Intervista Tom Felton

L'interprete di Draco Malfoy, nella realtà assai distante dal personaggio che gli ha dato la notorietà e ora lanciatissimo in una carriera di tutto rispetto, viene accolto con tantissimo affetto da fan ed addetti ai lavori al Giffoni Experience.

Intervista Tom Felton
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Ti aspetti una maledizione senza ritorno e invece quando ti trovi davanti a Tom Felton, interprete di Draco Malfoy nella saga di Harry Potter, non trovi neppure un briciolo della sua perfidia Serpeverde.  Dice di non amare gli abbracci eppure al 45° Giffoni Film Festival (17-26 luglio) ne ha dispensati moltissimi e confessa di non sentirsi affatto famoso anche se ci sono persone accampate da giorni fuori dalla Cittadella del cinema per poterlo vedere da vicino. E pensare che all'inizio quell'impegno sul set del maghetto lo faceva sentire quasi incatenato. "Mentre i personaggi di Harry, Ron ed Hermione erano presenti in quasi tutte le scene - spiega - io trascorrevo due settimane nella scuola di sempre a lezione e due di riprese ma non è stato facile andarsene in giro con disinvoltura con una chioma biondo platino e le sopracciglia chiare. Mi prendevano sempre in giro".

Il tempo passa

Sfatato quindi anche il mito della sua popolarità, Felton ha spiegato di aver sentito la mancanza di alcuni riti di passaggio come la gita scolastica. Oggi tutto è cambiato e la pubblicazione del primo libro di J.K. Rowling compie 18 anni, quindi alla vigilia dell'arrivo al cinema della trilogia spin-off da maggio 2016 per l'occasione Salani ha deciso di pubblicare una nuova edizione dei libri di Hogwarts, "Il Quidditch attraverso i secoli", "Le fiabe di Beda il Bardo" e "Gli animali fantastici: dove trovarli". A quest'ultimo volume s'ispira proprio la prossima pellicola Warner Bros con il Premio Oscar Eddie Redmayne. La maghetto-mania non accenna ad affievolirsi e Tom Felton ne è orgoglioso: "Chiamatemi pure Malfoy, non mi offendo. Draco mi manca tantissimo".
Intanto resta in Italia ancora qualche settimana, tra Roma e la Puglia, per girare il thriller Stratton, e ha in cantiere altre due pellicole, Risen, dove si trova al servizio di un legionario romano ai tempi di Gesù, e Message from the king, di Fabrice du Welz.

Un maghetto tra noi

Partiamo dalle curiosità: avresti preferito essere smistato dal Cappello Parlante tra i Grifondoro?
No, è più divertente fare il cattivo e stare con i Serpeverde... anzi se c'è qualche Grifondoro qui esca subito dalla sala! (Ride) Altrimenti "Mio padre lo verrà a sapere" (cita una delle frasi cult di Draco nella saga di Harry Potter, ndr.)

Nessun sospiro di sollievo per la sua redenzione parziale finale?
Spesso mi sono chiesto chi sarebbe diventato Draco se avesse avuto genitori diversi, ma se anche alla fine vediamo in lui uno spiraglio di redenzione non credo sia diventato un buono intrappolato nel corpo di un cattivo.

Come te lo spieghi?
Ha sempre idealizzato suo padre Lucius e voleva a tutti i costi assomigliare a lui senza rendersi conto di aver ereditato dalla madre molto di più di quanto pensasse. Non che sia una santa, intendiamoci, ma è meno perfida del marito.

Cosa ricordi della scena dell'abbraccio con Voldemort?
Premetto che non sono un tipo che ama abbracciare la gente, quella scena non era nella sceneggiatura e l'abbiamo rifatta almeno 30-40 volte. Ralph Fiennes, che interpreta il Signore Oscuro, intimidisce sul serio per cui venirsi incontro in quel modo sul campo di battaglia mi ha davvero inquietato e quando ha iniziato a stringermi pensavo: "Oddio, che sta succedendo?". La paura che leggete negli occhi di Draco in quel momento è autentica, non stavo recitando.

J.K. Rowling da tempo esprime ripensamenti sul finale della saga. Ha anche detto che forse Hermione non avrebbe dovuto sposare Ron ma Harry, tu avresti cambiato qualcosa?
Avrei voluto uccidere io Voldemort! (Ride) Scherzi a parte, non mi permetterei mai di farlo o pensarlo, sarebbe come spostare i mobili a casa degli altri. La storia di Harry Potter ormai fa parte di ogni fibra del mio essere, non si può cambiare, come la favola di Jack e il fagiolo magico, ad esempio: non puoi decidere di modificarla!

Al Festival di Giffoni tutta la sala piange per te: che effetto fa?
Fanno piangere anche me, a dire il vero, e mi sembra un onore incredibile aver far parte di una saga che ha lasciato il segno.

Qual è la situazione più buffa dopo 10 anni nella divisa dello stesso maghetto?
Ad un certo punto non sei tu a seguire le direttive del regista ma è lui che viene da te a chiederti consiglio perché conosci il personaggio più di tutti. E infatti io e Draco siamo cresciuti insieme e ci siamo influenzati l'un l'altro in una maniera che è persino difficile spiegare, quasi in una relazione simbiotica.

Molti attori fanno di tutto per scrollarsi di dosso l'etichetta di un franchise famoso, soprattutto se vi hanno recitato ad inizio carriera. E tu?
Non ci penso proprio: io e tutti i miei colleghi di Harry Potter non potremmo essere più orgogliosi di averne fatto parte e sarà così per sempre. Non sarò mai stacco o scocciato dall'essere ricordato come Draco, figurarsi a pentirsene poi. Quest'etichetta addosso mi sta benissimo, anzi se volete chiamatemi pure Malfoy!