Sean Parker spaventa i distributori: 50 dollari per vedere un film a casa dal primo giorno di uscita

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E’ Variety a riportare alcuni dettagli sul servizio noto come The Screening Room, un sistema in fase di sviluppo ideato dal co-fondatore di Napster Sean Parker. Interessi e paure si scontrano davanti alla possibilità di vedere un film da casa, nel pieno rispetto della legge, a partire dallo stesso giorno della release nelle sale.

L’idea sarebbe ancora ad uno stadio preliminare di sviluppo, ma ha già destato la preoccupazione e l’opposizione di molti dirigenti delle case di distribuzione. Nonostante Parker abbia voluto accanto a sé Jeff Blake della Sony Distribution come consulente, il co-fondatore di Napster appare ancora come un outsider di Hollywood: il ragazzo che spuntò dal nulla tirando fuori Napster dal cilindro fino a che i Metallica non gli fecero causa è ancora visto come uno straniero in terra hollywoodiana. “Sarà un danno colossale, non ne avete idea”, “Se The Screening Room diventasse realtà, sarebbe l’inizio della fine e metà della sale del Paese chiuderebbe” sono solo alcuni degli allarmati commenti di alcuni dirigenti delle case di distribuzione. Il Piano di Parker, attualmente in sviluppo, fornirebbe una sicura tecnologia anti-pirateria in grado di mostrare i nuovi film appena usciti nelle sale anche a casa degli spettatori, dallo stesso giorno della release nei cinema. L’iscrizione costerebbe 150 dollari mentre la tariffa sarebbe di 50 dollari a film, che sarebbero visibili allo spettatore per 48 ore: una cifra che seppur più costosa per il singolo spettatore, potrebbe potenzialmente abbattere diversi costi per le famiglie, le comitive e per chiunque debba sostenere una serie di costi aggiuntivi per andare al cinema (benzina, parcheggio e tempo in primis). Chiaramente, per coinvolgere anche gli esercenti, la compagnia propone un’opportuna ripartizione dei ricavi, fino a 20 dollari della tariffa di affitto del film. L’offerta, inoltre, darebbe a chi paga 50 dollari due biglietti gratuiti per andare a vedere un film in un cinema a loro scelta. In questo modo, gli esercenti riceverebbero un ricavo a compensazione dei mancati spettatori. Al momento, dubbi e interessi si incontrano e si scontrano in quelli che sono momenti di forte tensione per i distributori. Universal, Fox e Sony stanno sviluppando vari business plan alternativi e rimangono in contatto con il team di The Screening Room per capire quale possa essere la mossa migliore: se da un lato il cambiamento spaventa molti, dall’altro le major sono attratte dalla tecnologia anti pirateria del servizio in fase di sviluppo: ogni anno i mancati ricavi a causa della pirateria causano danni colossali a tutta la filiera dei prodotti cinematografici: dalle case di produzione a quelle di distribuzione fino alle sale ed a tutto l'indotto che vi ruota intorno. Oltre a Parker, la futura società sarà guidata da Prem Akkaraju, precedentemente in SFX Enertainment, InterMedia Partners, JP Morgan Entertainment Partners e Sanctuary Music Group.