First look Giovani ribelli e Belle et Sebastien al Giffoni 2013

Direttamente dal Giffoni 2013, ecco arrivare i primi teaser su due interessanti titoli...

First look Giovani ribelli e Belle et Sebastien al Giffoni 2013
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È come tornare a casa: ci si sente proprio così davanti ad alcune storie capaci di evocare quel senso di familiarità provato da bambini o da adolescenti. Notorious riesce ad evocare queste sensazioni presentando due film diversissimi tra loro (Giovani ribelli e Belle et Sebastien), eppure legati da questo file rouge, al 43° Giffoni Film Festival (a Giffoni Valle Piana, Salerno, dal 19 al 28 luglio).
Giovani ribelli (Kill your darlings), in uscita il 17 ottobre, aveva già animato Riccione Cinè - Giornate Estive di Cinema, quando si vociferava di una possibile partecipazione ad una kermesse estiva di grande rilievo. Alla vigilia della presentazione delle Giornate degli Autori (Venezia, 28 agosto-7 settembre) pare che l’arrivo della pellicola al Lido sia non solo auspicato, ma quasi certo.
Belle et Sebastien, basato sulle novelle francesi di Cécile Aubry, segna il ritorno di una coppia di personaggi amatissimi dai più piccoli, che hanno accompagnato l’infanzia di un’intera generazione grazie all’anime in onda su Italia 1 dal 1981: l’appuntamento al cinema è fissato per il 1° gennaio 2014.
Entrambi i teaser hanno debuttato davanti alla platea dei giovani giurati della kermesse campana. Il primo è stato introdotto da un video-saluto di Daniel Radcliffe, l’interprete inglese della saga di Harry Potter.

Un salto nel passato

“Avrei voluto essere lì a Giffoni di persona - ha detto Radcliffe - a presentarvi le prime immagini del mio nuovo film, ma sfortunatamente non posso perché sono a Londra per impegni lavorativi. Vi ringrazio per aver invitato la pellicola al festival, spero davvero che vi piaccia perché ne sono molto orgoglioso”.
In effetti la responsabilità del ruolo sembra notevole, dovendo dare il volto ad Allen Ginsberg, una delle penne più innovative della letteratura contemporanea assieme a Jack Kerouac (interpretato dal Jack Huston di Boardwalk Empire) e William S. Burroughs (col volto di Ben Foster, recentemente visto in Contraband ). Il trio delle meraviglie rivive su grande schermo nel 1944, quando il non ancora maggiorenne Ginsberg frequentava la Columbia University, uno dei college a stelle e strisce più prestigiosi. E tradizionalisti, come si evince dalle scene presentate il 21 luglio a Giffoni: la disciplina regola ogni aspetto dell’educazione e della cultura, soffocando ogni anelito di originalità. “La biblioteca è come una chiesa”, recita il teaser, e lo studio è sacro... almeno finché questi talenti non decidono di metterne in discussione le fondamenta. Il loro approccio ricorda L’attimo fuggente e segue ideali secondo i quali “nelle giuste circostanze anche un uomo solo può cambiare il mondo”, come spiega nelle immagini David Cammerer (ovvero Michael C. Hall, celebre per Dexter).
Il film è diretto da John Krokidas, che lo ha scritto insieme al suo compagno di college a Yale Austin Bunn con l’intento di esplorare la quotidianità di questi scrittori prima che imprimessero su carta una sola parola. Evidentemente nessuno di loro aveva trovato la propria strada: la vera svolta arriva solo quando questi tre cammini si incrociano.

C'era una volta

Alcuni incontri, quindi, sono destinati a cambiare molte vite. Succede anche in Belle et Sebastien e presto lo vedremo anche su grande schermo. La storia della grande amicizia durante la Seconda Guerra Mondiale tra un giovane orfanello e un cane gigante che vive nei boschi dei Pirenei è diretta dal senegalese Nicolas Vanier e vede nel cast Félix Bossuet, Tchéky Karyo, Margaux Chatelier, Dimitri Storoge, Andrée Damant e Medhi El Glaoui.
Il racconto ha toni poetici e struggenti e vede Sébastien intento a proteggere Belle da quanti nel villaggio pensano sia pericolosa e aggressiva. Lo diceva anche una celebre favola: a volte il lupo non è cattivo, ma solo triste.
Basta un timido incontro, quindi, per far scattare la sintonia tra i due, che diventano inseparabili al punto che il bambino non si sente più solo e decide di cercare la mamma, da lungo tempo scomparsa.
La narrazione, come si deduce dalle prime immagini, sembra evitare la spettacolarizzazione del dramma: con dialoghi pacati ma non buonisti e una fotografia pulita conta di far rivivere la genuinità delle emozioni che hanno incantato già milioni di bambini nel mondo.

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