Anteprima Pacific Rim

Abbiamo visto quindici minuti del film più spettacolare dell'anno: eccovi il resoconto della nostra esperienza.

Anteprima Pacific Rim
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Dobbiamo ammetterlo: eravamo un pochino emozionati quando ci siamo accomodati in sala per vedere un quarto d'ora circa di footage relativo a Pacific Rim, il nuovo film di Guillermo del Toro in uscita nei cinema il prossimo 11 luglio.
Il film, in preparazione oramai da più di due anni, ha avuto inizialmente una promozione abbastanza limitata a quanto (poco) mostrato allo scorso San Diego Comic-Con, ma dall'arrivo dei virali e, in seguito, dei trailer alla fine dello scorso anno, l'attesa si è fatta decisamente spasmodica presso il pubblico più 'nerd'. Il perché è presto detto: enormi robot d'ispirazione nipponica se le danno di santa ragione con mostri spaziali intenti a distruggere tutto. Semplice, efficace, divertente, epico.
E con un occhio di riguardo ai classici del genere. Pur non essendo un prodotto “ufficialmente” derivato, Pacific Rim è chiaramente debitore della migliore tradizione giapponese, sia per quanto riguarda l'animazione robotica che per quanto concerne i Kaiju, i devastanti bestioni che hanno creato un vero e proprio genere, che prende il nome proprio da loro.

Il footage a noi mostrato presenta diverse scene del film, rimontate in modo da non darci troppi spoiler ma, al contempo, darci un'idea ben precisa di cosa aspettarci. Nel corso dell'anteprima non vi sveleremo alcun punto cardine del film, chiaramente, ma vi forniremo alcune info esclusive sui personaggi: siete avvisati!
Il tutto è introdotto dallo stesso del Toro, che ci spiega come, in un vicino futuro, da una faglia nel Pacifico comincino ad apparire questi misteriosi e tutt'altro che pacifici Kaiju, provenienti dall'Antiverso. L'umanità ha di fronte una sola scelta: controbattere o soccombere.
Vediamo infatti come, ben presto, gli attacchi alla civiltà umana si moltiplicano e alle Nazioni (più o meno, fino ad allora) Unite si giunge infine ad un accordo relativo al Programma Jaeger, volto alla costruzione di costrutti robotici in grado di respingere l'avanzata dei mostruosi invasori spaziali. La realizzazione degli Jaeger è una vera e propria conquista per l'ingegneria, e infonde coraggio nell'umanità, che nonostante le numerose e ingenti perdite (intere città distrutte, migliaia e migliaia di civili e militari uccisi o feriti) sdrammatizza e proclama i piloti di Jaeger nuove Superstar, addirittura sviluppando (un po' cinicamente) un vero e proprio franchise -fatto di giocattoli e programmi tv- dalla lotta fra umani e Kaiju.
Il successo dell'operazione si rivela, tuttavia, effimero nel corso del tempo, quando i mostri si adattano alle tecniche Jaeger e lanciano un'offensiva ancora più veemente. Abbiamo modo, infatti, di vedere la versione estesa della caduta dello Jaeger nella distesa ghiacciata che possiamo ammirare anche nel trailer, severo monito sulle possibilità umane di rivalsa contro i mostri.

Pochi Jaeger rimangono operativi, e tra questi Gipsy Danger, pilotato ora dal veterano caduto in disgrazia Raleigh Becket (Charlie Hunnam) e dalla recluta Mako Mori (Rinko Kikuchi). Sapevamo già che il sistema di comando dei robot era duale e neuronico, tramite il sistema definito Drift, che unisce pensieri, azioni e ricordi dei due piloti mentre sono collegati con lo Jaeger. Su schermo notiamo come non sia facile lasciarsi andare al sistema, che mette a nudo la propria psiche, e al contempo non lasciarsi trasportare in una sorta di realtà virtuale creata da angosce e ricordi traumatici sopiti, come accade a Mako, trascinata a quando, da piccola, rimase orfana a causa dell'attacco di un Kaiju. Il ricordo la fa agire, convulsamente, attivando gli armamentari all'interno dell'hangar dove si tiene l'esercitazione, mettendo in pericolo tutta la base. Tra gli altri piloti, notiamo la tostissima coppia russa, dal look tipicamente anni '80, e il team cinese, composto da gemelli, intenti a salvarsi la pelle dall'imminente deflagrazione...

Nella scena successiva abbiamo un assaggio prolungato di come saranno i combattimenti: del Toro ci ha assicurato che questa scena fa parte di una sequenza d'azione della durata di ben 22 minuti, che ha fra le sue ambientazioni non solo l'oceano ma addirittura... lo spazio!
“Sei pronta? Ora si fa sul serio!” urla Raleigh alla sua compagna, e a bordo di Gipsy Danger si lanciano lanciano all'attacco di un mostrone anfibio. Botte, inseguimenti, prese, lanci, mazzate, armi speciali attivate a comando vocale (e qui, una scarica d'adrenalina è d'obbligo, a sentire urlare “Elbow Rocket!!” come fosse un cartone Nagaiano) e ancora botte. L'impatto è devastante.
Anche perché, ve lo assicuriamo, su schermo cinematografico la cosa ha un effetto ginormico: tutto su schermo è incredibilmente proporzionato e dettagliato, con una cura per scenografie e fotografia pazzesca. Tutto è fatto per rendere perfettamente le dimensioni di mostri e robot rispetto agli umani, e la perizia nei particolari, esaltati da una scelta di colori e filtri magistrali, fa letteralmente rimanere a bocca aperta, a gustarsi ogni singolo fotogramma. Già, perché per fortuna l'azione non è mai confusa, come invece capitava in diverse riprese dei vari Transformers. E, in più, ora che abbiamo toccato con mano il prodotto finale, abbiamo l'effettiva certezza che i riferimenti a Godzilla, Evangelion, Getter Robot e quant'altro sono tangibili, effettivi e gustosissimi, perché piazzati in maniera sapiente.
L'anteprima chiude con un teaser che presenta, in rapida escalation, scene inedite di lotta e distruzione, nuovi mostri, armi incredibili e la promessa di un'epica davvero tangibile e coinvolgente. Le luci si accendono e noi ci ritroviamo a chiedere «Possiamo fare un altro giro?».

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