Recensione Aguasaltas.com - Un villaggio nella rete

Una nuova traduzione del classico scontro tra Davide e Golia, nella suggestiva cornice portoghese

Recensione Aguasaltas.com - Un villaggio nella rete
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Sulla scia di certo cinema inglese dal sapore eversivo di piccole (chiuse) realtà che si aprono al caos del mondo (uno fra tutti il divertente Svegliati Ned), il film Aguasaltas.com di Luis Galvao Teles traduce in terra portoghese la storia di un piccolo villaggio salito alla ribalta delle cronache per un puro caso del destino. Una comunità fino ad allora sconosciuta e alimentata da una dinamica comunitaria autoreferenziale, verrà infatti catapultata, per mezzo della moderna tecnologia - divulgativa per eccellenza - di internet, al centro di un ciclone mediatico traverso cui le singole esistenze del villaggio romperanno gli argini del fiume che li abbraccia e cominceranno, poco alla volta, ad entrare in sintonia con la mentalità del sistema capitalista dominante (fondato su interessi e potere contrattuale). Un'apertura al mondo che fornirà alla piccola realtà paesana una voglia di riscatto non più legata a una strada (reale) capace di (col)legare quell'anonimato umano al resto del Paese, ma piuttosto a un percorso (virtuale) che si estrinseca attraverso la conquista di un nome - aguasaltas, appunto - che acquista forza di pari passo con il potere e la capacità di creare occasioni.

Nel regno di aguasaltas

Nella suggestiva quanto bucolica cornice di un paesino del nord del Portogallo (stretto tra pendici che guardano romantiche su uno specchio d'acqua), il giovane ingegnere civile Pedro si sta adoperando per far sì che il piccolo villaggio di Aguasaltas (un piccolo 'regno' che vive in una sorta di isolamento reale e virtuale) possa avere una strada che lo colleghi con il resto del Portogallo, favorendone i contatti e lo sviluppo. Per raggiungere quest'obiettivo Pedro, con il sostegno della comunità intera, ha dato vita al sito del villaggio (www.aguasaltas.com), con la speranza che la potenza divulgativa del mezzo internet possa promuovere la sua (e degli abitanti) causa. Tutto fila liscio fin quando il desiderio del pesce piccolo (ovvero il villaggio) non andrà a scontrarsi con l'interesse del pescecane (ovvero una multinazionale che ha la ferma intenzione di lanciare una nuova marca di acqua minerale in bottiglia con annesso sito e che ha proprio lo stesso nome del villaggio in questione). Pedro si vedrà così recapitare una lettera dai legali della società che gli intima di chiudere il sito, a meno di non voler pagare una multa salatissima di 500.000 euro per violazione di dominio. Inizierà la classica battaglia di Davide contro Golia sostenuta e ostacolata (anche) dalle vicende personali che si andranno a intrecciare con la questione principale riguardante il se chiudere o meno i battenti del sito. L'avvicendarsi di coalizioni lavorative e sentimentali che lavorerà nella direzione di sedimentare le idee e i desideri di ciascuno: amori, progresso del villaggio e ideali sociali, allargheranno infine e ancora di più la forbice tra il calore umano che trasuda dalle acque di Aguasaltas e la ferrea scala di interessi che sembra invece regolare il resto del mondo.

Un ritmo poco 'ondeggiante'

È già nelle prime inquadrature (carrellate che chiariscono sin da subito l'idillico isolamento del villaggio di Aguasaltas) che il film di Luis Galvao Teles ci fornisce la chiave di lettura di una storia che, in maniera piuttosto elementare, si gioca tutta sullo scontro tra vecchio e nuovo, tra il radicamento di vecchi valori comunitari e il vento destabilizzante di moderne realtà che hanno ritmi e principi propri e che avranno la meglio fin quando gli ‘aguasaltasini' non impareranno a sfruttare l'esposizione mediatica a loro favore. Fresco nell'idea e nel viavai di sentimenti soggiacenti, aguasaltas soffre però di un'eccessiva semplificazione che tende verso un presunto ‘bene' fin troppo scontato e che adegua il trend di unione o separazione d'intenti a prese di posizione fin troppo nette e per forza di cose poco naturali. Manca il mordente che in commedie simili firmate Gran Bretagna affidavano il conflitto tra etica e morale, ideali e improrogabili circostanzialità alla voce di uno humor leggero, capace di trasportare il filo del discorso su un terreno più volatile ma decisamente più incalzante.

Aguasaltas.com Un’idea interessante - quella dello scontro tra provinciale e globale, vecchio e nuovo - ma già ampiamente utilizzata al cinema, che non trova nel film del portoghese Luis Galvao Teles una identità e un ritmo capaci di elevare la storia a una parabola più avvolgente e che invece rimane ancorata all’immagine statica e un po’ malinconica di un paesaggio quasi intaccabile, e che si culla lento (un po’ troppo) nell’indolente sciabordio delle sue stesse acque.

5.5

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