Intervista Cattivissimo Me 2: Neri Marcorè

Neri Marcorè ci racconta la sua esperienza al doppiaggio del "villain" di Cattivissimo me 2

Intervista Cattivissimo Me 2: Neri Marcorè
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Gentile, educato, riservato. Neri Marcorè non è cambiato nel tempo, è rimasto quello degli inizi della sua carriera. A differenza di altri, lui che di talento ne possiede, ne fa tesoro e non se ne vanta. Con i suoi modi pacati non si direbbe adatto a doppiare El Macho, il personaggio caliente e colorito che dà del filo da torcere a Gru in Cattivissimo Me 2. Invece la sua prova è riuscitissima. Forse perché l’attore, famoso come comico e imitatore televisivo, è uno dei pochi che può vantare una vasta preparazione alle spalle, e scuole tra le più diverse e inaspettate. A differenza di molti “nomi illustri” che prestano le loro voci solo in quanto tali, Marcorè il doppiaggio lo ha studiato veramente. E guardando questo sequel, si sente...

Il doppiaggio non è nuovo per te, ma è la prima volta in un cartone animato, anche se avevi fatto già un’operazione particolare in Silvio Forever...
Neri Marcorè: Ho fatto doppiaggio per sette anni, ma quello di Silvio è stato un lavoro completamente diverso, in cui dovevo riempire dei buchi senza sync. Qui ho dovuto dare spessore a un personaggio con un traccia precisa da rispettare. Un lavoro completamente diverso e per certi versi più guidato.

L’approccio al personaggio: El Macho

Com’è stato il confronto con il doppiatore della versione originale, Benjamin Bratt?
Neri Marcorè: Ognuno di noi suona il suo strumento in modo diverso, e anche quando si conforma a un modello preesistente non può fare a meno di metterci la sua personalità.

Avevi visto il primo film prima che ti chiedessero di doppiare El Macho?
Neri Marcorè: Lo avevo visto e avevo reagito molto bene. Lo avevo visto insieme ai miei figli e quando ho detto loro che avrei avuto un ruolo nel seguito ne sono stati contenti. Quando mi hanno detto che era un cattivo da doppiare, poi, mi sono sentito importante, come un cattivo di James Bond!

Verrebbe da fare qualche parallelo tra El Macho e una persona che conosciamo bene nel nostro paese...
Neri Marcorè: In effetti è divertente, all'inizio quando lo vedi sembra quasi una persona per bene e in questo senso un confronto con qualcun altro si può fare, ma non farmi andare oltre, che è meglio. La cosa importante era rispettare i due registri così diversi. D’altronde più buchi ci sono nel flauto più divertente è.

Il futuro roseo di Neri

Per El Macho hai dovuto imitare l’accento latinoamericano. Il tuo rapporto con le lingue e l’interpretazione viene da lontano, oltretutto.
Neri Marcorè: Sì, ho frequentato la scuola per interpreti, ma non ho mai intrapreso la professione. A un certo punto fare l’attore è diventato il mio mestiere, ma è vero che la dimestichezza con le lingue mi ha aiutato molto.

C’è qualcosa di diverso che ti piacerebbe fare nel futuro?
Neri Marcorè: Continuo ad aderire a progetti in cui mi posso riconoscere e ogni storia la valuto per quello che è. Come attore tra cinema e fiction continuo a basarmi sul copione, quindi mi piace sempre spaziare tra ruoli diversi tra loro. Mi piacerebbe avrebbe avere qualche proposta seria per un ruolo drammatico.

Dopo tanta esperienza come attore, hai mai pensato alla regia?
Neri Marcorè: Appena si diraderanno gli impegni, vorrei prendere in mano un progetto mio, come Mary Poppins, il programma che ho fatto sulla RAI. C’erano dei piccoli film di cui in pratica curavo anche la co-regia. È un lavoro che mi piace molto e, non appena avrò tempo, vorrei dedicarmici. Ho qualche idea, ma devo ancora trovare quella giusta.

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