Recensione Aiuto Vampiro

Un bizzarro gruppo di mostri in un film divertente e originale

Recensione Aiuto Vampiro
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Certo il titolo italiano non ispira fiducia. Aiuto vampiro sembra porre le basi per l'ennesima commedia idiota proveniente d'Oltreoceano. Mai fidarsi delle traduzioni che la distribuzione nostrana sembra ogni giorno di più far scadere nel ridicolo, con chissà quale speranza di attirare orde di cinefili dell'ultim'ora. In originale Cirque du Freak: The vampire's assistant risuona ben più affascinante e misterioso, nonostante un vago alone di teen production rimanga comunque nell'aria. Tratto dal primo libro della saga Cirque du Freak: The Saga of Darren Shan (comprendente ad oggi ben dodici volumi), il film è diretto da Paul Weitz, il cui esordio undici anni fa con American Pie creò un vero e proprio sottofilone della commedia per adolescenti. Forse a questo punto gli amanti di un certo tipo di cinema si fermerebbero a leggere qui. Ciò nonostante, seppur con premesse che paiono tendere ad un ben preciso tipo di pubblico, Aiuto Vampiro ha dei meriti che consentono la visione anche a chi nella Settima Arte cerca qualcosa di più. A cominciare da un cast di primissimo livello, con nomi del calibro di Ken Watanabe, Salma Hayek, Willem Dafoe e John C. Reilly, che affiancano i giovani Chris Massoglia e Josh Hutcherson, rispettivamente protagonista e antagonista della storia. E le sorprese non mancano, per un lavoro che ha diverse frecce al suo arco...

Un circo molto, molto particolare

Darren (Chris Massoglia) e Steve (Josh Hutcherson) sono due amici inseparabili, compagni di classe al liceo, ma dal carattere completamente opposto. Il primo, che ha una morbosa passione per i ragni, tenta di rispettare le regole impostagli dalla famiglia, ma è facilmente influenzabile da Steve, dal carattere cupo e tenace e ossessionato dai vampiri. Quando scoprono che un circo itinerante di mostri terrà uno spettacolo proprio nella loro città, i due non si lasciano sfuggire l'occasione di assistervi. Vengono così a conoscenza dei bizzarri personaggi che popolano il palco, dall'uomo serpente a Madame Truska (Salma Hayek), la donna barbuta capace di prevedere il futuro, da Mr. Tall (Ken Watanabe), il testuto "presidente del circo" di origini orientali, a Larten Crepsley, misterioso vampiro che si esibisce con un ragno gigante. Alla fine dello show Steve chiede a Larten, riconosciuto in un vecchio libro di leggende folkloristiche, di vampirizzarlo, ma questi rifiuta intravedendo del male nel giovane. Larten fa infatti parte della fazione vampiresca che ha deciso di evitare morti tra gli umani, a cui si oppongono i vamparesi, assetati di sangue e in attesa del nuovo messia predetto da un antica leggenda. La stessa sera Darren ruba di nascosto il ragno di Larten, il quale a scuola morde proprio Steve, costringendo il buon "aracnofobo" a subire un ricatto di Larten, unico a possedere il prezioso antidoto che può curare il morso dell'enorme insetto. Il ragazzo salva così l'amico, ma è costretto a diventare un vampiro e ad abbandonare per sempre la sua famiglia, fingendosi morto con un ingegnoso escamotage. I destini dei due amici del cuore sembrano separati per sempre, ma si ritroveranno ben presto a lottare l'uno contro l'altro e si rivelano fondamentali elementi della guerra tra i vampiri, che pare prossima a giungere.

Quando i teen movie diventano grandi

Una vera e propria sorpresa. Aiuto Vampiro cancella tutti i pregiudizi già dai primi secondi, con una sigla di testa realizzata in versione animata e che non ha niente da invidiare ai virtuosismi dark del miglior Tim Burton. Sulla stessa linea si mantiene la prima mezzora, assolutamente esaltante per trovate visionarie e geniali, ricche di originalità, che riescono a stupire e divertire mantenendo un ritmo altissimo. E' quasi difficile credere che la mano dietro la macchina da presa sia la stessa che ha diretto il primo capitolo della "torta americana". Sembra quasi di assistere a un moderno e pulp omaggio al classico Freaks di Tod Browning del 1932, pur con le dovute proporzioni (anche se la scena in cui i "mostri" si uniscono per difendere un membro della loro comunità ha ben più di qualche reminescenza). Qui infatti ci troviamo davanti a un film per i giovani, portato all'azione, e scevro di eccessive contaminazioni drammatiche. Da notare però nella prima metà un velato e gustoso retrogusto horror, con alcune deformità più inquietanti di quanto appaiano inizialmente. Cirque du Freak è, paradossalmente, proprio un circo cinematografico, di idee e di personaggi, caricati all'eccesso per trasformare la loro mostruosità nella loro forza, divenendo importanti solo a contatto coi propri simili, mentre vengono rifiutati dai cosiddetti "normali". Sullo sfondo di questa stravagante combriccola di amici / colleghi si muovono i fili di una guerra sotterranea che incombe, i cui preparativi sono orchestrati dal malvagio e massiccio Mr. Tiny, personaggio fondamentale della saga. Mettiamo subito le corna davanti al toro dicendo che chi si aspetta una trama iniziata e finita rimarrà deluso: così come già narrato nei libri, i fatti si interrompono proprio sul più bello, aprendo le porte a un probabile sequel. Rese pubbliche queste fondamentali premesse, non ci resta che analizzare il lato tecnico di una pellicola difficilmente identificabile in un genere, che si muove da commedia a teen-horror, passando per l'action movie con grande disinvoltura, senza mai perdere una propria anima, fresca e vitale come i suoi protagonisti. Difficile giudicare le prove dei due giovani amici, soprattutto quando si trovano in mezzo a un cast di grandi nomi in forma più che smagliante. Dalla Hayek e Reilly, fino ai ruoli più limitati ma comunque intensi di Watanabe e Dafoe, assistiamo a performance estrose e ammalianti, in grado di suscitare ampii consensi. Bravura del tutto autonoma, cui fa compagnia un look "very cool", reso anche grazie alla bellezza dei costumi e all'accuratezza degli effetti speciali. L'unico appunto può farsi a un leggero calo di ritmo nella seconda parte, dove l'addestramento e le tematiche inerenti alla guerra vampiresca finiscono per prendere il sopravvento sulle particolarità di questi "mostri da baraccone". Tutto ciò non inificia comunque la bontà di un progetto che è riuscito a stupire il sottoscritto e, sono sicuro, molti di coloro che ne aspettavano l'uscita per affossarlo come ennesimo film per ragazzini. Rischio scampato, almeno stavolta.

Aiuto Vampiro Paul Weitz stupisce tutti e dirige un lavoro originale e fresco, pieno di strabilianti idee che appaiono come un fulmine a ciel sereno nel panorama americano odierno. Tratto da una fortunata serie di libri, Aiuto Vampiro scampa il rischio di trasformarsi in semplice e trascurabile teen movie, proponendo anzi barlumi darkeggianti di un certo spessore. Azzeccata la scelta del cast, che vede nomi di rilievo in vesti del tutto irresistibili. Certo non ci troviamo dinanzi a un capolavoro, ma nel suo genere potrà probabilmente ambire nel corso degli anni a titolo di cult.

7

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