Intervista All'ultima spiaggia: Dario Bandiera e Nicole Grimaudo

Abbiamo incontrato per voi due dei tanti protagonisti dell'opera prima di Gianluca Ansanelli

Intervista All'ultima spiaggia: Dario Bandiera e Nicole Grimaudo
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Opera prima del cabarettista Gianluca Ansanelli, All'ultima spiaggia è una commedia corale che vede protagonista un folto gruppo di personaggi alle prese con la dura battaglia contro la crisi economica e ormai giunti, come si evince dal titolo stesso, al capolinea della loro vita professionale e sentimentale.
Un reality-show alla ricerca del "più disperato d'Italia" può essere una buona occasione di riscatto o un banale pretesto per imboscarsi nelle più mirabolanti disavventure...

Nell'ambito della conferenza stampa milanese del film, abbiamo avuto modo di intervistare gli attori Dario Bandiera e Nicole Grimaudo, di cui potete leggere le dichiarazioni nei paragrafi sottostanti.

DARIO BANDIERA

All'ultima spiaggia è il titolo del reality cui diversi personaggi del film tentano di partecipare. Qual è il tuo punto di vista su questo fenomeno ormai ultra decennale? E, se ne avessi la possibilità, parteciperesti a un reality?
Ti dico subito che il mondo dei reality non mi interessa e mai mi è interessato. Non ho mai amato il Grande Fratello e ancor meno l'Isola dei Famosi; soprattutto per quest'ultimo, ho sempre nutrito una certa avversione, per il modo in cui i concorrenti sono costretti a vivere, soffrendo la fame, per le prove di forza che si devono sostenere, per la scomodità dell'isola stessa e perchè, certe cose, rischiano davvero di essere pericolose.
Il Grande Fratello, invece, è scaduto molto nelle ultime edizioni. Io, sinceramente, ne ho piene le scatole... La cosa che funziona di meno, secondo me, sono proprio le persone che vi partecipano. Non c'è più quella chimica, quella simpatia, quella spontaneità dei concorrenti delle prime edizioni, e il pubblico, a ragione, lo ha rifiutato. E meno male, non se ne poteva più!

Non si può negare, però, che ormai, gran parte del pubblico si mostra diffidente circa i fatti rappresentati in questi reality. Molti li ritengono addirittura più falsi e pilotati delle fiction...
A tuo giudizio, i reality corrispondono davvero alla realtà, come vogliono farci credere, o è, effettivamente, mera finzione televisiva?

Ormai ne fanno di tutti i colori... In questo periodo, su Sky, stanno trasmettendo reality sulla cucina, sulle macchine, sulle malattie, piuttosto che sulle nascite e le sale parto. Ormai è la televisione stessa a essere diventata un reality, e, in effetti, distinguere ciò che è vero da ciò che non lo è, risulta difficile.
I reality hanno praticamente sostituito i varietà, quelli per cui Fiorello è ancora oggi considerato un simbolo.

Neanche a farlo apposta, mi hai dato lo spunto per la domanda successiva...
Il paragone fra te e Fiorello sorge abbastanza spontaneo: siete compaesani, fisicamente vi somigliate parecchio e siete entrambi simboli dello storico Maurizio Costanzo Show. Insomma, avete molto in comune. A questo punto della tua carriera, ti senti un po' "un Fiorello"?

Purtroppo o per fortuna, mi porto dietro una somiglianza con Fiorello che è davvero impossibile da nascondere, sia fisica che artistica. Abbiamo fatto un percorso molto simile: entrambi ci siamo fatti le ossa nei villaggi turistici della Valtour, siamo siciliani, portavamo il capello lungo con il codino e abbiamo fatto il Costanzo Show. Ma, dal canto mio, credo che la somiglianza tra noi due sia solo a livello superficiale. Io sono io, con la mia cifra stilistica e la mia comicità. Fiorello è Fiorello, uno dei pochi personaggi della televisione odierna che hanno carisma e sanno trasmetterlo.
Poi, comunque, il fatto di trovare somiglianze tra personaggi della televisione è una cosa anche un po' fine a se stessa e che, soprattutto oggi, va molto di moda; io, per esempio, trovo che Bonolis prenda ampio spunto da Totò...

Sei stato uno degli interpreti dell'ultimo cinepanettone, Vacanze di Natale a Cortina, che ha ricevuto un riscontro postivo da parte della critica ma, inaspettatamente, non è andato benissimo a livello di incassi. Perchè, secondo te, la gente non ha più così tanta voglia di andare a vedere questi film?
Dicono che il Cinepanettone è finito, ma, secondo me, non è finito proprio nulla. Il Cinepanettone è un filone cinematografico che continuerà per sempre. Io ho avuto la fortuna di aver preso parte a quello che è il miglior cinepanettone dai tempi del mitico Vacanze di Natale dell'83. Abbiamo avuto un notevole riscontro da parte dei critici proprio perchè era la storia ad essere funzionale e ben congegnata. Per quanto mi riguarda, ho apprezzato soprattutto il coraggio da parte degli autori di non adagiarsi su battute stupide e insulse, come quelle che vanno di moda adesso. E poi, non è neanche vero che quest'ultimo cinepanettone è stato un fallimento al botteghino; ricordiamo che ha incassato sempre 12 milioni di euro, che in confronto agli incassi di molti altri film italiani recenti, non è affatto poco.
La cosa che forse ha penalizzato un po' Vacanze di Natale a Cortina, spingendo il pubblico a "evitarlo", è stata la scarsa qualità dei due precedenti film e la "brutta" pubblicità che ne è seguita.

E dal prossimo cinepanettone - che però non sarà più un cinepanettone nell'accezione comune - invece, cosa ti aspetti?
Spero solo che sia originale e divertente almeno la metà di quanto lo è stato Vacanze di Natale a Cortina, che sono felicissimo e orgoglioso di aver fatto.

NICOLE GRIMAUDO

Che esperienza è stata, per te, quella di All'ultima spiaggia?
Mi sono divertita moltissimo, soprattutto perchè ho ritrovato due miei grandi amici come lo stesso Dario Bandiera e Giuseppe Giacobazzi. Con Dario è la terza collaborazione dopo Baciato dalla fortuna (2011) di Paolo Costella e Workers - Pronti a tutto (2012) di Lorenzo Vignolo, mentre con Giuseppe ci siamo incrociati sul set del film di Costella.
Lavorare insieme è semplicemente fantastico, mi fanno morire dal ridere e con Dario nasce sempre una certa complicità che ci consente di esprimerci al meglio.

Nel tuo curriculum figurano, oltre ai film, anche numerose fiction televisive di successo. Qual è, secondo te, la situazione odierna delle fiction italiane? E quale, tra quelle che hai fatto o che vengono attualmente trasmesse in tv, meriterebbero, a tuo giudizio, di essere ospitate sul grande schermo?
Penso più che altro che sia il contrario: sono convinta, infatti, che ci siano diversi film, italiani e non, che non meriterebbero di uscire al cinema ma che andrebbero trasmessi solo e soltanto in televisione.
Come per i film, anche per le fiction vale lo stesso discorso. Ci sono prodotti validi e altri meno, prodotti che si guardano volentieri e che piacciono agli spettatori e altri per cui non vale la pena di spendere nemmeno un minuto.
Affinché una cosa funzioni, però, è ovvio che necessita una giusta collocazione.

A livello di recitazione, avendo tu partecipato sia a commedie che a film drammatici, in quale fra questi generi ti senti più a tuo agio?
Dipende molto dal tipo di personaggi che mi trovo a dover interpretare. Certo è che ogni attore deve essere disposto a rinnovare la propria immagine e guadagnarsi una credibilità e una reputazione spaziando fra più generi. Per quanto mi riguarda, penso che far piangere mi riesca molto meglio che far ridere, ma in questo film mi sono comunque messa alla prova.

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