Intervista Hope lost - Intervista a Danny Trejo

Il protagonista di Machete, Danny Trejo, a Roma per presentare Hope Lost, nuovo film che lo vede tra i protagonisti, insieme a Michael Madsen, Daniel Baldwin ed Andrey Chernishov.

Intervista Hope lost - Intervista a Danny Trejo
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Con la collaborazione di Davide Belardo.

Volto inconfondibile, tutt'altro che da individuo raccomandabile che ti piacerebbe incontrare in strada, la sua carriera di attore comincia negli anni Ottanta con titoli come A 30 secondi dalla fine, L'alieno e Il giustiziere della notte 4, ma è Robert Rodriguez a riuscire a trovare la giusta maniera per porlo all'attenzione del pubblico, affidandogli prima ruoli di cattivo in Desperado, Dal tramonto all'alba e C'era una volta in Messico, poi, nel XXI secolo, rendendolo protagonista di Machete e del suo sequel Machete kills, nei quali veste i panni di un ex agente federale particolarmente portato per l'uso di grosse armi da taglio.
Californiano classe 1944, Danny Trejo ha appena terminato a Roma le riprese di Hope lost di David Petrucci, che, prodotto da Andrea Iervolino, Monika Bacardi e Cosetta Turco, lo vede coinvolto - insieme ad altre star internazionali del calibro di Michael"Le iene"Madsen, Daniel Baldwin, Andrey Chernishov e la Mischa Barton di The sixth sense - Il sesto senso - nella tragica vicenda di una ventenne della Romania portata in Italia con la promessa di partecipare ad un provino per un reality, ma che si ritrova prima nell'inferno della prostituzione, poi, addirittura, in quello degli snuff movie.
Abbiamo avuto modo di incontrarlo per una simpatica chiacchierata.

Un Machete a Roma

Danny, è la prima volta che lavori qui in Italia?

Danny Trejo: Sì, è la prima volta che giro un film qui in Italia e mi sono già innamorato di questo posto.

Oltretutto, ti trovi a lavorare in un film di genere italiano, che in Italia, ormai, appartiene a un cinema che non si fa più. Infatti, sappiamo benissimo che Quentin Tarantino e Robert Rodriguez amano il cinema italiano di genere, ma sono tutti titoli appartenenti alla filmografia nostrana degli anni settanta e Ottanta...

Danny Trejo: Innanzitutto, io adoro recitare, amo questo lavoro e trovarmi in un film di genere, come dici tu, che, però, tratta un argomento così rilevante e scottante, è sicuramente una cosa fondamentale. Io con il mio lavoro ho girato tanto per il mondo e, purtroppo, ho avuto modo di constatare che sono tantissime le ragazze che vivono in questa condizione di schiavitù. Ragazze a cui hanno tolto il passaporto per sfruttarle, quindi, per me era fondamentale poter far passare questo messaggio attraverso un film di genere.

Curiosamente, pur appartenendo entrambi alla scuderia di Quentin Tarantino e Robert Rodriguez, con Michael Madsen raramente avete condiviso un set; uno dei casi fu il poco conosciuto Chasing ghosts. Non è strano trovarvi a lavorare insieme in un film che non è neppure girato nel vostro paese?

Danny Trejo: È un'esperienza meravigliosa perché Michael è un mio vecchio e caro amico, quindi questa è un'occasione per incontrare un vecchio e caro amico per motivi di lavoro. Sicuramente è una cosa magnifica, anche perché a Hollywood è piuttosto raro rimanere amici, spesso lo si resta solo per tre settimane, il tempo delle riprese di un film, poi non ci si vede più. Invece, io e Michael siamo veramente grandi amici, quindi essere insieme qui a Roma è straordinario.

Credi che Machete possa trovare qui in Italia qualcuno da squartare per i suoi crimini?

Danny Trejo: Credo che la prima cosa che farò appena tornerò a casa e avrò modo di parlare in Texas con Robert Rodriguez sarà dirgli di girare un terzo Machete a Roma (ride).

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