Intervista American Pie: ancora insieme - Conferenza stampa

Incontro romano con Jason Biggs, Chris Klein e Mena Suvari

Intervista American Pie: ancora insieme - Conferenza stampa
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Nei panni dell'imbranato Jim, Jason Biggs lo ricordiamo tutti impegnato in American pie (1999) di Paul Weitz a cercare di fare sesso con una torta di mele, con una mano incollata al pene in American pie 2 (2001) di J.B. Rogers e alle prese con la depilazione pubica, in prossimità delle nozze, in American pie-Il matrimonio (2003) di Jesse Dylan.
Chris Klein, invece, assente nel terzo capitolo della serie come pure Mena Suvari, faceva coppia con quest'ultima a partire dal primo film, nel quale perdevano insieme la verginità, per poi intrattenere un rapporto a distanza nel secondo.
Ma, a nove anni da quel matrimonio su celluloide, quella che sembrava ormai essere una trilogia conclusa, nonostante quattro spin-off concepiti per l'home video con tutt'altro cast, pare sia destinata a proseguire con American reunion di Jon Hurwitz e Hayden Schlossberg, che raduna tutti i protagonisti originali della serie per farceli trovare alle prese con le questioni dell'età adulta; dalla vita coniugale al lavoro, passando per l'incontro con i vecchi amori.
Quello stesso American reunion che Universal distribuisce nel nostro paese come American pie: Ancora insieme, presentato alla stampa italiana, a Roma, proprio dai citati Klein, Biggs e Suvari.

Quale sensazione avete sperimentato nel ritrovarvi insieme dopo tutto questo tempo?

Mena Suvari: E' stata una sorpresa, per me, prendere parte a questo capitolo, anche perché la serie American pie mi ha cambiato la vita. Mi sento molto onorata di essere tornata a farne parte.

Jason Biggs: Credo che la cosa migliore di questo film, sia stata la scelta di averlo fatto con tutto il cast originale. C'è un legame molto forte che ci ha dato American pie ed è stato molto bello ritrovarsi tutti insieme. Questi otto anni di distanza da American pie-Il matrimonio hanno dato la possibilità di sviluppare una certa nostalgia, sia a noi che al pubblico.

Chris Klein: Innanzitutto, io vorrei dire che sono molto felice di essere oggi qui in Italia per presentare il film. Questa serie dura da tredici anni, spero che il nostro nuovo film vi piacerà.

Jason Biggs è anche il produttore esecutivo di questo film...

Jason Biggs: Seann e io siamo stati coinvolti in questo progetto fin dall'inizio, quindi abbiamo avuto modo di partecipare attivamente anche dal punto di vista creativo. Con i due nuovi registi Jon e Hayden, tra l'altro, ci siamo trovati molto bene.

Quale è stato l'episodio più divertente accaduto su questo set?

Chris Klein:
E' veramente difficile trovarne uno solo. Per me, di sicuro, il momento migliore è rappresentato da tutte le parti comiche del film, poi, ogni attore in questa serie ha avuto modo di brillare. L'alchimia che si è creata tra noi è qualcosa di organico, tanto che ci divertivamo molto anche al di fuori del set.

Quali sono le differenze tra questo capitolo e i precedenti?

Mena Suvari: Il tempo trascorso tra i primi due film e questo, perché io al terzo non presi parte, ci ha consentito di conoscere ancora meglio i nostri personaggi. Infatti, qui affronto Heather in un'altra prospettiva, per far capire come è fiorita e mostrare una nuova donna, ora medico realizzato.

Jason Biggs: Io credo che la maggiore difficoltà risiedesse nel creare una storia più adulta, ma capace di mantenere lo stesso umorismo brutale e corrosiva degli altri film episodi, con situazioni capaci di funzionare ora come allora. Per quanto riguarda i riferimenti ai film precedenti, non sono andato a rivederli, ma i due registi conoscono bene tutta la serie, sono suoi fan scatenati, quindi ci siamo trovati in ottime mani.

Chris Klein:
Dopo tutto questo tempo, siamo tornati subito a quello spirito iniziale, ci sembra ieri di aver presentato il primo film della serie.

American pie ha anticipato l'importanza che la tecnologia ha assunto nella vita quotidiana solo dopo l'uscita dei primi capitoli della serie. Qui, inizialmente si parla di Facebook, poi, però, sembra farsi strada la vera amicizia, non quella dei social network...

Jason Biggs: In questo film diamo uno sguardo a quella che è stata la vita dei protagonisti e a come è diventata. Perché, al centro, quella di American pie si trova una storia di amici e delle loro vicende amorose, sono personaggi reali. Le situazioni presenti nei film fanno ridere, ma ciò che fa tornare il pubblico in sala sono i rapporti umani.

Vi sentite un po' prigionieri del ruolo di icone delle tempeste ormonali?

Jason Biggs: Io ho sedici anni (ride).

Chris Klein:
No, quello che incarno è un personaggio particolare e, alla fine, se Oz deve far parte di questa serie, spero vengano sempre a chiedere a me di interpretarlo. Poi, questo film è un viaggio della vita.

Sarà l'ultimo American pie o ne vedremo altri?

Jason Biggs: Dipende dai lavori che sto facendo a casa, perché sto facendo una ristrutturazione (ride). Scherzi a parte, è possibile, non dico di no perché già lo dissi una volta, poi abbiamo fatto questo. Se c'è una sceneggiatura giusta per fare un altro capitolo, perché non farlo?

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