Recensione Alien Vs. Predator

Il prequel / crossover con protagonisti gli xenomorphi e i predator

Recensione Alien Vs. Predator
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È soltanto nel 2004, dopo il grande successo ai botteghini di Freddy vs. Jason, che esce nelle sale di tutto il mondo Alien vs. Predator, crossover movie che vede insieme due degli alieni più iconici del cinema horror. Ma in realtà il progetto era già in cantiere da tempo, tanto che già nel 1991 fu scritta una sceneggiatura da Peter Briggs, rimasta poi inutilizzata e l'anno successivo diverse voci davano prossima la realizzazione di una pellicola diretta da Roland Emmerich. Come gli appassionati più accaniti sapranno già, gli xenomorphi e i predator avevano già combattuto diverse battaglie cartacee sulle pagine della serie, pubblicata da Dark Horse, omonima, e il teschio di uno xenomorfo venne inserito come citazione nel finale di Predator II. Ma come detto solo 10 anni fa il progetto ottenne finalmente il via libera, piazzando in cabina di regia Paul W. S. Anderson, autore solo due anni prima della "fortunata" trasposizione di Resident evil. Anche autore della sceneggiatura, Anderson ha assoldato un cast variopinto che, oltre al gradito ritorno del grande Lance Henriksen (Aliens - Scontro finale) può "vantare" anche la presenza del nostro Raoul Bova.

La caccia è aperta

Un satellite in orbita sopra l'Antartide rivela uno strano aumento di temperatura sull'isola di Bouvetøya. Il ricco uomo d'affari Charles Bishop Weyland decide di organizzare una spedizione sul luogo reclutando esperti in vario settore da ogni parte del mondo. Giunto sul posto il team si divide in due squadre: uno andrà all'interno della piramide ivi situata mentre l'altro attenderà nel vicino campo esterno. Il gruppo di Alexa, tenace scalatrice che guida la spedizione, si trova però ben presto a contatto con strani simboli ed enigmi, mentre i soldati rimasti di guardia fuori vengono brutalmente uccisi da tre Predator. Il luogo infatti è quello prestabilito per una sanguinosa battuta di caccia tra i Predator e gli Xenomorphi, legato ad una tradizione instaurata da millenni. Alexa e i suoi compagni dovranno cercare di sopravvivere in mezzo alla battaglia aliena.

Alien vs. Predator

Prima ancora della fase registica, di cui ci occuperemo a breve, Alien vs. Predator risente soprattutto di una sceneggiatura al limite del ridicolo. Curata dallo stesso Anderson la storia infatti vorrebbe prendere spunto dagli studi dello scrittore Erich von Däniken, inventore di una teoria secondo la quale le piramidi vennero costruite con l'intervento di intelligenze extraterrestri. Non indagando nei meandri di questa ipotesi, che da molto è fonte di dibattito tra believer e scettici, il problema è il modo in cui è stata piegata ai voleri di un racconto sci-fi assolutamente privo di qualsivoglia credibilità, con forzature che definire macchiavelliche sarebbe eufemistico. Lo stesso difetto si riscontra in una poverissima caratterizzazione dei personaggi, divisi in "eroina invincibile" (ma la pur volenterosa Alexa di Sanaa Lathan nulla ha a che vedere con la mitica Ripley) e vittime sacrificali, sfociando infine nei venti minuti finali nel trash più assoluto seguendo il sacro detto "il nemico del mio nemico è mio amico". Gli stessi interpreti sembrano poco convinti (escluso il sempre onesto Lance Henriksen), e paradossalmente la partecipazione "scult" di Bova non è neanche la peggiore del lotto in un marasma attoriale più unico che raro. Registicamente Anderson continua imperterrito il suo viaggio nel cinema d'azione usa e getta, escludendo quasi totalmente la componente horror (la tensione è pressoché assente per tutta la visione) e concentrandosi solo su una caciara ludica improbabile, con diverse citazioni agli altri film del franchise e permettendosi, nella prima parte, anche qualche vaga ispirazione a La cosa di Carpenter. Unico aspetto parzialmente positivo è quello dato dagli effetti speciali, convincenti quanto basta soprattutto nei serrati confronti a due tra gli Xenomorphi e i Predator, con tanto di regina madre inclusa. Ma "tutto il resto è noia".

Alien Vs. Predator Paul W.S. Anderson "la butta in caciara" in questo improbabile prequel /cross-over che unisce due entità aliene storiche del grande schermo. Alien Vs. Predator si appoggia infatti su una trama risibile e dei personaggi privi di personalità, trascinandosi stancamente verso un finale "scult". Paura e tensione sono le grandi assenti di quest'operazione discutibile in cui si salvano soltanto i buoni effetti speciali e la performance di Lance Henriksen.

4

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