A Casa Tutti Bene: Gabriele Muccino e il cast raccontano la famiglia imperfetta

Abbiamo incontrato a Roma Gabriele Muccino e tutti gli attori di A Casa Tutti Bene, nuova fatica del regista italiano di ritorno dall'America.

A Casa Tutti Bene: Gabriele Muccino e il cast raccontano la famiglia imperfetta
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Dopo una lunga parentesi americana, che lo ha portato a realizzare ben quattro film di respiro internazionale, Gabriele Muccino è tornato a scrivere e lavorare in Italia, stanco degli USA e di una vita frenetica che per un bel po' di tempo resterà accantonata. Ce lo ha raccontato lui stesso questa mattina a Roma, qualche minuto dopo la presentazione della sua ultima fatica, A Casa Tutti Bene. Una commedia corale e agrodolce che racconta le disavventure di una famiglia allargata qualunque, fra relazioni al capolinea, violenti tradimenti, malattie e una voglia - al di là di tutto - di passare comunque qualche ora tutti insieme, appassionatamente. L'occasione effettivamente è a dir poco speciale, le nozze d'oro dei nonni Pietro e Alba, evento che chiama a raccolta zie, figli, nipoti e cugini. Non a caso il cast scelto è a dir poco infinito, da Stefania Sandrelli all'attore feticcio (per Muccino) Stefano Accorsi, passando per altri grandi nomi che scopriremo nel corso di questo articolo. Un esercito che presenzierà la prima serata del Festival di Sanremo per promuovere l'uscita del film prevista per il 14 febbraio in oltre 500 copie in tutta la penisola. Scopriamo dunque chi sono i personaggi di questa nuova avventura mucciniana, dando la parola proprio agli interpreti.

Una famiglia qualunque

Partiamo dal capo famiglia, come tradizione vuole, un Ivano Marescotti invecchiato dal trucco e dal carattere altalenante: "Il mio Pietro è un caro uomo, una persona amorevole con i figli e i nipoti, solo una cosa non gli va tanto a genio, la famiglia allargata. Vedere troppa gente attorno che magari urla, sbraita e litiga, non è il massimo per lui, motivo per cui arriva il momento in cui vorrebbe veder sparire tutti". Non è lui infatti a spingere per una reunion allargata, è tutto merito di mamma Alba e della figlia Sara, ovvero Stefania Sandrelli e Sabrina Impacciatore. "Come ogni mamma provo dei sentimenti 'al cubo' per tutta la mia famiglia, sono contenta quando vedo tutti felici, così come sono in apprensione quando soffrono. Per tutto il film ho un occhio di riguardo per le donne, che come dice il mio personaggio 'sorreggono il mondo'. Amo molto gli uomini, ma penso che questa sia una frase vera, bisogna lavorare affinché le donne siano rispettate, dobbiamo dare loro il giusto valore".
La pensa più o meno allo stesso modo Sabrina Impacciatore, che invece interpreta una maniaca del controllo, una che conosce tutto di tutti fondamentalmente per non vedere la sua stessa vita: "Sara è una donna sempre alla ricerca di una soluzione, anche quando viene tradita si prende del tempo per tentare di risolvere la situazione. Sono davvero contenta di aver fatto questo film, anche se Gabriele mi ha chiamato per propormi la cosa alle 9 del mattino. Quel periodo lavoravo a teatro e andavo a letto sempre tardissimo, l'ho odiato quando mi ha telefonato, poi però è stato bellissimo lavorare insieme. Oltre a impersonare un personaggio, ho anche collaborato alla stesura dei dialoghi per rendere più femminile la sceneggiatura. Alla fine abbiamo fatto un film che ci ha commosso, sincero, da cui non puoi proteggerti. Un'esperienza davvero unica."

Ischia come Los Angeles

Quest'ultima affermazione è davvero inattaccabile, poiché per tutto il tempo della lavorazione l'intero cast e una troupe di 150 persone sono stati sull'isola di Ischia, in balia di albe e tramonti eccezionali, sole, mare e un set spesso all'aria aperta. "Ischia è stata una location meravigliosa" ha ricordato lo stesso Muccino, "ve lo può confermare il direttore della fotografia Shane Hurlbut con cui ho lavorato anche in America. Mi diceva sempre che la temperatura colore dei panorami di Ischia era più calda di quella di Los Angeles, è stato favoloso. Abbiamo girato a circa due mesi dal terremoto che ha colpito la zona, eppure tutto ha funzionato a dovere, gli ischitani sono persone eccezionali che ci hanno accolto in maniera impeccabile."
Oltre l'atmosfera generale però, che aria si è respirata sul set? Ce lo racconta Gianmarco Tognazzi che interpreta Riccardino, un sempliciotto dall'aria onesta pieno però di debiti e bisognoso di un lavoro migliore: "Ci tengo a precisare che nella vita sono completamente l'opposto di Riccardino, anche se da giovane non avrei potuto dir la stessa cosa. Molti di noi sono come lui, anzi forse tutti lo siamo magari con sfumature diverse, dipende che fase della vita stiamo vivendo. Al di là di questo, sul set abbiamo davvero lavorato bene, siamo rimasti tutti grandi amici, anzi abbiamo un gruppo WhatsApp tramite cui ci sentiamo ancora tutti i giorni, ma non per lavoro, per cose futili. Siamo stati davvero una grande famiglia."


Il pretesto per qualcosa di più grande

Una famiglia piena di sfaccettature, fuori ma soprattutto sul set: "Ci sono così tanti personaggi che ogni spettatore potrà ritrovare qualcosa in qualcuno" ha detto Pierfrancesco Favino, "la famiglia del film è solo il pretesto per parlare di qualcosa di più grande, è un paradigma della società contemporanea. Non ci sono supereroi nel film, solo persone comuni come tante, ci sono le difficoltà della vita di tutti i giorni".
Favino potrebbe non avere tutti i torti quando parla dell'immedesimazione del pubblico, del resto ci sono venti attori all'interno di una storia sfaccettata e multiforme: "Ovunque ti giravi trovavi un personaggio con cui avevi qualche contrasto o qualche complicità" ha detto Stefano Accorsi, "non ho mai fatto un film così corale in vita mia, era un set davvero pieno di attori. Con Gabriele poi ho un'amicizia di lunga data, è stato bello ritrovarlo dopo Baciami Ancora e la sua esperienza americana. Certo se ha chiamato Sabrina alle 9 del mattino, a me ha chiamato alle 8, chiedendomi proprio se potevo chiamarla, se secondo me era una buona idea. Lo era si, è stato davvero bello lavorare con tutti loro."


L'ombra di Chiamami col tuo nome

Costato 7 milioni e mezzo di euro, è stato un grande impegno per Lotus Production e Rai Cinema, il budget però non è tutto: "Voglio dimostrare che si possono fare ottimi film anche con budget più ristretti rispetto a quelli americani. Negli USA ho fatto produzioni da 50-55 milioni di dollari, soldi con cui ovviamente è più facile ottenere grandi stelle del cinema ed effettuare alcune scelte. Anche qui in Italia però abbiamo attori eccezionali, come dimostrano i miei compagni di viaggio" ha detto Muccino.
"Ciò che davvero conta sono le storie e le persone con cui lavori, non cambia molto fra qui e Hollywood." Hollywood che Gabriele Muccino avrebbe potuto ammaliare senza grossi sforzi girando Chiamami col tuo nome, film preso poi in mano da Luca Guadagnino con un successo planetario.
"Per settimane Luca ha provato a convincermi, lui voleva solo fare il produttore e spingeva perché fossi io il regista. Per via delle tematiche, che probabilmente non avrei saputo gestire al meglio, ho dovuto dire di no ma sono contento che sia andata così. Sicuramente lui lo ha diretto molto meglio di come lo avrei fatto io, merita tutto il successo che sta avendo. Mi sono concentrato su una storia profondamente mia, intima, questa di A Casa Tutti Bene, spero che anche il pubblico riesca a cogliere l'intensità e l'emozione che ho messo in questo film".

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