Recensione Air America

Gibson e Downey Jr, il Vietnam e una commedia avventurosa

Recensione Air America
Articolo a cura di

Air America è un film completamente figlio degli anni'80 (nonostante sia uscito all'orlo dei nineties).  Un periodo in cui la parola d'ordine era divertimento, su tutto e tutti. Scherzare sulla guerra non è un'impresa facile, sia per i vagiti moralisti cui si rischia di andare incontro, sia per la paura di toccare le coscienze. Ancora di più se si parla della guerra del Vietnam, vero e proprio incubo per l'America, mai dimenticato anche oggi da una fine lontana ma ben lucida nella mente di chi abbia superato gli anta. E' percio da appioppare una buona dose di incoscienza e coraggio a Roger Spottiswoode (già regista di Sotto tiro, Tempi migliori, Sulle tracce dell'assassino), che per questa commedia ambientata nel Laos durante il conflitto bellico, ha assoldato una "già" stella come Mel Gibson, e una quasi tale come Robert Downey Jr., reduce dal successo di pubblico di 4 Fantasmi per un sogno. Ciò nonostante, con un minimo di cautela e di furbizia da botteghino, il tema bellico è solo in sottofondo, casomai si cerca di puntare il dito sulle contraddizioni morali e politiche di un Paese diviso tra etica ipocrita e interessi economici. Così come la storia, alquanto debole ai fini puramente narrativi, non sarà ricordata negli annali del cinema (relativamente) recente.

Contenuti Extra

Commento audio
Dietro le quinte di Air America
Brevetto da pilota
Volo di ritorno: rivedendo Air America
Prima del volo: lo storyboard di Air America
Trailer cinematografico originale
Filmografie
Galleria fotografica

Spaccio in tempo di guerra

1969, Guerra del Vietnam. Nel Laos, ufficialmente l'esercito americano "non esiste". In realtà, le forze collocate dal governo per controllare il territorio, si danno al commercio della droga, per scopi economici e per mantenere rapporti con l'esercito locale. Tra i piloti che ogni giorno sorvolano il confine col Vietnam vi è Gene Ryack (Mel Gibson), esperto e scaltro, che ha più di un affare con la popolazione locale, oltre a una moglie nativa del luogo. Toccherà a lui svezzare una nuova recluta, Billy Covington (Robert Downey Jr.), nato e cresciuto in California. Insieme all'ultimo arrivato, giunge sul luogo anche un senatore degli Stati Uniti, che ha lo scopo di controllare e verificare se le voci sullo spaccio di droga giunte al parlamento americano abbiano un fondo di verità. Nel frattempo Billy, ambientatosi piuttosto in fretta, si ribella al traffico di polvere bianca, cui nessuno si sottrae, e cerca a modo suo di contrastarlo.

Un volo a bassa quota

Air America sembra girato come uno spot. E' una pellicola a uso e consumo del pubblico, senza alcuna contaminazione di carattere sociale e psicologico, atto più a mostrare le bizze dei due protagonisti, sempre bravi, che a raccontare una storia. Il traffico di droga, il tema finale dei profughi di guerra, il rapporto tra due popoli così distanti per cultura e stile di vita è lasciato totalmente in secondo piano, ponendo l'attenziona sulla vena da commedia-avventurosa impressa dal regista. Il tutto, senza neanche eccellere in quest'ambito, con una storia "appena accennata", personaggi di contorno poco caratterizzati, un ritmo incostante che porta da momenti di forte empass ad altri di forsennata azione. E' proprio questa che, grazie a (poche) avvincente scene "aeree", porta un pò di vitalità al film, che altrimenti non avrebbe altri motivi di visione se non la passione smisurata per i due popolari attori. Gibson è quello di fine anni' 80, in cui spesso si fossilizzava su personaggi spesso "troppo simili" tra loro, quasi a vedere in continuo un Martin Riggs (l'agente della quadrilogia di Arma Letale) una pellicola dopo l'altra. Più consona la prova di Downey Jr., leggermente sottotono, ma che ben si adatta alla figura idealistica di Billy. Il vero problema di Air America, alla fine classico e non disprezzabile prodotto di genere, è l'assenza di ispirazione, quel "qualcosa" che lo faccia se non spiccare, almeno emergere in parte dal panorama delle classiche adventure-comedy, senza dimenticare l'impietoso confronto con M.A.S.H., di un certo Robert Altman, dove risate e riflessione andavano di pari passo. Rimangono perciò le belle ambientazioni, tra i pochi punti positivi, a salvare un aereo che rimane in cielo per il rotto della cuffia. Ora Universal lo ridistribuisce nelle vidoteche e nei grandi magazzini italiani, con una edizione che dal punto di vista tecnico e contenutistico, supera ampliamente la vecchia release di Cecchi Gori.

Air America Gibson e Downey Jr. in una commedia figlia di una generazione. La guerra del Vietnam vista con lo spirito scanzonato degli anni'80 però non convince del tutto, proponendo una commedia dall'istinto avventuroso senza grandi pregi e con qualche difetto. Un film che lascia poco o nulla a fine visione, se non la bellezza delle riprese aeree e la simpatia dei due protagonisti. Perchè se è vero che si può scherzare sul dramma, almeno che sia fatto con intelligenza e originalità, fattori che qui mancano quasi totalmente. Tuttavia, la nuova edizione home video distribuita da Universal, offre un'esperienza di certo più appagante della vetusta release di Cecchi Gori ad un prezzo tuttosommato invitante. Per riscoprire gli esordi della super star Robert Downey Jr e per ricordare gli anni in cui Mel Gibson faceva parlare per i suoi film e non per tristi fatti di cronaca.

6.5

Quanto attendi: Air America

Hype
Hype totali: 1
40%
nd