Intervista Tintin: il segreto dell'Unicorno

Jamie Bell ci racconta la sua avventura con Tintin e Spielberg

Intervista Tintin: il segreto dell'Unicorno
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Tra gli eventi speciali in programma al Festival Internazionale del Film di Roma, Le Avventure di Tintin: il segreto dell'Unicorno ha monopolizzato la prima giornata dell'evento. A presentarlo non sono accorsi gli strabilianti nomi che hanno provveduto alla sua creazione (dopotutto, se il film è così atteso la colpa, se così vogliamo chiamarla, è tutta di Steven Spielberg e Peter Jackson), ma un giovane ed emozionato Jamie Bell. Tenete a bada la delusione: detto così il suo nome probabilmente non vi dice niente, eppure il ragazzo, nonostante i suoi soli venticinque anni ha già all'attivo tantissimi film. Un esempio? Nel 2000 è stato il protagonista di Billy Elliot, la cui storia si rifletto in parallelo con quella della sua vita personale. Da quella prima grande esperienza di strada ne ha fatta Jamie, passando dai film indipendenti, di cui ammette di essere innamorato, a grandi blockbuster come Defiance, Jumper e King Kong. Ed è proprio grazie a questa sua fugace collaborazione con Peter Jackson che deve il suo (quasi fortuito) ingaggio come controparte dell'animato Tintin. Scopriamo perché.

Le avventure di Tintin è un film d'animazione che in parte si avvale di quella tecnologia chiamata performance capture. Come si è svolto il lavoro sul set? E non è frustrante per un attore vedere qualcuno che non è realmente se stesso recitare sullo schermo?

Nel passato ci sono già stati film girati con la tecnica della performance capture. Personalmente la trovo molto utile come tecnologia, ma davvero complicata da spiegare. Ma è semplicemente un altro modo di fare un film: alla fine il rapporto tra il regista e il cast rimane lo stesso. Solo non ci sono set, non ci sono luci... si tratta di un ambiente completamente diverso con il quale interagire (o non interagire). Ma, come suggerisce il nome stesso, l'elemento fondamentale di questa tecnica è la prestazione, la performance dell'attore, quindi non direi proprio che sia frustrante. In più ti permette di interpretare ruoli a cui normalmente non avresti mai accesso. Lo trovo uno spazio libero che da molto respiro all'attore e in più è molto divertente. Indubbiamente c'è bisogno di molta fantasia per recitare in questo modo, ma, come ha detto Spielgerg stesso parlando del film, in questo caso ci troviamo davanti a un progetto che per l'85% è animazione e solo per il restante 15% si basa sulla performance capture.

Com'è stato lavorare con un'icona come Spielberg?


Ovviamente sono un suo grande fan... ma chi non lo è? Il primo film che ricordo di aver visto al cinema, all'età di otto anni, è stato Jurassic Park. Quel film ha letteralmente trasformato la mia vita: alla fine sono uscito dalla sala chiedendomi "Che cosa è il cinema?". Per tantissimo tempo sono stato convinto che Spielberg non fosse nemmeno umano, che vivesse in un altro mondo, più o meno come Michael Jackson. Una delle cose che apprezzo di più di Steven Spielberg è il suo essere in grado di risvegliare il lato bambino che è in ognuno di noi: lo trovo stupefacente. Questo è in assoluto il suo primo film di animazione ed è stato molto difficile per lui. Insomma lui adora lavorare su set enormi, manipolare le luci, muoversi con la macchina da presa tra le mani. Ma è stato un onore essere diretto da lui. Insomma è un maestro per queste cose. Basti pensare a cosa ha fatto, appunto, con Jurassic Park: all'epoca non sapevamo nemmeno il significato della sigla CGI. E poi c'è un legame in tutto quello che fa: la capigliatura di Tintin è un po' come il cappello di Indiana Jones...

Sappiamo che nelle intenzioni iniziali del progetto c'era quella di crearne una trilogia
(il primo film diretto da Spielberg, il secondo da Jackson e il terzo, in mancanza della collaborazione di Zemeckis, dai due registi congiunti, ndr). Sono già cominciati i lavori? E quanto ha aiutato avere nel cast Andy Serkis, che ha una sua società che insegna agli attori a recitare in performance capture?

Andy Serkis è uno degli attori più talentuosi con cui io abbia mai lavorato. È un artista completo: dipinge, canta, suona il sax, sa anche ballare... è davvero un uomo pieno di talento, che ha capito che la performance capture è una tecnica molto promettente. Ti da la possibilità di creare personaggi storici, come Gollum. Tutti lo ricorderemo sempre così. In più lui aggiunge a questa tecnologia in fattore emotivo, la permea della sua anima, il che la rende davvero speciale. Andy Serkis è il portabandiera assoluto di questa tecnologia. Nel cinema moderno è inevitabile l'esistenza delle trilogie, in più se si tratta di una storia come quella di Tintin, di cui esistono 24 storie. So per certo che a Peter Jackson piacerebbe molto dirigere un film di Tintin, ma la verità è che il destino del sequel è tutto nelle mani del pubblico e di come reagirà a questo primo film.

Qual è il suo rapporto con Tintin? Quanto vi somigliate e quanto vi siete invece influenzati a vicenda?

Non lo dico solo perché sono qui a sponsorizzare la pellicola. Tintin mi ha davvero cambiato la vita. Sono cresciuto in una piccola cittadina e quello che amavo fare di più era ballare, cosa che ovviamente non piaceva a nessuno dei miei amici. Mi sentivo molto isolato. Tintin all'epoca mi ha permesso di viaggiare e scoprire posti sconosciuti. Non è solo un personaggio dei fumetti: è un moralista e un idealista che attraversa un lunghissimo periodo storico del tutto reale. Una delle cose che trovo davvero affascinanti è che di lui non conosciamo praticamente nulla e nel corso delle sue avventure non riceviamo mai delle risposte. Che fine hanno fatto i suoi genitori? Perché ha come unico amico un cane? Come mai, pur essendo un reporter, i suoi pezzi non vengono mai pubblicati? Sin da 1929 ha goduto di grande popolarità, forse proprio perché non viene mai spiegato chi sia realmente. Non è un supereroe, non ha particolari abilità, tecnologie o un anello. Lui è grande perché è se stesso e tutti possono fingere di essere Tintin e immedesimarsi nel suo personaggio.

C'è stata una scena particolarmente difficile da girare?
Direi che ogni scena è stata impegnativa, perché praticamente stai recitando al buio! C'è una breve scena in cui ci troviamo in mare aperto ed era davvero complicato dare la sensazione del mare non avendo niente attorno a noi. Così abbiamo recitato su dei pneumatici che galleggiavano, per dare l'idea della scialuppa in acqua. A volte però era inevitabile che subentrassero gli animatori a creare la scena. C'è anche la parte in cui precipita l'aereo: quella l'abbiamo girata almeno dieci volte. Nonostante quello che si possa pensare, si tratta di un lavoro molto fisico e creativo.

Da bambino quindi eri un grande fan di Tintin. C'erano altri personaggi dei fumetti che amavi particolarmente?


Mi piaceva Babar, Tom & Jerry e tutta la serie dei Looney Tunes. Erano personaggi molto semplici: spesso tutto ciò che succedeva era che il personaggio si faceva male... e si ripeteva all'infinito. Invece con Tintin è diverso, perché il tutto è ambientato in un mondo che è vero. In ogni caso preferivo i personaggi dei cartoni a quelli dei fumetti.

Nelle prossime avventure di Tintin, quali luoghi ti piacerebbe visitare? E quali albi invece vorresti interpretare?
Mi piacciono molto tutti i 23 episodi. In realtà sono 24, ma l'ultimo è incompiuto e quindi non ho voluto leggerlo. Il mio preferito, e tutti gli appassionati saranno d'accordo con me, è Tintin in Tibet, soprattutto perché è scritto in un momento particolare della vita di Hergè, in cui stava affrontando una crisi di identità e proprio per questo è ricco di emozioni e sentimenti. E poi mi piace l'alpinismo e in questo modo potrei praticarlo senza farlo sul serio... oppure chissà Tintin sulla Luna.

Come per Billy Elliot la sua passione iniziale è la danza. Ha mai pensato di partecipare a un altro film sulla danza o a un musical?


Adoro ballare, lo faccio fin da quando avevo sei anni, ma non seguo più corsi di danza intensiva più volte a settimana. Però è una formidabile forma di espressione. Onestamente non ho visto dei buoni musical sull'argomento e quindi non mi interessa molto parteciparvi. Il punto è che non sono un buon ballerino classico, anzi sono un vero disastro! Però non mi piacerebbe fare film sulla danza contemporanea. Preferirei di gran lunga il Tip Tap... solo che è rimasto molto ancorato al passato.

Come è stato scelto per il ruolo di Tintin?


In realtà il casting non ha coinvolto tantissimi aspiranti. La produzione aveva le idee chiare su come volesse che fosse il suo protagonista: doveva essere europeo, conoscere i libri di Tintin ed essere a suo agio con la performance capture. Spielberg aveva pensato per anni di creare un film live action su Tintin, ma poi il progetto era stato messo da parte. Peter Jackson invece credeva che, con la tecnologia presente nei suoi studi Weta, il film potesse essere fatto in performance capture. Così si è travestito da Capitano Haddock e ha girato questo video da mandare a Spielberg. Io avevo già lavorato con Peter in King Kong: lui mi conosceva e sapeva che ero un grande fan del personaggio, così mi ha chiesto se avevo voglia di volare in Nuova Zelanda e divertirmi con Tintin. In realtà si tratta di un modo di recitare molto strano e un po' scomodo: hai tutti questi pallini attaccati al corpo, il casco, una telecamera che ti segue per tutto il tempo e questa luce impietosa che non rende giustizia a nessuno. Ma alla fine è diventato un gioco. Quando Spielberg ha visto il video ha pensato che io fossi il Tintin giusto. Sono stato entusiasta della cosa... e poi è subentrato il terrore!

In questo periodo vanno molto di moda i film sui personaggi dei fumetti, soprattutto sui supereroi. Che cosa pensi di questa tendenza? E ti piacerebbe far parte di una di queste produzioni?

Sono felice che i film sui fumetti stiano avendo successo, anche se dipende molto dal tipo di supereroe. Alcuni sono fatti molto bene. Ultimamente ho fatto lo screen test dell'ultimo film di Spider-Man. È una cosa che mi interessa... anche se personalmente sono più un fan di Batman. Bruce Wayne è al centro di tutte le storie, molto più di Batman e questo è affascinante. Al momento ci sono molti progetti sui supereroi e ovviamente se me ne proponessero uno non mi tirerei indietro. Ma Tintin è meglio!

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