Intervista Una notte da leoni 3: Zach Galifianakis

È Zach Galifianakis, ma tutti lo conoscete sicuramente come Alan, il tenero pasticcione fuori dal mondo di Una notte da leoni.

Intervista Una notte da leoni 3: Zach Galifianakis
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Lavora nel mondo del cinema oramai da più di dieci anni, lo abbiamo visto in tanti film come Into the wild, Tra le nuvole, I Muppet, ma senza dubbio la popolarità è arrivata grazie al sodalizio col cineasta Todd Phillipps, che lo ha voluto con sé per quattro pellicole: la trilogia de Una notte da leoni e Parto col folle, dove divideva lo schermo con un big come Robert Downey Jr.
È Zach Galifianakis, ma tutti lo conoscete sicuramente come Alan, il tenero pasticcione fuori dal mondo sempre al centro degli avvenimenti della serie più svitata e divertente degli ultimi anni.
Ora che si è giunti al capitolo finale della trilogia, cosa ci racconta della sua esperienza? Scopritelo insieme a noi!

Cosa hai pensato quando hai saputo che avrebbero girato un terzo episodio di Una Notte da Leoni e quale è stata la tua reazione quando hai letto la sceneggiatura?
Proprio come il primo ha portato alla realizzazione del secondo, con il successo di quest’ultimo sembrava inevitabile un terzo. Quando abbiamo girato il secondo sentivo che mancava la conclusione, per questo sono stato contento del terzo episodio.

Cominciando da Alan, il tuo personaggio, c’era qualcosa in particolare che avresti voluto in questo film, ultimo episodio della trilogia?
La cosa che credo sia bella vedere in questo film è che Alan è costretto a mettersi in discussione. Inoltre, nel film suo padre muore. E’ bello seguirlo in questo percorso. Nei primi film non esisteva questo aspetto, Alan lo conosciamo per le sue battute e le gag, nel terzo episodio andiamo più a fondo nella sua psiche e capiamo come viene percepito dagli altri. Assistiamo al suo tentativo di diventare più maturo, cosa che è divertente perché non è così semplice...

E qual è il tuo percorso nel film?
Be’ non ci sarebbe stato alcun percorso se i ragazzi non lo avessero spinto a fare i conti con se stesso. Parte tutto da loro. Cercano di aiutarlo e da lì parte la storia. Quindi c’è qualcosa di più del semplice divertimento. In fondo la storia di Alan è “Ehi Alan, sei un casinista. La vita potrebbe essere migliore se non rovinassi tutto. Devi rendertene conto.’
E’ stato bello recitare in questo ruolo e cercare di renderlo divertente. Non vedo l’ora che possiate vederlo!

Come è stato tornare a lavorare con i ragazzi, Bradley Cooper, Ed Helms e Justin Bartha? Si è ricreato subito lo stesso feeling?
Subito. Andiamo molto d’accordo e ci divertiamo insieme. Ci sono ovviamente alcuni momenti di tensione, come in tutti gli ambienti di lavoro. Todd ci ha scelti proprio perché sapeva che ci sarebbe stato un buon rapporto tra noi. Questo rende le cose più semplici e mi piacerebbe molto girare con loro altri film. Sarebbe davvero divertente.

E per quanto riguarda Todd, fino ad ora avete girato quattro film insieme. Come è andata?
Benissimo. Non sapevo molto di Todd, ma abbiamo girato quattro film insieme e vorrei che ce ne fossero altri anche perché abbiamo in comune il sense of humour: ci piace far ridere le persone nei momenti meno adeguati, tanto che non riescono a capire perché ridono.
Mi ha cambiato la vita. Sono stato fortunato.

C’è stato un momento preferito durante le riprese o qualche scena che ti è particolarmente piaciuto girare?
Vi giuro che ho amato ogni giorno sul set di tutti e tre i film. Ti svegli e non vedi l’ora di iniziare perché sai già che ci saranno momenti di grandi risate durante la giornata. E non capita sempre quando si lavora. Quindi, che dire... è stato fantastico. Ad esempio tirare una palla da baseball in mezzo al deserto con Justin Bartha è piacere puro, potersi rilassare con i ragazzi è stato stupendo... ci siamo divertiti molto, è stata una splendida esperienza lavorativa.

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