Apes Revolution - Il pianeta delle scimmie, una piccola anteprima del film

Abbiamo visto una piccola anticipazione della nuova invasione di ominidi! Come sarà Apes Revolution - Il pianeta delle scimmie?

Apes Revolution - Il pianeta delle scimmie, una piccola anteprima del film
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Chi lo avrebbe mai detto in quel lontano 1968, anno di produzione de Il pianeta delle scimmie di Franklin J. Schaffner che - tratto dall'omonimo romanzo scritto dal francese Pierre Boulle - si trasformò quasi istantaneamente in un vero e proprio classico della fantascienza su celluloide, che oltre quarant'anni dopo la storia lì raccontata avrebbe provveduto ancora ad evolversi sul grande schermo.
Addirittura, si pensò ormai conclusa la lunga avventura cinematografica degli ominidi dall'intelligenza umana già nel 1973, ai tempi di Anno 2670 ultimo atto di Jack Lee Thompson, quinto capitolo di quella che si era ormai trasformata in una vera e propria saga di successo tramite i sequel L'altra faccia del pianeta delle scimmie di Ted Post, Fuga dal pianeta delle scimmie di Don Taylor e 1999: conquista della Terra (questo, sempre per la regia di Thompson).
Anche perché nel biennio 1974-1975 nacquero perfino due serie televisive (la prima live action, la seconda animata) derivate dalla pellicola interpretata dal mitico Charlton Heston, ma nessuno aveva più pensato ad una nuova operazione destinata alle sale... almeno fino al 2001, anno di uscita del Planet of the apes - Il pianeta delle scimmie di Tim Burton che si propose quale rifacimento del capostipite schaffneriano.

Ridaranno a Serkis...

Figuriamoci, quindi, se ci si sarebbe mai aspettati nel 2011 l'arrivo di un L'alba del pianeta delle scimmie, che, a firma dell'inglese Rupert"Prison escape"Wyatt, ha provveduto a fornire i dettagli della genesi scimmiesca partendo dalla figura dello scienziato Will Rodman alias James Franco, lavorante in una grande società farmaceutica e interessato a sviluppare un virus benigno in grado di ricostruire il tessuto cerebrale danneggiato al fine di individuare una cura per il morbo di Alzheimer.
Un ottimo prequel che, caratterizzato da un certo sapore eco-vengeance e da una spettacolare parte finale, ci ha portati anche a conoscenza dell'altamente intelligente scimpanzé Cesare, incarnato in maniera magistrale dallo stesso Andy Serkis (il Gollum della trilogia Il Signore degli Anelli) che ha introdotto a Roma, tramite un video, i circa diciotto minuti mostrati in anteprima - con effetti speciali ancora incompleti - di Apes revolution - Il pianeta delle scimmie, ovvero la continuazione del lungometraggio di Wyatt.
Continuazione che approderà in Italia il 30 Luglio 2014 distribuita da Twentieth Century Fox e che, con stavolta al timone di regia il Matt Reeves autore del monster movie Cloverfield e della "vampirata" giovanile Blood story, riparte dieci anni dopo gli eventi narrati nel film precedente, ponendo in scena la ormai crescente nazione delle scimmie guidata da Cesare, ma minacciata da una combriccola di uomini sopravvissuti al devastante virus diffuso a suo tempo.

... quel che è di Cesare?

Una situazione che porta al raggiungimento di una fragile pace destinata a durare, però, soltanto per pochissimo tempo, in quanto entrambe le parti finiscono per trovarsi sull'orlo di una guerra per decidere quale dovrà essere la specie dominante sulla Terra.
Quindi, con un cast comprendente, tra gli altri, Gary Oldman, il Jason Clarke di Sotto assedio - White House down, Keri"Mission: impossible III"Russell, la Judy Greer di Quello che so sull'amore e Toby"War horse"Kebbell, è facile intuire che non mancherà un'ulteriore approfondimento del sottotesto animalista già presente ne L'alba, in questo caso opportunamente accresciuto coniugandovi un allegorico discorso relativo alle differenze razziali e alla presumibilmente civile natura di colui che non tarda a mostrarsi, invece, il prepotente uomo bianco.
Il materiale visionato lo lascia dedurre non poco, soprattutto nelle sequenze in cui, appunto, i comuni mortali interagiscono con gli ominidi che, ora perfettamente in grado di comunicare e capaci di compiere azioni come quella di andare a cavallo, cominciano ad apparire decisamente più vicini a quelli proposti nella succitata serie originale.
Tra l'altro, mentre uno di essi, maneggiando pericolosamente un mitragliatore, suggerisce che è tutt'altro che andata persa quella certa venatura horror introdotta nel tassello wyattiano, già appaiono decisamente aumentati i momenti ambientati in esterni.
E con loro, probabilmente, anche la spettacolarità... speriamo di non sbagliarci!

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