Intervista Sketch Up: Romolo Guerreri

Intervista a Romolo Guerreri, presentatore di Sketch Up su Disney XD

Intervista Sketch Up: Romolo Guerreri
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Dal 22 novembre, su Disney XD, è arrivato Sketch Up, nuova produzione locale Disney realizzata in collaborazione con 3zero2tv appositamente per il canale Disney. Un programma comico per ragazzi fatto da ragazzi, in diciotto puntate, condotto da Matteo Leoni e Romolo Guerrieri (rispettivamente Tinelli e Nico nella sitcom di successo “Quelli dell’Intervallo” e nel suo sequel “Quelli dell’Intervallo Cafè”) alla presenza di pubblico in studio. Ogni puntata, della durata di 25 minuti, è un mix di esibizioni dal vivo di cinque comici emergenti di età compresa tra i dieci e i vent'anni, che si alternano sul palco, insieme a comici affermati che intervengono in qualità di guest star. Accanto a Matteo e Romolo si alterneranno, nel corso delle puntate, due comici fissi: Gianluca Fubelli, in arte “Scintilla”, nei panni di un improbabile talent scout, sempre a caccia di giovani talenti e Paolo Labati, nel ruolo di un poco credibile regista francese. Tra i comici noti ospiti di Sketch Up vedremo i Maniko Sport, Claudia Penoni, Leonardo Manera, i Senso Doppio, Walter Leonardi, Max Pisu, i Mammuth, Pino e gli Anticorpi, Massimo Bagnato, Giorgio Verduci, Andrea Sambucco, Filù, i Gem Boy, Slapsus, Gabri Gabra e Fabrizio Fontana.
Abbiamo avuto la possibilità di intervistare uno dei conduttori del programma, il simpatico e disponibilissimo Romolo Guerreri. Ecco cosa ci ha raccontato!

Ciao Romolo. Per cominciare, presentati per quelli tra i nostri lettori che ancora non ti conoscono e raccontaci cosa fate a Sketch UP.
Ciao a tutti, sono a Romolo, ho 21 anni e sono un ragazzo normalissimo, questo ci tengo a sottolinearlo. Frequento l'università, sono al terzo anno di Ingegneria Gestionale al Politecnico di Milano e la mia vita si divide tra studio, la mia ragazza, i miei amici, le mie passioni, ovvero cinema e calcio (forza Inter!) e il lavoro.
Da 8 anni lavoro in Disney, anche se ho iniziato a lavorare nel mondo dello spettacolo a 7 anni (quindi 14 anni fa). In Disney ho partecipato a Quasi Gol, programma settimanale in diretta sul calcio che co-conducevo insieme a Marco Cattaneo e ad altri ragazzini della mia eta' (uno degli autori era niente di meno che Fabio Caressa!). Successivamente ho iniziato Quelli dell'Intervallo, poi Quelli dell'Intervallo Café ed ora Sketch Up.
Sketch Up è una stand-up comedy, per intenderci un programma come Zelig o Colorado, per ragazzi fatto da ragazzi: i nostri comici vanno dai 10 ai 20 anni più o meno, quindi il più delle volte sono coetanei al loro pubblico. Io e Matteo conduciamo e spesso ci troviamo a fare da spalla ai giovani esordienti o ai comici 'big' che abbiamo il piacere di ospitare in ogni puntata.

Quanto è diverso lavorare per uno show TV dal lavorare su una sit-com come Quelli dell'intervallo?
Passare da sit-com a presentare non è facile, ma soprattutto non è semplice presentare un programma come Sketch Up, perché è dal vivo (abbiamo il pubblico in sala) e perché è difficile gestire un programma comico. Non è facile far ridere e soprattutto non è facile far ridere improvvisando, cosa che spesso siamo chiamati a fare io e Matteo. Inoltre i bambini o i giovani ragazzini sono un pubblico fantastico ma allo stesso tempo difficile, perché sono sinceri e tremendamente genuini, se una cosa non piace te lo fanno capire senza tanti giri di parole.
Inoltre io e Matteo dobbiamo ricoprire anche un ruolo complicato, quello di guida per i ragazzini magari meno esperti che salgono sul nostro palco: il problema è che ogni volta anche noi siamo emozionati come loro a salire sul palco, perché è sempre come la prima volta!
In più quando lavori su un personaggio o su una scena già strutturata devi semplicemente lavorare su una linea guida predefinita e può risultare più semplice, mentre nella comicità live tutto è molto più lasciato a te, puoi avere qualche battuta o qualche sketch scritto, ma spesso gli autori si affidano alla tua fantasia e bravura (che coraggio!) e a ciò che può uscire di buono e spontaneo dalla complicità con il tuo partner: in questo devo riconoscere che sono fortunato nell'avere Matteo al mio fianco, con il quale ho una massima intesa dovuta al fatto che ci conosciamo da anni e che siamo ottimi amici!

Ti piacerebbe lavorare nel cinema? Per quale regista, magari?
Certamente mi piace e mi piacerebbe lavorare nel cinema, come anche la televisione, il teatro e la radio, alla fine sono forme diverse di una stessa espressione artistica. Se dovessi scegliere su due piedi un regista per il quale lavorare, ti dico Gabriele Salvatores, ma anche Paolo Genovese è un grandissimo e sarebbe un sogno lavorare al suo fianco!
Tempo al tempo..

Saluta i nostri lettori!
Un saluto ed un abbraccio a tutti i lettori, seguite sempre i vostri sogni e non fermatevi mai davanti a nessuno ostacolo.
Se vi capita, seguite Sketch Up e fatemi sapere cosa ne pensate :)
Ciao!
Romolo

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