Spider-Man No Way Home, abbiamo visto 40 minuti: verso la recensione

Vi raccontiamo senza spoiler il footage di Spider-Man No Way Home che abbiamo visto in anteprima: un film ancora tutto da scoprire.

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Il momento che tutti i ragnofan stavano aspettando è quasi arrivato: tra pochi giorni Spider-Man No Way Home sarà nelle sale cinematografiche e finalmente sapremo tutto ciò che l'internet brama di conoscere sul film Marvel forse più atteso di sempre. E intanto, siamo davvero elettrizzati nel dirvi che abbiamo visto in anteprima i primi 40 minuti di No Way Home. Prima di leggere la recensione completa, che arriverà nell'arco di pochissime ore a partire da adesso, possiamo intanto raccontarvi le nostre prime impressioni sul cinecomic diretto da Jon Watts per Sony e i Marvel Studios. Reggetevi forte: il viaggio nel Multiverso è appena cominciato.

Il dramma di Peter

Tanto per iniziare, possiamo dirvi che il footage che Sony Pictures ha messo a nostra disposizione ci ha permesso di vedere - in blocco e senza alcun taglio - tutto il primo atto del lungometraggio con Tom Holland.

Insomma, nulla di sconvolgente rispetto a ciò che immaginiamo riserverà la visione dei restanti 110 minuti (ebbene sì, ora sappiamo anche quanto dura ufficialmente Spider-Man No Way Home), ma a tal proposito non dovete assolutamente preoccuparvi: pur risultando abbastanza "canonici", i 40 minuti iniziali del nuovo film sull'Uomo Ragno riusciranno comunque a regalarvi alcune incredibili sorprese, o almeno ad emozionare tutti gli appassionati dell'universo Marvel.
Esattamente come aveva detto Tom Holland a proposito dell'inizio di Spider-Man No Way Home, il film comincia proprio laddove si è interrotto Far From Home (volate di corsa alla nostra recensione di Spider-Man Far From Home, se non l'avete mai letta!), mostrandoci le conseguenze del gesto maligno di Mysteryo: tutto il mondo, adesso, conosce l'identità segreta dell'Uomo Ragno e lo accusa della morte di Quentin Beck. La vita di Peter Parker, e quella di chi gli sta vicino, diventa un completo disastro, ed è interessante quanto la prima parte del film spinga non poco l'acceletatore sul dramma sociale e legale che sconvolge l'esistenza del protagonista e dei suoi cari.

In questa fase della pellicola, pur non rinunciando a qualche momento divertito e sopra le righe, si avverte già il peso di una scrittura che tenta di approfondire il binomio Parker/Spider-Man sotto una luce diversa che riflette sul peso della reputazione e sulle sue conseguenze. Il tutto senza mai perdere di vista lo sguardo squisitamente adolescenziale di tutto il racconto, che da sempre valorizza l'approccio di Jon Watts, Kevin Fige ed Amy Pascal su questa versione dell'arrampicamuri.

Vecchie conoscenze

Come lascia intendere il materiale promozionale del film, a questo punto della trama Peter deciderà di rivolgersi a Doctor Strange, traghettandoci verso l'ormai proverbiale sequenza dell'incantesimo che innescherà l'apertura del Multiverso.

Per tutti coloro che si aspettavano qualcosa in più rispetto a ciò che forniscono i trailer, e cioè che sospettano ci sia ben altro dietro il banale errore compiuto dallo Stregone Supremo durante l'enunciazione del sortilegio, crediamo che le sensazioni oscilleranno tra appagamento e delusione.C'è ovviamente ancora qualcosa da scoprire sulla magia in questione, e noi dobbiamo dire di essere rimasti tutto sommato soddisfatti dalla spiegazione fornita dallo stesso Strange sul legame tra l'incantesimo e il Multiverso. Dopo questa scena il film non perde più tempo: dopo un dialogo che porta Peter a incamminarsi sul famoso ponte autostradale avviene l'incontro con l'Octopus di Alfred Molina, che come immaginavamo buca lo schermo con il carisma e la nostalgia di un vecchio e apprezzatissimo amico.

Subito dopo di lui è il turno dell'ingresso in scena di Green Goblin, prima che l'intervento di Strange dia vita all'ultima sequenza di questo footage, nel quale Stephen illustra al protagonista ciò che è successo incaricandolo di dare la caccia agli altri criminali provenienti da altri universi. Il primo impatto di Doc Ock e Norman Osborn (quest'ultimo opportunamente mascherato e corazzato con lo stesso costume indossato nella trilogia di Raimi) è stato assolutamente esaltante.

Lo scontro tra Otto e Peter, oltre a regalare alcune apprezzate citazioni tra un dialogo e l'altro, fornisce anche una spiegazione intrigante sul rapporto che poi si innescherà tra i due, e che potrebbe in parte farvi rivalutare ciò che pensavate in precedenza. Brevissima ma intensa questa prima apparizione di Goblin, accompagnata peraltro da un tema musicale che vi sommergerà di nostalgia, ma per valutare la prestazione di Willem Defoe dovremo attendere di vederlo senza l'iconica maschera da folletto.

Spider-Man: No Way Home In generale, i primi 40 minuti di Spider-Man No Way Home hanno messo in mostra un film estremamente solido, ma anche ben diretto. Molto buoni i movimenti di macchina di Watts nelle prime sequenze del titolo, per una regia che restituisce con efficacia il dramma e la frenesia che la rivelazione dell'identità di Spidey abbatte sui protagonisti. Il primo atto del nuovo cinecomic targato Sony Pictures, inoltre, si è rivelato incredibilmente denso e condito da un ritmo eccellente, che sospettiamo si estenderà all'intera produzione riuscendo a non far pesare gli abbondanti 150 minuti di visione complessiva. C'è poco da dire sull'impatto della trama, lineare ed in linea con le aspettative del pubblico. Ciononostante, l'inizio di No Way Home riesce comunque ad innescare un paio di sorprese niente male e una spiegazione piuttosto coerente a due dei tanti misteri del film. Per sapere se No Way Home rispetterà le promesse, e se ripagherà tutti questi anni di attesa, non ci resta che aspettare pochissime ore. Il Multiverso sta per aprirsi, vedremo quali meraviglie ci riserverà.

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