Intervista Un Boss In Salotto - Conferenza stampa

Luca Miniero ci racconta il Rocco Papaleo camorrista insieme al cast

Intervista Un Boss In Salotto - Conferenza stampa
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Lo avreste mai detto che, un giorno, il buon vecchio Rocco Papaleo avrebbe concesso anima e corpo a un boss malavitoso?
Accade in Un boss in salotto, che, diretto dal Luca Miniero autore dei successi Benvenuti al Sud e Benvenuti al Nord, lo vede nei panni di Ciro, implicato in un processo di camorra e deciso a trascorrere gli arresti domiciliari presso l'abitazione di sua sorella Cristina alias Paola Cortellesi, che non vede da quindici anni e che si è trasferita in un piccolo centro dell'Italia settentrionale, rinnegando le proprie origini napoletane.
Centro in cui si è costruita una famiglia insieme al marito Michele Coso, interpretato da Luca Argentero, ma anche dove tenta in ogni modo di entrare nelle grazie dei coniugi Doriana e Carlo Manetti, altoborghesi benestanti e fastidiosamente snob con le fattezze di Angela Finocchiaro e dell'Alessandro Besentini meglio conosciuto come l'Ale della coppia comica Ale & Franz.
Un cast decisamente ricco che, in occasione dell'uscita della pellicola nelle sale, distribuita da Warner Bros a partire dal 1 Gennaio 2014, ha incontrato a Roma la stampa il 27 Dicembre mattina insieme al regista, al presidente della major Nicola Maccanico e al produttore Fausto Tozzi.

Ecco a voi... la cinepastiera!

Quale titolo vorreste che uscisse domani sui giornali dopo questa conferenza stampa?

Ale: Evviva Un boss in salotto, il film italiano più bello dell'anno.

Angela Finocchiaro: Ressa all'entrata del cinema come per i saldi in America.

Luca Miniero:
Una cinepastiera, mettiamola così (ride).

Rocco Papaleo:
‘sti cazzi (ride).

Paola Cortellesi: Un boss in salotto è il trionfo della credibilità (ride).

Luca Argentiero:
Wertmulleriano, direi "Potevo essere in vacanza, invece il mio direttore mi ha mandato a vedere un film alle 9.00 del mattino del 27", in riferimento al sentimento che credo accomuni qui oggi tutti voi giornalisti che siete venuti (ride). "Però mi sono divertito" deve essere il sottotitolo (ride).

Fausto Tozzi: Anno nuovo, commedia nuova.

Nicola Maccanico: Un'idea forte, perché la qualità di questo film è avere una grande idea.

Come mai non avete fatto uscire il film a Natale?

Nicola Maccanico: Nel momento in cui abbiamo ragionato sulla data di uscita del film, noi abbiamo pensato subito al 1 Gennaio, perché è una data che abbiamo inaugurato lo scorso anno con La migliore offerta di Tornatore, un film molto diverso, meno popolare ma che è andato bene, quindi pensavamo si sarebbe potuta sfruttare anche per una grande commedia popolare. Tra l'altro, io credo che Natale, in questo momento storico, abbia un eccesso di competizione.

Fausto Tozzi: Per quanto riguarda noi produttori, con Luca, a cominciare da Benvenuti al Sud e Benvenuti al Nord, abbiamo fatto un lavoro diverso, prendendo la strada di una commedia che si scosta dalla maggior parte della tendenza, quindi ci sembrava perfettamente centrato che il film non uscisse insieme alle commedie natalizie.

Quale è la ricetta per fare una commedia come questa, divertente e senza volgarità?

Luca Miniero:
Sono la persona meno adatta per parlare dei miei film, non per umiltà ma perché ne vedo sempre i difetti. In generale, posso pensare che ogni regista faccia la commedia che sente non preoccupandosi di troppe cose. La volgarità non credo sia la discriminante giusta per giudicare un film, nel senso che ve ne sono anche di volgari e molto divertenti. Posso dire con grande sincerità che il 90% di questo film sia il cast, perché molto originale e diverso da quello di altre commedie. Un cast capace di comunicare anche a un pubblico che non sia solo quello delle commedie di Natale.

Anche qui viene riproposto l'eterno divario tra Nord e Sud...

Luca Miniero: Diciamo che in questo film il conflitto sia solo sfondo, poi mette in scena proprio un atteggiamento che Nord e Sud hanno in comune e che, in qualche modo, favorisce l'ascesa del nostro fantomatico boss Rocco Papaleo. Quindi, l'accondiscendenza di una certa società del Nord viene presa di mira, come viene preso di mira anche l'atteggiamento di molti meridionali che rinnegano le proprie origini. Più che un film sul contrasto tra Nord e Sud, credo sulle proprie origini.

Rocco Papaleo: Innanzitutto sono molto contento della piega che sta prendendo questa conferenza stampa, perché stiamo toccando temi importanti, alti, ora ci penso io ad abbassarne un po' il tenore (ride). In realtà, volevamo fare un film drammatico, ma non ci siamo riusciti (ride). Mi fa molto piacere che Luca parli del cast, io li ho trovati tutti sottotono, salverei solo i due bambini Saul Nanni e Lavinia De' Cocci, che sono seduti lassù, in mezzo a voi (ride). Per quanto riguarda la rivalità tra Nord e Sud, credo non vi sia più, anzi, il Nord ha capito che deve abbassare un po' la cresta e cominciare a guardare al Sud come esempio di vita. Anche nel film viene mostrato che la camorra va presa in considerazione e che bisogna importarla (ride).

Storia de fratelli e de... Cortellesi

Come è stato per Paola Cortellesi e Luca Argentero essere sposati nel film?

Paola Cortellesi: Per quanto mi riguarda, è stato noioso (ride).

Luca Argentero: Tra l'altro, è la seconda volta che noi lavoriamo insieme, ma non riusciamo mai a consumare, quindi mi auguro che tutta l'Italia, prima o poi, possa vederci in un film più intimo (ride).

Paola Cortellesi: Nel film si tratta di un rapporto stanco, quindi non c'è stato modo di approfondire un po' e io di questo mi rammarico; credo che le donne in sala possano capire (ride).

Rocco Papaleo: Io spero di non ritrovarmi l'anno prossimo con questa coppia sfiatata (ride). Quanto c'è di Ale e Angela Finocchiaro nei loro personaggi?

Ale: Personalmente, per fortuna non c'è niente di vero nel personaggio che interpreto, ma anche per sfortuna, perché non sono né ricco né sposato con una donna che ha tanti soldi (ride). Scherzi a parte, cercavano un attore che parlasse con un accento del Nord.

Angela Finocchiaro: Io mi rendo conto di aver lavorato malissimo in questo film, perché non capisco il mio personaggio come possa aver sposato Ale (ride). Il mio personaggio è una persona che sembra tutta d'un pezzo, ma scansa la sua moralità con una spallata perché bisogna salvare la propria baracca. Mi piace questo aspetto del mio personaggio, forse è questo che lo accomuna al marito.

Franz è dispiaciuto del fatto che Ale sta facendo diversi film?

Ale:
Dunque, ho trovato ieri mattina la macchina rigata e c'era sopra una "F", poi ho trovato anche una "Z" su quella di mia moglie, quindi ho pensato che fossero la lettera iniziale e quella finale di Franz (ride). No, non è dispiaciuto, siamo una coppia aperta, libera, sono vent'anni che lavoriamo insieme e può capitare a entrambi di avere delle proposte interessanti da soli che, comunque, non intralciano il nostro lavoro di coppia.

Cosa è piaciuto a Paola Cortellesi del suo personaggio?

Paola Cortellesi:
Del mio personaggio non mi è piaciuto nulla, nel senso che non è una donna che amo, ma quando fai un personaggio detestabile devi imparare a volergli bene, anche se è una che maltratta i figli e il marito e che è scortese con il fratello. Ha una sua fragilità e mi piaceva sia questo che l'idea di divertirmi con un dialetto particolare, ricordo che Luca mi propose il personaggio proprio all'inizio della stesura della storia. È un personaggio scorretto, una donna molto fastidiosa, l'ho interpretata pensando che questo suo modo di fare potesse essere più divertente che irritante.

Luca Miniero:
Paola ha contribuito molto al personaggio, mi ha dato una mano nella stesura della sceneggiatura. Gli attori di questo cast aggiungono una qualità al film.

A Rocco Papaleo piacerebbe fare l'imitazione di un politico?

Rocco Papaleo: Io apprezzo i comici che imitano i politici, sono i nostri artisti più straordinari, ma non mi piace scherzare sulla politica, perché penso che la sua degenerazione sia in qualche modo agevolata anche dallo scherzo che si fa. Quindi, io non imiterei nessuno, più che altro direi seriamente ai politici di darsi una regolata e, senza fare nomi, vorrei ringraziare i politici che sono in grado di dare un sogno, ciò che manca al nostro paese in questo momento. Diciamo che Obama sia stato l'ultimo esempio internazionale, ora speriamo che Renzi sia capace di dare la stessa speranza al nostro popolo.

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