Lo strangolatore di Boston: Keira Knightley ci parla del thriller Disney+

La protagonista, assieme ai colleghi attori e al regista e sceneggiatore Matt Ruskin, svela i segreti del film su Disney+.

Lo strangolatore di Boston: Keira Knightley ci parla del thriller Disney+
Articolo a cura di

Lo strangolatore di Boston è arrivato nel catalogo dei film Disney+ di marzo 2023. La nuova pellicola di Matt Ruskin con protagonisti Keira Knightley, Carrie Coon, Alessandro Nivola e Chris Cooper è un thriller che ripercorre le vicende dell'omicida seriale, viste dalla prospettiva della giornalista Loretta McLaughlin (ne abbiamo parlato nella nostra recensione de Lo strangolatore di Boston). Protagonista interpretata dall'attrice britannica di Orgoglio e pregiudizio e Persuasione, che per l'occasione inforca penna e taccuino per vestire i panni di una donna che mise tutta se stessa nel cercare di scovare il colpevole, anche quando era ormai l'unica a inseguirne le tracce.

Loretta McLaughlin e Jean Cole, storia di due giornaliste

Ed è proprio su un impianto giornalistico/investigativo che la pellicola viene edificata, ed è ciò che ha colpito l'interprete: "Avevo sentito parlare di questo serial killer, ma non in maniera approfondita. Mi sono perciò affidata alla sceneggiatura scritta da Matt Ruskin e ho pensato che avesse trovato una chiave davvero interessante con cui raccontare questa storia, mettendola nella prospettiva di due giornaliste. Quelle donne che hanno avuto un ruolo fondamentale per il disvelamento della verità e che nel corso della storia sono state quasi cancellate".

Knightley si riferisce alla collega della sua Loretta, la reporter investigativa Jean Cole, impersonata da Carrie Coon. Anche per l'attrice l'aver scoperto che nel tempo è stata accantonata l'importanza delle due giornaliste nella storia delle indagini sul serial killer è stato scioccante.

"Sono state donne fondamentali per risolvere il caso. Hanno costretto i vari dipartimenti di polizia a mettersi in contatto per avere più informazioni possibili", commenta Coon, "E i loro nomi non sono mai stati nominati. Per me è assurdo. Tra l'altro le loro radici sono molto commoventi, tante donne potrebbero rivedercisi. Mi viene da pensare a mia madre che era un'infermiera, a una delle mie nonne che era un'insegnante, mentre l'altra una casalinga. Quelle erano le uniche mansioni che erano concesse alle donne, oltre alla segretaria; invece loro hanno lottato affinché riuscissero a ricoprire un ruolo da giornaliste". Le fa eco Keira Knightley: "Il film è una canzone d'amore dedicata alle giornaliste. Sottolinea quanto sia importante avere donne in posizioni di potere, anche nelle narrazioni". Il merito va dunque al citato Matt Ruskin, alla direzione e scrittura del film. Il quale, come ha dichiarato, è rimasto catturato dalla storia di Loretta e Jean, ma soprattutto dal fatto che i loro nomi comparissero assai poco nella ricostruzione delle indagini sull'assassino. "C'erano poche informazioni su di loro, quindi quando ho letto un necrologio su Jean Cole in cui citava due figlie, le ho cercate su Facebook. A un certo punto mi accorgo che una delle due aveva una foto insieme a un mio amico", spiega Ruski. "L'ho chiamato subito e gli ho chiesto come potevo fare per conoscerla. Così ci siamo incontrati e mi ha raccontato che quella nella foto era sua madre e Jean Cole era sua nonna, e quanto la ammirasse. Questo mi ha permesso di entrare in contatto con persone che hanno conosciuto Loretta e Jean, e più sentivo riportare la loro storia più capivo che era necessario che la raccontassi".

In più il regista ha anche confessato che narrare la vicenda dal punto di vista di Loretta poteva realmente dare uno sguardo differente, visto che a suo dire "Mi sembrava l'unico modo valido e utile per rivisitare questa serie di orribili eventi".

Le figure maschili in una storia di donne

A costituire la controparte maschile di Lo strangolatore di Boston ci sono dunque Alessandro Nivola e Chris Cooper. Da una parte un poliziotto che ha a cuore lo scoprire il colpevole dietro ai violenti reati e, dall'altro, il direttore del giornale di Loretta e Jean che ha concesso loro la possibilità di dimostrare il proprio valore.

"Ho avuto l'occasione di stare a stretto contatto con Eileen McNamara, una giornalista vincitrice del Premio Pulitzer che ha lavorato al Boston Globe negli anni Settanta e Ottanta", ha raccontato Cooper parlando di come ha costruito il suo personaggio, "Mi ha indirizzato esattamente nella direzione di cui avevo bisogno. Mi ha fornito del materiale originale degli anni Sessanta aiutandomi a orientarmi anche nelle gerarchie di un giornale. Si era davvero sprezzanti nei confronti delle giornaliste, e anche Eileen ha confermato che non è certamente un ambiente confortevole per le donne". Infine anche Alessandro Nivola ha descritto le caratteristiche del suo personaggio, il quale incarna una tipologia di poliziotto più incentrato su delle tecniche moderne di investigazione, come quella forense e simili, a cui invece il resto dei colleghi non è interessato. "Il mio personaggio contatta Loretta in una sorta di spinta disperata" afferma l'attore "Sa che forse le sue azioni butteranno una cattiva luce sul dipartimento, ma è consapevole anche che i media stanno portando avanti il caso più di quanto stia facendo la polizia. Diventa ossessionato dalla vicenda e incontra una persona, Loretta, che prova esattamente la stessa cosa. In fondo, ho scoperto che c'è quasi una simbiosi tra media e polizia, questo da sempre. Entrambi questi mondi sono focalizzati sulla medesima cosa e cercano di sfamarsi andando in cerca di informazioni". Un'intesa che Matt Ruskin ha tentato di riportare in Lo strangolatore di Boston, mettendo a stretto contatto i propri personaggi tra giornalismo e investigazione.

Che voto dai a: Lo strangolatore di Boston

Media Voto Utenti
Voti: 1
5
nd