Recensione About Elly

Dall'Iran un dramma intenso e profondo che indaga sulla colpa e sul rimorso

Recensione About Elly
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Ci sono certi paesi in cui fare cinema è tutto fuorchè semplice. Basti pensare all'Iran, oppresso dal regime totalitario di Ahmadinejad, dove a farne le spese dal marzo di quest'anno è il regista Jafar Panahi, accusato di rivolta per aver partecipato alle manifestazioni di contestazione. About Elly evita "saggiamente" di indagare su posizioni politiche e sociali per raccontare un forte dramma umano dal sapore universale. In concorso al 58° Festival di Berlino (dove ha vinto l'Orso d'Argento), ora questo bel film di Asghar Farhadi arriva anche in Italia, distribuito da Mediaplex. Difficile che possa ottenere un clamoroso e inaspettato successo di pubblico, visto come le platee italiane siano restie ad affrontare realtà, cinematografiche e non, lontane dalla classica commedia nazionale o dai giocattoloni provenienti dalla terra di Zio Sam. Basta osservare i, purtroppo, deludenti incassi al botteghino di due recenti uscite come Departures e Vendicami, completamente snobbate dallo spettatore medio, quello che alla fine garantisce la fortuna o meno di una pellicola. Sperando, almeno in questo caso, in una sorpresa, non ci resta che analizzare una delle opere più acute e lancinanti degli ultimi tempi, che offre uno sguardo lucido su come reagire in mezzo alle tragedia non abbia alcuna distinzione geografica, tale sarà l'empatia che si creerà con gli sfortunati protagonisti di questa storia a tinte forti.

Quando la vacanza si trasforma in tragedia

Un gruppo di amici, si reca per tre giorni in vacanza al mare, in una casa presa in affitto. Tra di loro vi è Elly (Taraneh Alidoosti), la giovane e bella maestra del figlio di Sepideh (Golshifteh Farahani). E' stata proprio quest'ultima a convincere Elly a recarsi con loro, nella speranza possa nascere una relazione con l'amico Ahmad (Shahab Hosseini), divorziato da tre anni. Elly però vorrebbe partire dopo la prima notte, così come aveva promesso alla madre, malata di cuore a ansai ansiosa nei suoi confronti. L'amica però insiste e la convince a rimanere. Il pomeriggio del secondo giorno uno dei bambini, figlio di una delle coppie, finisce in mare e rischia l'annegamento, ma viene miracolosamente salvato all'ultimo secondo. Nel frattempo però Elly è scomparsa e, stando a quanto detto dal piccolo, era con lei in acqua e stava cercando di raggiungerlo. Iniziano così le ricerche, ma le onde sembrano aver inghiottito per sempre il corpo della ragazza. Si insinua anche il dubbio che ella sia fuggita, e mentre Sepideh e i suoi amici, in preda alla disperazione, cercano di capire il da farsi, i rapporti tra di loro cominciano a farsi tesi. E un segreto è pronto ad emergere...

Colpe e segreti

Esasperazione, dolore, rimorso. Tutto questo e molto altro emerge da questo splendido, piccolo film. La carica drammatica è prorompente, grazie a una caratterizzazione intensa e profonda dei protagonisti. Una storia corale, dove vengono alla luce tutti i lati più reconditi e nascosti dell'animo, messi alla prova da una situazione paradossale ma quanto mai ancorata al reale, che trasforma dei giorni di festa in un vero e proprio inferno. Osservare le reazioni, anche violente, del gruppo di amici, mostra come anche i rapporti più solidi possano essere messi duramente alla prova dagli eventi inaspettati, che segnano indelebilmente le vite dei sopravvissuti e mostrano anche, seppur non si esasperi questo punto, il modo in cui le donne vengono trattate nei regimi musulmami più tradizionalisti. I vincoli dettati dalla morale portano a contrasti più o meno accesi, sulla condizione di donna come oggetto in un mondo dominato da regole maschiliste. E' proprio in base a questi dogmi che un segreto viene tenuto nascosto, e quando viene alla luce si rivela come un vero e proprio colpo di scena, l'unico ma fondamentale della vicenda. L'ambientazione, isolata, è suggestiva poichè rappresenta una sorta di luogo di espiazione, estraneo al mondo circostante, tanto che è assente pure la ricezione del cellulare, lasciando chi ve ne fa parte in una sorta di limbo nel quale attendere, soffrire e sperare nella più completa solitudine. Solutudine che diventa interiore, quando le divisioni si fanno più nette e dolorose, anche sulle scelte da compiere riguardo il destino, ormai apparentemente segnato, della giovane scomparsa. Più volte sembrano far capolino atmosfere da thriller, quasi che tutto non dovesse finire con la scomparsa di Elly, ma che si potessero aprire porte verso evoluzioni misteriose ed impreviste, ma sono tese a fuorviare abilmente lo spettatore, per poi ricapultarlo senza pietà nel vortice del dramma più toccante e privo di speranze. About Elly gioca coi sentimenti e le emozioni, sulle cose non dette e sulle loro conseguenze, senza mai scadere nella facile retorico o l'esasperata ricerca della lacrima facile. E' altresì un'Opera affascinante nel suo conturbante ammasso di dolore e disperazione, che, cosa più importante, riesce appieno nel compito di appassionare e coinvolgere senza trucchetti di sorta.

About Elly Arriva dall'Iran una storia di dolore e rimorso, ambientata in un luogo isolato dove vengono alla luce tutte le paure e i rapporti diventano esasperati. Il regista Farhadi, al suo quarto film, si candida a Nuovo, grande nome del cinema iraniano, insieme a Kiarostami e al recluso Panahi, e offre all'occidente un racconto che, seppure ancorato a morali ben, purtroppo, presenti nella società musulmana tradizionale, ha il merito di raggiungere svariate tipologie di pubblico, grazie all'intensità del dramma narrato, quello davvero senza paese o religione di fondo. Augurandogli una distribuzione e una risposta di pubblico di degno livello, non possiamo che consigliarne la visione.

8

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