Intervista Un fidanzato per mia moglie: intervista a Luca&Paolo

Abbiamo incontrato i protagonisti della nuova commedia di Davide Marengo

Intervista Un fidanzato per mia moglie: intervista a Luca&Paolo
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Reduci dal successo di pubblico dell'ultimo cinepanettone targato Filmauro Colpi di fortuna (2013), dove hanno condiviso la scena con un altro duo comico assai noto agli spettatori italioti quale Lillo&Greg, gli infaticabili Luca&Paolo - al secolo Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu - sono di nuovo al cinema con la commedia Un fidanzato per mia moglie, remake del film argentino Un novio para mi mujer (2008), diretto da Davide Marengo e nelle sale dal 30 aprile con circa 300 copie. Nel cast della pellicola figurano anche la simpatica Geppi Cucciari in qualità di protagonista femminile e altri due simboli della recente comicità nostrana come Ale&Franz.
In occasione dell'incontro stampa del film, svoltosi all'interno del fascinoso Hotel Baglioni di Milano, abbiamo avuto modo di intervistare i due protagonisti, di cui vi proponiamo le dichiarazioni più interessanti qui di seguito.

LUCA&PAOLO

Il film è stato interamente girato a Milano. Come vi siete trovati?
Beh...babitando a Milano è stato innanzitutto molto comodo... (ridono)
Comunque i nostri complimenti vanno soprattutto al regista, perchè è riuscito a fotografare una Milano alquanto insolita rispetto a quella a cui siamo abituati. Ci è piaciuto molto rivederla nel film.
C'è anche da dire che è difficile girare un film a Milano. Per noi era la prima volta ed è stato veramente molto bello.

Luca, il tuo personaggio ricorda un po' Franco Califano... Per caso ti sei ispirato a lui in qualche modo?
In realtà è uno dei pochi che non abbiamo proprio preso in considerazione...
Io sono partito da Daniel Ducruet, che mi sembrava quello più triste, mentre Califano non aveva quella tristezza di fondo e non è mai stato un reietto dimenticato, anzi. Quindi, io pensavo soprattutto a Ducruet. Per il look ci siamo ispirati un po' alle foto di Valerio Morabito, che è questo playboy poco conosciuto, ma con un carnet di tutto rispetto, e da lì ho cercato di "rubare" un po' dappertutto, ad esempio anche da un mio amico produttore che ha sempre la sigaretta elettronica in bocca...

Paolo, il tuo personaggio, invece, è intenzionato a lasciare la moglie ma non trova mai il coraggio di farlo. Pensi che una situazione come quella che vediamo nel film sia paradossale rispetto alla realtà o verosimile?
L'idea che viene in mente al mio amico, che nel film è interpretato da Dino Abbrescia, è in effetti abbastanza paradossale, poi se c'è qualcuno che l'abbia veramente pensata... vorrei conoscerlo! (ride)
A me è molto piaciuto interpretare Simone, perchè è molto diverso dai personaggi che ho interpretato fino ad ora. Questa volta dovevo più togliere che aggiungere, in sostanza. Lavorare quindi in modo abbastanza minimale, giocando molto sulle emozioni e cercando di pescare delle cose che potevo trovare solo dentro di me. Sul set abbiamo avuto anche l'ausilio di un acting coach, una figura abbastanza anomala per il cinema italiano e molto consueta, invece, per i set americani, che secondo me è stata davvero molto utile.

Parlando invece di GIASS - Great Italian Association, cosa vi ha lasciato questa esperienza e cosa, secondo voi, è mancato per raggiungere il successo di ascolti che probabilmente vi aspettavate?

Essendo Antonio Ricci una grande testa di-non-possiamo-dire-che-cosa (ridono), si è messo in mente che questo programma dovrà avere successo comunque, quindi lo rifaremo, o almeno speriamo, cambiando ovviamente diverse cose mettendoci anche molto di nostro. Anche perchè lavorare con Antonio Ricci è davvero fantastico, perchè è una persona che sa quello che fa e sa quello che vuole, è un po' il Mourinho della televisione se vogliamo. E' uno che sa vincere ma sa anche perdere e capire i propri errori.
Da Antonio abbiamo imparato soprattutto che non bisogna entusiasmarsi troppo quando le cose vanno bene e bisogna rimanere lucidi quando vanno male, per capire dove si può migliorare.
Quello che abbiamo sempre fatto durante la conduzione di GIASS è stato proprio capire dove potevamo migliorare, infatti tra la prima puntata e l'ultima ci sono stati moltissimi cambiamenti.
Il desiderio di Antonio, e anche il nostro ovviamente, sarebbe proprio quello di riprovare con una nuova edizione di questo programma, mettendoci mano molto più di prima per far sì che possa essere una cosa che piaccia al pubblico. E magari facendolo in un periodo in cui non ci sono i quarti di finale di Champions League... (ridono)

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