Intervista Joe: conferenza stampa con Nicolas Cage

Nic Cage, insieme al regista e al cast, presenta a Venezia il film tratto dall'omonimo romanzo di Larry Brown

Intervista Joe: conferenza stampa con Nicolas Cage
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Testi a cura di Francesco Lomuscio e Marco Lucio Papaleo

Con la defezione (più o meno improvvisa) di Lindsay Lohan dal programma della giornata i riflettori oggi erano certamente puntati, perlopiù, su Nicolas Cage, attore tra i più popolari sul web, anche se spesso più per meme e battute sulle sue doti recitate e sui suoi parrucchini che per i suoi effettivi meriti. Negli ultimi anni, l'interprete di Cuore Selvaggio e Lord of War si è prestato, per la maggior parte, a ruoli d'azione e fumettistici, ma sembra ora deciso a rifarsi sul versante drammatico con pellicole come Frozen Ground - Il cacciatore di donne e Joe, film drammatico tratto dal romanzo di Larry Brown e presentato qui alla 70 Mostra Internazionale del Cinema di Venezia insieme al regista, David Gordon Green, al giovane co-protagonista Tye Sheridan e all'antagonista su schermo Ronnie Gene Blevins. Cage monopolizza subito l'attenzione, apparendo rilassato e pronto a rispondere a tutte le domande con un sorriso, anche quando gli viene, immancabilmente, chiesto cosa ne pensa del nuovo Batman!

Con questo film David Gordon Green passa dalle produzioni indipendenti al cinema mainstream, ma è tornato al sud delle origini...
David Gordon Green: Le storie del sud, la letteratura e i suoi personaggi mi hanno sempre interessato, perché è un posto che ho sempre considerato casa mia.

La storia raccontata in questo film parla della crisi socio-economica e morale...
Nicolas Cage: Sì, anche se per me si è trattato semplicemente di recitare un ruolo e ho cercato solo di dar vita al personaggio dopo aver letto il libro di Larry Brown. Mi sono trovato in buone mani e ho avuto la fortuna di lavorare con un ottimo cast.

Perché in America, come si vede anche nel film, c'è ancora la mentalità del farsi giustizia da soli, nonostante la continua presenza della polizia nelle strade?
Nicolas Cage: Non sono il portavoce delle armi o di chi ne rivendica i diritti in America, quindi non ho modo rispondere a questa domanda.

In Cina Nicolas Cage è molto amato. Lavorerebbe in un film cinese?
Nicolas Cage: Quello cinese è un buon cinema, con grandi attori, grandi registi e grandi film. Ho sempre avuto una accoglienza calorosa in Cina; a breve, tra l’altro, sarò lì per girare The outcast, realizzato con finanziamenti cinesi.

Come è stato lavorare con attori non professionisti?
Tye Sheridan: Tutti hanno lavorato con grande passione al film, è stato divertente.
Ronnie Gene Blevins: Molti degli attori coinvolti avevano già lavorato in questa regione del Texas, quindi hanno rappresentato per me un modo in più per entrare nella pelle di questi personaggi.

Cosa potete dirci di Gary Poulter, deceduto prima che il film venisse terminato?
David Gordon Green: E’ stato scoperto dal direttore del casting, un personaggio straordinario, ci ha parlato della dura strada della sua vita e della speranza per il futuro. Alla prima audizione ha letto un paio di righe, poi gliene abbiamo fatte leggere altre ed era incredibile, naturale. Ci ha portato l’umanità genuina che lo caratterizzava e l’ha data al suo personaggio. E’ morto prima della conclusione del film, ma lavorare con lui è stata una esperienza straordinaria.
Nicolas Cage: A me ha ricordato Richard Farnsworth.

Questo è anche un film sull'importanza del ruolo del mentore...
Tye Sheridan: Per ogni giovane uomo credo sia importante avere una figura di padre.

Cosa pensa Nicolas Cage di Ben Affleck come nuovo Batman?
Nicolas Cage: Sono felice che Ben abbia avuto questa parte, perché è un buon attore e può impersonarlo magnificamente.

In questo film affrontate anche la tematica dell’alcolismo, come avvenuto anche in Via da Las Vegas...
Nicolas Cage: Sì, anche se ho fatto Via da Las Vegas tanti anni fa, in un momento diverso. Esplorai tutti i modi possibili per avere una performance diversa, mi riprendevo anche mentre bevevo. Poi c’è stato anche Il cattivo tenente - Ultima chiamata New Orleans, con una performance più impressionista. Io non voglio recitare, voglio dare una performance, essere sincero.

Come ha costruito il suo personaggio Tye Sheridan?
Tye Sheridan: Posso dirvi che nel copione c’era scritto che il mio personaggio doveva essere un fumatore, ma io non avevo mai fumato. David, quindi, mi ha fatto fumare una sigaretta orrenda, e poi non ho più fumato nel film.

Come proseguirà la carriera di David Gordon Green?
David Gordon Green: A unire i miei film sono dei temi, qualcosa che lega cast e tecnici. Forse, quando avrò fatto quarantotto film si vedrà cosa li lega. In un certo senso, Joe è diverso da quelli che ho fatto prima.

Perché la scelta di Nicolas Cage?
David Gordon Green: Per un regista, lavorare con un attore come Nicolas Cage è un sogno, ho amato il suo carisma e la sua capacità di mettersi in gioco. Avrei fatto salti mortali per averlo.

Nicolas Cage: Per me è reciproco, io farei quattro salti mortali anche nudo per lavorare con David (ride). Lui è pronto a mettersi a nudo con la sua regia, sapevo che c’era qualcosa in comune tra noi.

Recentemente alcuni colleghi come Leonardo DiCaprio e Johnny Depp hanno fatto alcune considerazioni riguardo ad un loro possibile ritiro dalle scene. Secondo Nicolas Cage, a che punto una carriera di successo deve portare un attore a ritirarsi?
Nicolas Cage: Continuo a pensare che recitare in un film sia parte di me, mi serve lavorare, non mi basta rimanere seduto a bordo piscina con un mojito in mano.

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