After Yang Recensione: un film potente e travolgente su Sky e NOW

L'autore Kogonada ci porta dentro l'interiorità, la memoria e i ricordi dei suoi personaggi, interrogandoci su cosa ci rende umani.

After Yang Recensione: un film potente e travolgente su Sky e NOW
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Sono ancora pochi i prodotti audiovisivi realizzati da Kogonada, ma è sorprendente come questo artista sia stato in grado di rendersi riconoscibile fin da quando ha mostrato a tutti il suo primo tocco. Quello con cui ha posto i personaggi di John Cho e Haley Lu Richardson nel suo Columbus (2017), inserendoli nella memoria dei luoghi, sapendoli rappresentare così bene nell'espressione delle loro architetture e conquistando per la marea di significati che riesce ad attribuire loro anche solamente con una semplice e immobile inquadratura. L'accensione dei ricordi è un tema pregnante anche della serie a cui il regista ha preso parte e di cui abbiamo parlato nella recensione di Pachinko - La moglie coreana, e lo è ancor di più nel lungometraggio After Yang, che precede di un anno l'operazione di Apple TV+, presente nel catalogo Sky e NOW (non dimenticate i film Sky e NOW di dicembre 2022).

Una famiglia (non) umana

Yang (Justin H. Min) è un modello robotico di una persona umana che la famiglia di Jake (Colin Farrell) e Kyra (Jodie Turner-Smith) ha acquistato per insegnare la lingua e le tradizioni cinesi alla figlia adottata Mika (Malea Emma Tjandrawidjaja).

Un'intelligenza artificiale che è diventata un fratello maggiore per quella bambina affidata alle sue cure e col quale ha legato andando oltre la sola componente tecnologica. Proprio perché questi esseri costruiti per replicare i modelli umani possono sviluppare una coscienza e un bagaglio di informazioni, i quali cominciano a scollegarsi dalle loro sole funzioni pre-impostate. È questo che scoprirà il padre Jake, che nel carcere di riparare Yang dopo il suo essersi spento entrerà nella testa e nell'interiorità di quello che forse, come loro, poteva essere definito un umano. È esattamente attorno alla questione della propria specie di appartenenza a cui si rifà After Yang. All'avanzamento di una tecnologia la quale è andata talmente avanti che, nel futuro possibilistico di fronte a cui ci mette l'opera, potrebbe farci rivalutare la natura delle intelligente artificiali e comprendere o meno cos'è che ci differenzia davvero da loro. Se l'incanalare una memoria, che non sia fatta solo di numeri e di dati, possa essere la cimice di un'esistenza che va oltre i cavi e i fili nell'involucro di un androide. Se avere riservato per sé dei momenti di vita vera, dei volti o dei gesti, delle brevi conversazioni con le persone della propria famiglia possa venir considerato il lasciapassare per venir definiti davvero esseri umani.

La potenza della memoria

Come Pachinko - La moglie coreana guarda alla memoria storica di avvenimenti realmente consumatisi nei territori dell'Asia, con After Yang l'autore Kogonada interroga ciò che compone la nostra natura e cos'è che ci permette di catalogare noi stessi come persone in questo mondo.

Qual è lo scarto con qualsiasi altra creatura esistente, cosa ci fa muovere, ci spinge, ci motiva dal momento in cui nasciamo (o, nel caso di Yang, veniamo accesi) e cosa rimane di noi sulla terra nell'istante in cui dovremo dirle addio. Una riflessione che arriva immersa nella bellezza visuale di un portato architettonico il quale, come in Columbus, amplifica le vite dei personaggi fino a grondare a propria volta di storie, di accadimenti, di aneddoti e di dettagli della quotidianità, che assumono un'importanza fondamentale per qualsiasi uomo o donna. È un cinema che riverbera il suo contenuto e che gli permette addirittura di staccarsi dalla sua concretezza, per diventare etereo, rarefatto, nebuloso quasi nel suo voler interrogare lo spettatore, il quale entrando nel mondo di Kogonada non potrà che uscirne inevitabilmente diverso. È un comprendere chi siamo noi come organismo, mentre si cerca di scrutare, di capire, di guardare dentro ad un altro. Che è diverso, che è un corpo estraneo, ma che all'interno è esattamente uguale a noi.

After Yang Il tocco dell'autore Kogonada è incredibilmente potente e lo dimostra anche il suo secondo lungometraggio After Yang, in cui sia le architetture, che gli spazi e insieme anche le interiorità dei personaggi si sprigionano per l'intera pellicola travolgendo lo spettatore. Un film che si interroga, attraverso la scoperta della memoria di un'intelligenza artificiale, su cos'è che ci rende degli esseri umani e quanto, in questa ricerca, i ricordi abbiano un'importanza profonda e radicata.

7.5

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