Action Point, la recensione del film con Johnny Knoxville su Netflix

In questa action-comedy ispirata a una storia vera, la star di Jackass interpreta il proprietario di un parco divertimenti fuori dai canoni.

Action Point, la recensione del film con Johnny Knoxville su Netflix
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Un ormai anziano Deshawn Chico "D.C." Carver fa visita alla figlia: dovrà badare alla nipotina durante l'assenza della donna. Nel pomeriggio, per trascorrere il tempo, decide di raccontare alla piccola le sue avventure di quando, in gioventù, era il proprietario dell'Action Point, un parco divertimenti al di fuori di ogni regola. La struttura infatti non rispettava i canoni di sicurezza e aveva tra i dipendenti minorenni, disadattati e cocainomani, tutti accomunati da un profondo senso di amicizia e fratellanza.

Nonostante la nomea non proprio benevola, la zona nella quale sorgeva il parco faceva gola a uomini d'affari locali, pronti a tutto pur di mettere le mani su quel terreno considerato strategico. D.C. però, che si trovava anche ad accudire la figlia adolescente che gli aveva da poco fatto visita, ha tentato di resistere in ogni modo all'acquisizione e di far consolidare la fama della sua proprietà anche all'esterno dei confini cittadini, con risultati inaspettati.

Azione e risate?

L'Action Park è stato un parco di divertimenti realmente esistito nel Vernon, in New Jersey, la cui attività è durata per quasi due decadi dagli anni '70 ai '90. La notorietà del posto si è diffusa proprio per il suo "minimalismo" e per i comportamenti dello staff, considerato inadatto ad accogliere i clienti e a gestire le situazioni più problematiche, oltre alla scarsa sicurezza delle attrazioni presenti. Johnny Knoxville, star di Jackass, non si è fatto sfuggire l'occasione e ha deciso di produrre e interpretare un film ispirato proprio a questo luna park degli eccessi, nel quale dare sfoggio dei suoi consueti e folli stunt nelle varie giostre o scivoli ricreati per l'occasione.

Partendo da premesse così superficiali, la narrazione non poteva offrire troppe sorprese di sorta, i novanta minuti di visione infatti si poggiano esclusivamente su una sequela di gag fisiche che, compreso l'andazzo dopo i primi minuti, portano ben presto a noia. Niente a che fare insomma con un titolo come Adventureland (2009), tra le migliori produzioni con un'ambientazione simile, anche se va detto che le basi di partenza e il target di riferimento erano diametralmente agli antipodi.

Una trama povera

Anche se concepito come puro divertissement per gli appassionati delle spericolate peripezie del protagonista, viene difficile trovare in Action Point (disponibile nel catalogo di Netflix) degli spunti realmente interessanti: le stesse dinamiche action-comedy che avrebbero dovuto garantire pepe e personalità allo svolgersi degli eventi sono prive di una qualsiasi logica non solo narrativa ma anche di messa in scena. Scivoli rapidissimi, uno zoo improvvisato (con la cattura delle specie animali nell'attigua foresta che avviene con le più folli tecniche possibili) e birra a volontà sembrano i tratti salienti di questo show popolato, giorno dopo giorno, da sempre più visitatori volenterosi di mettere a rischio la propria incolumità.

Abbiamo così a che fare con battage pubblicitari improbabili e la feroce opposizione tra i gestori/dipendenti e i politici locali, elementi che vorrebbero collocare il tutto nella realtà degli anni '70, qui sfumata solo di contorno e castrata dall'anonimato complessivo. Tanto che i particolari più incisivi sono forse quelli extrafilmici, con Knoxville che durante le riprese si è procurato quattro concussioni, la frattura a una mano e del menisco e la fuoriuscita di un occhio dall'orbita. Una dedizione alla causa che non ha trovato i favori di critica e pubblico, che hanno sonoramente bocciato la pellicola su carta e al botteghino.

Action Point La star di Jackass al centro di un'action-comedy ispirata a un parco divertimenti realmente esistito negli Stati Uniti fino a metà degli anni '90, reso famoso dalle scarse condizioni di sicurezza delle proprie attrazioni e da uno staff non certo preparato ad accogliere un pubblico di famiglie e bambini. Action Point vede Johnny Knoxville al centro di una sceneggiatura ai minimi termini, che ha luogo per la pressoché totalità della visione in un lungo flashback in cui questi ripercorre il suo periodo alla gestione della struttura. Tolta la retorica e banale svolta narrativa inerente il rapporto con la figlia adolescente, l'ora e mezza di visione è costellata dal nulla cosmico sia per quanto riguarda la base del racconto che per la stancante monotonia di gag e battute che strappano risate solo in un paio di occasioni.

4.5

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