Intervista Damsels in Distress: Whit Stillman

La nostra intervista al grande regista With Stillman in occasione dell'uscita italiana di Damsel in Distress

Intervista Damsels in Distress: Whit Stillman
Articolo a cura di

Traduzione a cura di Marco Lucio Papaleo

Mercoledì 1 agosto uscirà nelle sale italiane Damsel in Distress - Ragazze allo sbando, il grande ritorno sugli schermi cinematografici del regista Whit Stillman. Vi proponiamo oggi la recensione del film, oltre a questa intervista in esclusiva.
Ringraziando Mr. Stillman per la disponibilità, la simpatia e la cordialità accordataci, vi lasciamo alle sue risposte alle nostre domande.

E' tornato a dirigere un film a tredici anni di distanza da The Last Days of Disco. A cosa è dovuta questa lunga pausa?
Dopo "Disco" sono stato in Europa e ho provato a fare tanti tipi diversi di film. Sono tornato a scrivere sceneggiature ma alla fine i produttori finiscono per rispondere "No, grazie!", ma solo dopo averti tenuto appeso a un filo per parecchio tempo...
Questo periodo di non-produzione tuttavia ha incluso anche un periodo in un bell'hotel Giamaicano con i produttori Jeremy Thomas e Chris Blackwell, con i quali stavamo cercando di realizzare un set sul posto...e di questo non posso proprio lamentarmi!
Quindi, alla fine, sono tornato negli Stati Uniti e ho realizzato una commedia. Ed è stato molto divertente.

Com'è cambiato il cinema in questi tredici anni?
Non avevo compreso appieno che straordinario boom fosse stato il cinema indipendente negli anni '90: una bolla poi esplosa. Spero che torni ai fasti di un tempo, come negli anni '80 quando ho cominciato, grazie anche alle innovazioni apportate dal movimento dei Mumblecore e dai modelli di produzione a basso costo disponibili ora. Ma questo vale solo per la produzione: distribuire efficacemente è più difficile che mai.

Come ha scelto le sue attrici per questo film?
Con la dovuta calma! Ma è stato davvero un piacere scoprirle...o perlomeno scoprirle di persona, visto che ad esempio Greta Gerwig era già stata notata dal settore. Avevamo due set di audizioni, uno a New York e uno a Los Angeles, e ho presenziato a quasi tutte, tranne una sessione che ho parzialmente mancato a causa di un trasloco. Per fortuna sono arrivato giusto in tempo per vedere Carrie MacLemore -l'interprete di Heather- provare. Poi, riguardando i provini, abbiamo trovato Meredith Hagner, che interpreta Alice.

Dalla pellicola emerge che il mondo sembra abbia bisogno più che altro di persone "normali", non di gente eccentrica. Ma nel mondo reale è davvero così?
Questa è un'interpretazione molto diffusa, ma non intenzionale. Mi trovo assolutamente d'accordo col personaggio di Violet (interpretata da Greta Gerwig) e degli eccentrici, mentre non ho affinità con quello di Lily (Analeigh Tipton) che rappresenta la gente "normale" e ambiziosa. Analeigh è adorabile; ha reso Lily molto più empatica di quello che avevo pensato per il personaggio. Quindi devo ammettere una sorta di "fallimento" nel comunicare certi temi...però da un certo puntodi vista mi consola perché aggiunge complessità al tutto. Alla fine mi arrendo alla dichiarazione di Rose (Megalyn Echikunwoke): "La volgarità è blasfema".

Il lungometraggio sembra omaggiare un certo cinema "leggero" di tanti anni fa, quando i film erano meno cinici di oggi. E' intenzionale come cosa?
Assolutamente sì. Mi piace molto, in particolare, il film Cerco il mio amore (The Gay Divorcee) degli anni '30, con Fred Astaire, e quelli contemporanei o leggermente più recenti come quelli di Ernst Lubitsch and Preston Sturges. Inoltre ricordo come le mie figlie e i loro amici andassero pazzi per Grease quando erano ragazzi. L' "innocenza" del film è interamente intenzionale ed è stata inaspettatamente colta meglio dai giovani che dagli spettatori più maturi.

Nel film c'è un tributo ai musical degli anni '30 con Fred Astaire, ma il resto della colonna sonora guarda agli anni '50 e '60. Come ha lavorato con Mark Suozzo per rendere al meglio un accompagnamento musicale così significativo?
Guardo con affetto agli stili degli anni '20 e '30, anche se poi sono gli ultimi anni '50 e i primi '60 (gli anni di Grace Kelly e Audrey Hepburn) ad essere i più significativi per le mie protagoniste. I compositori Mark Suozzo e Adam Schlesinger centamente hanno lavorato su quest'idea

"Spero che il cinema indie torni ai fasti di un tempo"

e molta della musica nel film riflette la pop music del periodo dei cosiddetti compositori del "Brill Building". Quando ho chiesto a Mark Suozzo se poteva scrivere un tema romantico stile primi anni '60 tipo "A Summer Place" di Max Steiner o "Mondo Cane" di Riz Ortolani e Nino Oliviero ha realizzato "Love Theme from Damsel in Distress" che era proprio quello che chiedevo. Siamo stati fortunatiche la Milan Records ha pubblicato l'intera colonna sonora su CD, distribuita da Warner, anche in digital download.

Sta lavorando a qualcos'altro ora? Non ci faccia attendere altri dieci anni per vedere una sua nuova opera, per favore!
Sì. Ho tante sceneggiature su cui ho cominciato a lavorare nello scorso decennio, alcune delle quali sono solo nello stadio iniziale. Spero di riuscire a portarle avanti in maniera "relativamente" veloce.
Spero di tornare a parlartene fra un paio d'anni...il che sarebbe già un record, viste le mie tempistiche!
Nel frattempo ti ringrazio per le tue interessanti domande e spero che una "avventurosa" porzione dei vostri lettori potrà godersi il film in sala. Sperando che l'aria condizionata funzioni bene!

Che voto dai a: Damsels in Distress

Media Voto Utenti
Voti: 10
4.6
nd