiatamento fra i due protagonisti e l’abilità di Michael Douglas nel costruire il proprio personaggio riescono comunque a portare il film sopra alla sufficienza. Speriamo ben presto di poter vedere la Wood in altri ruoli, più impegnativi e, sicuramente, più interessanti.

6

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