Jennifer Lawrence: sul set per Steven Spielberg, cosa aspettarsi da 'It's What I Do'?

Jennifer Lawrence è sul set del nuovo film di Steven Spielberg: cosa dobbiamo aspettarci? Solo il meglio, ovviamente. Ecco cosa sappiamo di It's What I Do

Jennifer Lawrence: sul set per Steven Spielberg, cosa aspettarsi da 'It's What I Do'?
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Questa settimana Jennifer Lawrence ha lasciato il glamour della Paris Fashion Week, per immergersi tra la natura selvaggia dell'Uganda, in vista delle riprese di It's What I Do. È il suo prossimo impegno cinematografico, diretto da Steven Spielberg e tratto dall'autobiografia di Lynsey Addario, tra le 5 fotografe più influenti degli ultimi 25 anni secondo l'American Photo Magazine. Lo sappiamo grazie a una foto pubblicata su Twitter, che ritrae la diva di Passengers in Africa, assieme alla fotografa statunitense. Il film è molto atteso, se non altro per la lista di nomi coinvolti: finanziato dalla Warner Bros., prodotto da Andrew Lazar e scritto da Peter Craig (Hunger Games - Il canto della rivolta). Ma a incuriosire è anche il soggetto: classico nel genere, innovativo nel contenuto. It's What I Do non ha ancora una data d'uscita, però la produzione si è già messa in moto e i cinefili muoiono dalla voglia di metterci gli occhi sopra. Cosa aspettarsi dal film?


CHI È LYNSEY ADDARIO

Ma cosa ha fatto di tanto speciale questa Lynsey Addario, per meritarsi un film sulla sua vita? Cresciuta nel Connecticut e figlia di una famiglia italo-americana, comincia a occuparsi di fotografia a 20 anni, prima in Argentina per il Buenos Aires Herald, poi a New York per l'Associated Press. La sua vera vocazione però, la scopre nel 2000, quando si trasferisce in Afghanistan, per raccontare una delle terre più turbolente al mondo. Da quel momento Lynsey fotografa quasi tutte le guerre della nostra epoca: da quella in Iraq, al Darfur, al Libano, al Congo fino alla Siria. Viene anche rapita, in Libia, dai soldati di Gheddafi e poi lasciata viva per miracolo. Sullo script di It's What I Do si sa poco, ma se tanto ci dà tanto, si focalizzerà sull'aspetto "femminista" del personaggio. La Addario è una mosca bianca nell'ambiente dei fotoreporter, una professione tradizionalmente riservata agli uomini "tosti", che non temono la morte e schivano proiettili sul fronte. Lei con gli anni ha dimostrato il contrario, infrangendo un luogo comune duro da estirpare. Nel frattempo si è aggiudicata la borsa di studio MacArthur "Genius" (600mila dollari), ha vinto un Pulizter ed è stata pubblicata dal The New York Times, National Geographic e Time Magazine.

JENNIFER LAWRENCE + STEVEN SPIELBERG: CHE COPPIA!

Le trattative attorno a It's What I Do sono state piuttosto travagliate. I diritti sull'autobiografia della fotografa, intitolata A Photographer's Life Of Love And War, se la sono contesa le principali major mondiali. C'era la inglese Working Title Film, che mise in campo Reese Witherspoon; Darren Aronofsky, che si propose avvalendosi di Natalie Portman; la Weinstein Company - indecisa su George Clooney o Grant Heslov - e l'auto candidatura di Margot Robbie come protagonista. Alla fine l'ha spuntata la Warner, con un gigante gentile come Spielberg: uno che di biopic se ne intende e di war movies anche di più. Chi meglio di lui? Nessuno, ma il vero colpaccio è stato arruolare Jennifer Lawrence: la diva più ambita (e costosa) del momento, in una parte che a ben vedere le calza a pennello. Una, self-made woman - ad Hollywood ora ha pure una sosia bella e brava (Haley Bennet, apparsa ne I Magnifici 7) - che sfida in solitaria un sistema maschilista, dando vita a una storia di successo.

JENNIFER, LA NUOVA DIVA DEL PELIDE STEVE?

Grazie a It's What I Do, Jennifer Lawrence e Steven Spielberg avranno l'occasione di conoscersi: si piaceranno? Può darsi, ma è un pronostico per nulla scontato. In oltre quarant'anni di carriera, questa è la seconda volta che il regista mette in scena una protagonista femminile. La prima è stata Whoopi Goldberg ne Il colore viola, la cui collaborazione è rimasta circoscritta a quel film. Intendiamoci: nulla di male, ma è ovvio che il vecchio Steve preferisca indagare sui conflitti interiori maschili, relegando la donna a ruoli secondari. E con Jennifer Lawrence, cosa accadrà? Se il connubio funzionasse, c'è da augurarsi in una svolta nel cinema di Spielberg. Per lei sarebbe l'ennesima vittoria professionale, per lui l'inizio di una terza giovinezza.