Acque Profonde Recensione: il film erotico con Ana De Armas e Ben Affleck

Ben Affleck e Ana de Armas inscenano un matrimonio devastante, sconvolto da un turbinio di tradimenti ed omicidi.

Acque Profonde Recensione: il film erotico con Ana De Armas e Ben Affleck
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Fin dove può spingersi la gelosia di un uomo? In un qualsiasi rapporto sociale, e ancora più in un matrimonio che ha generato una figlia, diventa indispensabile saper comunicare con l'altra persona, ma la questione è ben più complicata quando uno dei due trova difficoltà nell'esprimersi a cuore aperto. I silenzi vengono confusi con la freddezza, il mancato scoppio emotivo davanti ad un torto può essere interpretato come l'insensibilità di qualcuno a cui semplicemente non importa nulla dell'altro. Sotto la maschera algida di un uomo molto pacato può però nascondersi l'ira accecante, alimentata dal fuoco inestinguibile di una gelosia in continuo divenire, che porta a gesti inconsulti in difesa di un amore difficile da comprendere.

Adrian Lyne torna a dirigere una pellicola a vent'anni di distanza dal suo L'Amore Infedele, riprendendo il tema a lui caro del giallo a connotati erotici attraverso l'adattamento del romanzo Deep Water di Patricia Highsmith. Acque Profonde è il thriller firmato Amazon Prime Video - che debutta tra i film Amazon di marzo 2022 - non riesce a sviluppare la carica emotiva che ci si attende da un titolo del genere, a causa di una trama davvero poco originale e mai coinvolgente, ma è trascinato da un Ben Affleck ineccepibile, mentre Ana de Armas si accontenta di giocare sbarazzina nel ruolo di una femme fatale terribile e seducente, anche se priva di guizzi particolari.

Un matrimonio complicato

La relazione tra Vic (Ben Affleck) e Melinda (Ana de Armas) non è esattamente semplice da inquadrare. L'amore senza limiti dell'uomo verso sua moglie sfocia nell'adorazione vera e propria, ma lei sembra farsi beffe dei suoi sentimenti cercando in altre persone la passione focosa che Vic non riesce a darle. Nonostante le profuse dichiarazioni amorose per suo marito, che col tempo hanno cominciato a svuotarsi di qualsiasi significato reale, Melinda non si accontenta di un flirt aggressivo, ma intreccia rapporti intimi con numerosi altri uomini senza preoccuparsi della possibile reazione di Vic.

L'uomo sembra accettare con indifferenza le pulsioni sessuali di sua moglie - che non si contiene nemmeno in pubblico, mettendo in grossa difficoltà i suoi amici, i quali assistono alle moine della donna e sono costretti a fingere che tutto ciò sia normale - e non cambia l'atteggiamento adorante che riversa nei suoi confronti. L'apparente apatia dell'uomo porta sua moglie a credere che a lui non interessi delle sue piccole scappatelle, ma l'improvvisa sparizione delle sue compagnie extra-coniugali la obbligheranno a scoprire un nuovo volto del marito, nascosto dietro la maschera inespressiva che credeva di possedere totalmente.

Una relazione difficile da comprendere

Il motore della storia è indubbiamente la relazione tormentata che vede al centro Vic e Melinda, la quale si mostra nel suo variegato caleidoscopio di emotività più attraverso i piccoli gesti quotidiani che a parole.

L'attrazione tra i due protagonisti è palpabile e ben congegnata, grazie ad azioni che riflettono la profonda intimità di coppia, mentre all'esterno si solleva il clamore del burrascoso aspetto pubblico. Quest'ultimo, però, non è un particolare su cui si può sorvolare facilmente, e i continui tradimenti di Melinda non possono che indirizzare il matrimonio verso un conflitto aperto e sanguinoso. Acque Profonde fallisce a conti fatti in questo suo dettaglio cruciale, perché il rapporto tra Vic e Melinda è davvero difficile da comprendere, se non proprio impossibile. Di relazioni complicatissime ne abbiamo viste tante sul grande schermo, ma - andando oltre alle opinioni personali del singolo spettatore - è importante restituire un briciolo di onestà per ottenere la sospensione d'incredulità da parte del pubblico. Nonostante l'esplicita infedeltà della moglie, Vic adora senza mezze misure la sua Melinda, ma non c'è un vero motivo che giustifichi la sua sofferenza.

La donna è senza dubbio splendida ed estremamente sensuale, ma dal punto di vista caratteriale c'è davvero poco altro di positivo, anzi: la protagonista femminile si rivela col tempo semplicemente infantile ed egoista, incapace di comprendere le necessità di un marito che continua a mettere sotto pressione. Alla luce di questa scarsa caratterizzazione, risulta molto complicato comprendere gli incredibili rischi ai quali si espone lo sfortunato coniuge, che è disposto a qualsiasi gesto estremo pur di tenere con sé una compagna fedifraga e velenosa.

Un mistero privo di mordente

La campagna pubblicitaria di Acque Profonde non poteva che vertere sui contenuti sessuali della pellicola, e in molti si sono chiesti quanto sarebbe stato esplicito Acque Profonde, immaginando scene particolarmente erotiche come quelle a cui ha abituato Adrian Lyne nel corso della sua carriera (lo stesso regista ha anticipato la presenza di tanto sesso in Acque Profonde).

Per assurdo il titolo si attesta su un grado di sessualità evidente abbastanza basso, soprattutto in confronto agli standard ai quali ci hanno abituato il cinema e le serie tv dei nostri giorni: c'è un solo nudo (non completo) e le scene più spinte sono veloci e girate in modo confusionario. Questo non è un difetto di per sé, dato che l'erotismo è restituito molto bene da un'Ana de Armas che non ha bisogno di spogliarsi per risultare magnetica, ma la campagna mediatica imbastita intorno al film potrebbe fuorviare parecchie persone. Acque Profonde si rivolge più al lato thriller della sua storia che a quello sessuale, e purtroppo anche in questo aspetto - come nella caratterizzazione dei personaggi - il lungometraggio mostra qualche difetto in fase di scrittura. Il mistero che aleggia intorno alle improvvise sparizioni dei pretendenti di Melinda non diventa mai un vero e proprio thriller, perché tutto è chiaro ed evidente proprio come i tradimenti della donna, mentre sul finale ci si presta ad una serie di casualità poco credibili pur di movimentare la pellicola con una scena d'azione. La trama scorre placida fino ai titoli di coda, senza particolari scossoni a movimentare un giallo abbastanza plausibile, ma mai davvero entusiasmante.

Ben Affleck straripante

Ciò che salva Acque Profonde da un triste anonimato sono i due attori principali: se Ana de Armas deve accontentarsi di una Melinda infantile ed egoista - ma riuscendo a sprigionare comunque tutta la sua sensualità - a Ben Affleck è affidato un personaggio molto complicato, che l'attore restituisce con un'interpretazione estremamente convincente. La moralità ambigua di Vic si accoppia ad un'espressività minimalista, quasi robotica, permettendo ad Affleck di riprendere a grandi linee un suo compianto personaggio, una sorta di Batman malvagio (ad alimentare la curiosità per il suo film naufragato rimane solo un concept art del The Batman di Ben Affleck), pronto a tutto per salvare il suo scandaloso matrimonio.

La regia di Lyne vive invece di alti e bassi, alternando sequenze molto intriganti - orchestrando benissimo le inquadrature intorno al fisico scultoreo di Affleck, soggiogato dall'ascendente erotico di Armas che lo tiene prigioniero - ad altre scene prive di mordente, dove un'inquadratura traballante crea una confusione mirata a ricreare il caos di una relazione velenosa. In quest'ultima categoria rientrano tutti i frangenti più espliciti, rendendo la pellicola molto meno oscena di quanto ci si potesse attendere.

Acque Profonde Il ritorno alla regia di Adrian Lyne, a vent'anni dal suo ultimo lungometraggio, è un film che si è gonfiato grazie ad una campagna pubblicitaria ammiccante e sensuale, ma che si rivela a conti fatti molto meno esplicito di quanto volesse far credere. Il matrimonio burrascoso di Vic e Melinda è davvero complicato da comprendere, a causa di una caratterizzazione dei personaggi - soprattutto quello femminile - scarna e priva di profondità, mentre la sottotrama thriller del titolo non brilla per originalità o colpi di scena, trasportandosi con scioltezza, ma senza particolari scossoni, verso un finale dimenticabile. L'interpretazione dei due attori protagonisti salva Acque Profonde da un triste anonimato: Ana de Armas è spaventosa e magnetica nel suo ruolo di femme fatale, mentre Ben Affleck restituisce con convinzione la grigia moralità del suo personaggio, pronto a tutto per salvare un matrimonio che rimane purtroppo inconcepibile.

6.5

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