Recensione After.Life

L'inedito horror thriller con Liam Neeson e Christina Ricci

Recensione After.Life
Articolo a cura di

Film d'esordio della regista polacca Agnieszka Wójtowicz-Vosloo, scritto insieme al marito Paul e all'amico Jakub Korolczuk, After.Life è uscito in Italia direttamente per il mercato home video saltando la distribuzione nelle sale. Pur non ottenendo eccellenti riscontri d'apprezzamento, sia per ciò che riguarda la critica che da parte del pubblico, la pellicola ha comunque messo in mostra delle interessanti dote registiche da parte della sua autrice. Il cast, già di un certo rilievo non sempre scontato per un'opera prima, può contare inoltre su due nomi importanti come Christina Ricci (La famiglia Addams, Il mistero di Sleepy Hollow) e Liam "Io vi troverò" Neeson, con un "terzo incomodo" interpretato dal Justin Long di Drag me to hell, per altro nei panni di un personaggio non troppo dissimile da quello del succitato film di Sam Raimi.

Viva morta o X

In seguito ad una lite col fidanzato Paul (Justin Long), Anna (Christina Ricci) è vittima di un terribile incidente stradale. La ragazza si risveglia nel retro di un'agenzia di pompe funebri gestita dal solitario Eliot Deacon (Liam Neeson), che sta preparando il suo corpo per il funerale. Anna, sconvolta dall'accaduto, non riesce a credere di essere deceduta, ma Deacon le spiega che in questo momento si trova in una sorta di limbo tra la vita e la morte e lui è l'unico in grado di poterla vedere e parlarle. Dopo l'iniziale spaesamento e la negazione del suo decesso, Anna sembra infine convincersi di esser trapassata. Ma Paul, vittima di allucinazioni che hanno per protagonista proprio Anna, comincia a sospettare qualcosa...

Dead or alive?

Così come la sua protagonista, anche lo spettatore è in un limbo e lo rimane sin dopo ai titoli di coda. Quale è la verità? Anna è viva o morta? After.Life è un film che non offre una risposta chiara ed immediata, preferisce lavorare sui piccoli indizi dosati con cura durante la narrazione e ciò nonostante vive di contraddizioni che lo rendono tanto ambizioso quanto ingenuamente confuso, in un avviluppamento senza sosta che dopo la prima mezzora porta con sé anche un po' di noia. Se infatti la sceneggiatura è concettualmente coraggiosa e spinge a porgersi domande sui desideri più profondi della vita, su cosa conti veramente nel breve tragitto che ogni essere umano compie su questa terra, è il suo contorto sviluppo, allungato per 100 minuti davvero troppo lunghi (una sforbiciata di una ventina avrebbe sicuramente giovato al titolo) e spesso incongruenti. Un horror drama thriller che guarda a Il sesto senso ed altri classici più o meno recenti, che lascia un profondo senso d'incompiuto nonostante le allettanti premesse. Ed è un vero peccato perché registicamente la Wójtowicz-Vosloo si dimostra già solidamente matura, con alcune sequenze assai suggestive e in alcuni momenti una buona costruzione della tensione, e Christina Ricci (che mostra senza pudore le sue grazie) e, soprattutto, un ambivalente Liam Neeson offrono prove di ottimo livello.

After.Life Tra dramma e horror con una spruzzata di ghost-thriller, After.Life è un film concettualmente affascinante che indaga sul reale valore della vita e della morte, sul tempo perduto e i desideri mai realizzati. Purtroppo una sceneggiatura potenzialmente esplosiva perde ben presto d'intensità e di coesione contorcendosi in un groviglio a tratti improbabile e che lascia molte questioni aperte, con indizi che si contraddicono a vicenda ledendo anche la credibilità di un tema così forte. La regia e le interpretazioni sono comunque di qualità.

5.5

Quanto attendi: After.Life

Hype
Hype totali: 8
62%
nd

Altri contenuti per After.Life