Intervista Cavalli - Intervista a Michele Rho

Parla Michele Rho, autore di Cavalli

Intervista Cavalli - Intervista a Michele Rho
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Cavalli, il dramma di formazione di Michele Rho distribuito nelle sale da Lucky Red a partire dal 21 ottobre e con protagonisti Vinicio Marchioni, Michele Alhaique e Giulia Michelini, ha già fatto parlare di sè al Festival di Venezia 2011, dove è stato presentato nella sezione Controcampo italiano.
Abbiamo avuto l'opportunità di scambiare quattro chiacchiere con il regista e sceneggiatore Michele Rho in occasione della presentazione romana alla stampa del film. Vi presentiamo, dunque, la sinossi ufficiale del film, per chi ancora non lo conoscesse, e l'interessante botta e risposta.

Alla fine dell'Ottocento, in un paesino degli Appennini, in una casa sperduta in mezzo a una vallata, vivono Alessandro e Pietro, due fratelli diversi e legatissimi. I due bambini, di undici e tredici anni, spensierati e pieni di energia, vivono come due animaletti selvaggi, cacciandosi sempre nei guai e trascorrendo le loro giornate tra le corse con i carretti, i tuffi al fiume e i furti nella cantina. Alla morte della madre, il padre vende gli ultimi averi per regalare ai figli due bellissimi puledri non ancora domati, Baio e Sauro. Divenuti adulti, mentre Alessandro sente crescere il desiderio di oltrepassare le montagne e andare lontano, Pietro vuole diventare un allevatore e vivere con Veronica, la ragazza che ama.

Com'è stato il passaggio dal cortometraggio al lungometraggio (in termini di difficoltà e soddisfazioni)?
È un passaggio tosto. I corti sono un'ottima palestra ma mai ti prepareranno per l'intesa lavorazione di un lungo. Quando hai finito un corto il vero rammarico è che l'ultimo giorno di riprese ti trovi a pensare che è un peccato finire proprio ora che la troupe cominciava a funzionare bene. Contrariamente durante  la lavorazione del lungo la maggior difficoltà che ho incontrato è stata mantenere lucidità e freschezza durante le otto settimane di riprese. È come correre una maratona e di volta in volta sei tu che ti inventi il percorso. Chiaramente quando arrivi alla fine la soddisfazione è immensa.

Pensa che il ruolo dei cavalli nel film sia di primaria importanza o solo un mezzo per raccontare la diversa indole dei due protagonisti?
Baio e Sauro sono insieme ad Alessandro e Pietro i protagonisti di questo film. Sono la loro parte animale, i loro alter ego. Durante tutto il film ci sono continui rimandi a loro.

Per un prossimo film quale argomento vorrebbe sviluppare?
Ho tante idee ma ancora non ho messo a fuoco nulla di preciso. Ciò che è sicuro è che mi piacerebbe raccontare la città in cui vivo: Milano.

Cosa ne pensa dell'attuale stato di salute del cinema italiano? Quanto spazio c'è per i giovani emergenti?
Il cinema italiano nega se stesso, affonda i nuovi tentativi d'espressione e si rifugia nelle solite certezze (che poi così certe non sono). Spazio per giovani autori c'è, il percorso per arrivare ad un esordio è lungo e tortuoso ma è possibile arrivarci. Ciò che invece rimane misterioso ed indecente è il percorso distributivo che viene fatto fare a quel film stesso. Distributori ed esercenti non rischiano più, i grandi spazi sono aperti solo per alcuni tipi di film, per gli altri invece è una lotta all'ultimo sangue per contendersi qualche sala per una settimana e poi finire nel dimenticatoio.

Si ringraziano il signor Rho e Lucky Red per la cortesia e disponibilità.

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