Intervista Sister Act - Il Musical

Arriva al Teatro Brancaccio di Roma Sister Act - Il Musical, tratto dal travolgente film con protagonista Whoopi Goldberg: ecco cosa ci dice in proposito il regista dello spettacolo, Saverio Marconi.

Intervista Sister Act - Il Musical
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Unico, travolgente... divino! Per la prima volta arriva al Teatro Brancaccio arriva Sister Act - il Musical, tratto dall'omonimo film del '92 che consacrò Whoopi Goldberg nell'indimenticabile ruolo di Deloris, "una svitata in abito da suora".
Alessandro Longobardi, direttore artistico dello storico teatro romano, dopo il successo ottenuto con Rapunzel - il Musical, avvia questo nuovo progetto firmato da Viola Produzioni in collaborazione con la Compagnia della Rancia, per realizzare uno degli spettacoli più attesi della stagione, già grande successo a Broadway.
Venticinque gli splendidi brani musicali protagonisti, scritti dal premio Oscar Alan Menken, (mitico compositore statunitense autore delle più celebri colonne sonore Disney come La Bella e la Bestia, La Sirenetta, Aladdin e altri show tra cui La Piccola Bottega degli Orrori e Newsies), che spaziano dalle atmosfere soul, funky e disco anni '70, alle ballate pop in puro stile Broadway, in cui si innestano cori Gospel e armonie polifoniche.
Il testo e le liriche tradotti da Franco Travaglio coinvolgeranno il pubblico in una storia dinamica, incalzante e divertente tra gangster e novizie, inseguimenti, colpi di scena, rosari, paillettes... con un finale davvero elettrizzante.
Lo spettacolo è diretto da Saverio Marconi, coadiuvato da un team artistico composto da Stefano Brondi (direttore musicale), Rita Pivano (coreografa), Gabriele Moreschi (scenografo), Carlo Buttò (direttore di produzione), Carla Accoramboni (costumista), Valerio Tiberi (disegno luci) e Emanuele Carlucci (disegno suono). Alla vigilia dello spettacolo abbiamo potuto scambiare quattro chiacchiere proprio con Marconi, che ci ha raccontato alcuni interessanti retroscena sullo spettacolo.

Una svitata in abito da suora

Saverio, la sua è una carriera poliedrica, divisa tra cinema, teatro e tv. Da attore (cinematografico, tv e teatrale) a regista. Tanti spettacoli a cui ha preso parte come attore e tanti come regista. Guardando a tutta la sua carriera, a quale spettacolo (sia da attore sia da regista) è più legato e perché?
È difficile fare una scelta perché tutto è accaduto in molto tempo. Solitamente sono legato all'ultimo spettacolo che dirigo.

Un ruolo da attore che ancora non ha interpretato? E come regista cosa vorrebbe diregere ora?
Sono talmente tanti che non ci penso, vivo alla giornata. Gli anni passano e sono felice di quello che sono riuscito a fare.

Che tipo di spettacolo è Sister Act - Il Musical? Cosa deve aspettarsi il pubblico?
Sister Act è un concentrato di energia e divertimento! E il cast, lasciatemelo dire, è davvero straordinario. Chi non ricorda il film? Una storia divertente, con una protagonista incontenibile come Whoopi Goldberg. Beh, la storia è la stessa, cambia l'ambientazione, che è spostata dagli anni '80 agli anni '70, con tutta la carica musicale dirompente di quegli anni. Una colonna sonora incredibile, con le suore che, sul palcoscenico, ballano moltissimo, si scatenano. Non potrebbe essere altrimenti con i brani del Premio Oscar Alan Menken, canzoni che mettono anche in evidenza le ugole "divine" del nostro cast: le loro voci vi lasceranno senza fiato, non mi meraviglierei di vederli trionfare a X Factor! È la musica infatti il collante di questa storia: se vogliamo guardarlo dal punto di vista delle suore, avvicina a Dio; ma non dimentichiamo che la musica unisce mondi diversi, anche nella vita di tutti i giorni. Oltre al divertimento, tante emozioni, tante riflessioni toccanti: assistiamo all'evoluzione dei personaggi, a come cambiano e fanno scelte per aiutarsi a vicenda e trovare la propria strada.

Quanto è difficile portare a teatro un grande successo mondiale come Sister Act?
Una bella sfida, non c'è che dire. Mesi di preparazione, di lavoro del team creativo, poi le audizioni per scegliere il cast e, come ho già detto, non potevo essere più soddisfatto della scelta! Sul palcoscenico ventidue artisti e un impianto scenografico imponente firmato da Gabriele Moreschi, che ci fa passare dalle atmosfere del night club alla stazione di polizia al convento in un batter d'occhio, mantenendo il ritmo che caratterizza lo spettacolo. Centinaia di costumi disegnati da Carla Accoramboni... venite a teatro per vederli tutti, vi sorprenderanno; e poi la direzione musicale di Stefano Brondi, le coreografie di Rita Pivano, il disegno luci di Valerio Tiberi e quello fonico di Emanuele Carlucci: allestire un grande musical come questo è tanto impegnativo quanto ricco di soddisfazioni quando vedi il pubblico applaudire per la prima volta.

Che Deloris è l'attrice spagnola Belia Martin Tellado?
Belia è straordinaria: quando l'ho vista, e ho ascoltato la sua voce caldissima e potente, ho pensato subito "Davvero perfetta! È lei la nostra Deloris!". Ha lavorato con grande serietà con Davide Nebbia [aiuto regista di Marconi, ndr] per perfezionare la pronuncia italiana. Sul palcoscenico è travolgente, la sua voce conquista al primo ascolto. Venite a teatro e mi darete ragione!

Nel cast dello spettacolo c'è anche Suor Cristina, nota per la partecipazione al talent The Voice. Ci può raccontare un aneddoto divertente di questi mesi di prova?
Suor Cristina mi ha colpito per la serietà e la dedizione con cui ha affrontato le prove dello spettacolo. È molto importante accompagnare il talento (che indubbiamente ha) con queste qualità. Si è inserita nel cast con umiltà creando un ottimo clima con i colleghi. Più che un aneddoto mi piace sottolineare come abbia lavorato molto bene con Veronica Appeddu, con la quale si alternerà nel ruolo della novizia Suor Maria Roberta: si sono scambiate opinioni sul personaggio, hanno cercato, ognuna con il proprio vissuto, di disegnarlo al meglio.

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