Anteprima Captain America: Civil War

Di quando, a sorpresa, Marvel Studios rilascia il primo trailer dell'attesissimo Captain America: Civil War, e la rete impazzisce nello schierarsi con Cap o Iron Man... vediamo di fare il punto della situazione.

Anteprima Captain America: Civil War
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"Divided we fall" una tagline che fa naturalmente il paro con "United we fall" e ha un alto potere evocativo. Ai lettori di fumetti di vecchia data, inoltre, fa venire in mente l'universo Ultimate (in buona parte ideato dal Mark Millar che poi si è occupato anche della saga di Civil War), a cui in parte ci si è ispirati nel corso degli anni per alcuni film Marvel Studios, seppur con toni spesso molto meno drammatici che negli albi degli Ultimates, in cui i personaggi sono più politicamente scorretti che nell'Universo Classico "616". Il Marvel Cinematic Universe fa storia a sé, lo sappiamo, e difatti non dobbiamo più stupirci quando scopriamo che una saga molto nota su carta subisce trasformazioni più o meno importanti una volta portata al cinema. C'è da dire, infatti, che Civil War, nei comic book, prevedeva la presenza di decine di personaggi, cosa che, per svariati motivi, non avverrà nel lungometraggio cinematografico.


Equilibrium

Spoiler alert

Attenzione: nell'articolo possono essere presenti piccoli spoiler. Niente che non sia già stato rilasciato ufficialmente tramite trailer, dichiarazioni o materiali ufficiali, o che non siano supposizioni ragionate, ma se non volete rovinarvi la sorpresa tornate a leggervi il pezzo fra qualche mese, post-visione al film, per scoprire se c'avevamo azzeccato.

In primis per una questione di equilibrio: nei fumetti è più semplice gestire grosse mole di soggetti, tra la continuity pregressa e lo stratagemma del crossover tra le testate, che permettono spin-off e quant'altro. Al cinema c'è un limite al numero di personaggi che si possono inserire senza rendere il tutto un minestrone insipido in cui due o tre supereroi sono il motore della storia e tutti gli altri fanno da tappezzeria o, al massimo, da striker. Il primo The Avengers funzionava bene da questo punto di vista, Guardiani della Galassia anche, e potremmo inserire (anche se solo come esempio allargato, non essendo film Marvel Studios) le pellicole sugli X-Men, in particolare Giorni di un Futuro Passato. Il secondo Avengers già faticava a dare a tutti il proprio spazio, per dire. In Civil War non avremo, a meno di improbabili sorprese, Thor e Hulk, troppo potenti e ingombranti da inserire nell'equazione, ma sebbene su carta più che una "Guerra Civile" sembra una scaramuccia tra una decina di supertizi (il ruolo della gente comune, del Governo e dell'Esercito in tutto ciò non è ancora ben chiaro) soprattutto se paragonato a quanto accade nei fumetti, le fazioni in lotta, cinematograficamente parlando, sono ben nutrite (e, del resto, personaggi-chiave come alcuni X-Men o I Fantastici 4 sono ancora in mano alla FOX, mentre è già un miracolo aver recuperato in extremis Spider-Man dalla Sony).

Da un lato, Team Cap: Steve Rogers / Captain America, Bucky Barnes / Winter Soldier, Sam Wilson / Falcon, Clint Barton / Hawkeye, Wanda Maximoff / Scarlet Witch, Scott Lang / Ant-Man e Sharon Carter / Agent 13. E, in più, c'è uno strano aeroplano che si nota, in lontananza, nelle prime illustrazioni ufficiali: chi ci sarà a bordo?
Dall'altro, Team Iron Man: Tony Stark / Iron Man, James "Rhodey" Rhodes / War Machine, Natasha Romanoff / Black Widow, Vision e T'Challa / Black Panther. E in tutto ciò buttate nella mischia anche Spider-Man, Crossbones e il Barone Zemo. Gli spunti per tante sane scene di mazzate non mancano di certo. Le premesse, dicevamo all'inizio, sono le stesse del fumetto (che poi, con le dovute differenze, sono le stesse di Watchmen, de Gli Incredibili e di metà dei film degli X-Men): a fronte degli incredibili poteri dei supereroi, è giusto che operino in autonomia o tutto dev'essere controllato dall'alto, dal Governo? Nei fumetti il tutto era reso in modo molto più spicciolo e al contempo complesso, dato che non si parlava solo dei supereroi (finora supervisionati dallo S.H.I.E.L.D. nei film) ma di tutti coloro che, per genetica o incidente, possedevano dei poteri sovraumani: una quantità notevole di persone, anche solo considerando i Mutanti, molti dei quali potenzialmente fuori controllo. Sorge la necessità di distinguere in maniera netta tra chi vuole essere d'aiuto al suo Paese o quantomeno controllato e chi, invece, ha intenzioni losche, ostili o pericolosamente incontrollate. Come il supercriminale Nitro, che causa un genocidio nel Connecticut dopo essere stato messo alle strette da una bravata dei giovani e spericolati New Warriors.

È la goccia che fa traboccare il vaso: la gente ha paura dei superuomini e l'opinione pubblica richiede un intervento preventivo in proposito, una regolamentazione marziale. In molti sentono l'obbligo di attenersi all'Atto di Registrazione, e il primo fra questi è Tony Stark, le cui posizioni di destra, nei fumetti, sono ben marcate. Ad opporsi ad una Legge del Paese che ha giurato di proteggere, tuttavia, c'è il liberale Steve Rogers, che sente in cuor suo il peso del provvedimento sulle libertà individuali, sullo scarico del senso di responsabilità personale ma anche sulla sicurezza dei cari dei supereroi con identità segreta. È un conflitto ideologico potente che vede amicizie scontrarsi, famiglie dividersi, personaggi prendere decisioni fondamentali per il proprio futuro (uno su tutti: Spider-Man). Nel film il tutto viene ridimensionato e il casus belli sembra essere, oltre a quanto successo a New York in The Avengers, a Washington in Winter Soldier e a Sokovia in Age of Ultron proprio il comportamento di Cap nei confronti nel vecchio amico, e ritrovato avversario, Buck Barnes, che mentre era sotto il controllo dell'Hydra ha portato morte e distruzione in ogni angolo del globo per molti anni, e ora è ricercato per rispondere dei suoi crimini. Steve vuole aiutare l'amico, certo della sua innocenza, e per questo si dà alla macchia, ma in maniera più plateale del suo secondo film, dove contravveniva agli ordini di burocrati corrotti: questa volta è un ordine dei 'buoni' e ognuno è costretto a pagare il prezzo delle proprie decisioni. Nella pellicola, è palese, si vuole scendere molto più sul personale: non c'è ideologia politica (e del resto, bisogna considerare che è un film per un'ampia fascia di pubblico) ma c'è molto sentimento personale.Tony e Steve sono accomunati da un certo senso di giustizia e dal voler fare le cose a modo proprio; ma mentre Steve è un soldato ("IL" soldato) che questa volta non vuole obbedire agli ordini, Tony, il genio egocentrico, sente di doversi porre da solo un freno, preso dai sensi di colpa e dalla paura.

E in sostanza, Cap vede il mondo ancora in bianco e nero, è un uomo del suo tempo (perduto) e ha una sua mentalità che non può tradire, anche a costo di abbandonare un amico per salvarne un altro. Iron Man, invece, è pragramatico, è un uomo che vive e sopravvive sui compromessi, che si muove tra scale di grigio. Intorno a loro, gli altri Vendicatori fanno le loro (sofferte) scelte, ed ecco che gli schieramenti si formano quasi da soli, prendendo in esame i personaggi nominati prima. I Russo promettono che il pubblico uscirà dalla sala ancora chiedendosi chi avesse più ragione, e quindi non si risolverà tutto "a tarallucci e vino". Sarà comunque interessante notare l'apporto di due figure di spicco come il Generale Ross ("riesumato" da L'Incredibile Hulk con lo stesso attore, Willim Hurt e, chissà, futuro Hulk Rosso come nei fumetti?) che ha una parte preponderante nel trailer e del politico ancora senza nome interpretato da Martin Freeman che nel video possiamo solo intravedere a fianco di Sharon Carter. Per non parlare di Visione, di Spider-Man (quando e come lo vedremo in azione? È il mistero più grande, anche se probabilmente sarà davvero una particina), Black Panther (che vediamo finalmente 'dal vivo' col suo costume in Vibranio) e dei due villain della partita, il redivivo Crossbones e il perfido Barone Zemo. La speranza, alimentata dal trailer (che lascia immaginare molte cose, visto con molta attenzione) è che Civil War sia il film più "emozionale" dei Marvel Studios, e i fratelli Russo, dopo Winter Soldier, fanno ben sperare in un focus sull'epica e nella mancanza di umorismo puerile. Teniamo le dita incrociate, che il 4 maggio è ancora lontano.

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