roBOt Festival: La Distancia di Sergio Caballero in anteprima italiana

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Perfettamente inserite nel tema di questa VII edizione di roBOt Festival - #lostmemories - le opere selezionate dalla curatrice Elisa Trento confermano l’approccio ambizioso della sezione Screenings di quest’anno: trame che disegnano e rielaborano la narrazione collettiva, dove singoli processi mentali di riadattamento ed immaginazione, creano mutevoli e preziose interferenze.

Sono titoli che recuperano il senso ampio della storia, sia in riferimento ai contesti sociali, sia rispetto ai contributi artistici, che richiamano memorie importanti e rielaborazioni curiose di stili ed immagini passate e contemporanee.
Non è mai semplice, trovare di anno in anno dei titoli adatti ad accompagnare un festival come roBOt” - dichiara la curatrice Elisa Trento e prosegue: “La sfida è sempre la stessa: riuscire ad incuriosire, istruire e al contempo stupire il pubblico di un festival di musica elettronica ed arti digitali, aprendo delle ‘porte’ di visione ed ascolto nuove grazie alla proposta di opere internazionali indipendenti che difficilmente trovano distribuzione nelle sale cinematografiche . La sfida in fondo è far comprendere che tutto ciò che si vive in questi contesti, dal semplice ascolto alle sensazioni collettive del ‘dance floor’, è frutto di un processo intrinseco alla storia dei suoni, delle immagini, dell’evoluzione degli strumenti e della tecnologia, assieme all’arte dei pionieri.”
12 proiezioni attraversate dal fil rouge “storia e società”, dove a fare la differenza sono i contesti geografici e sociali che influenzano modalità musicali, culturali e creative: dalla Russia al Canada, da Tokyo a New York, passando per la Thailandia e la Siberia. Per ogni lavoro, seppure in maniera diversa, a colpire è il legame con la storia, la rielaborazione cosciente di una e più memorie collettive.
Con Elektro Moska, i registi Dominik Spritzendorfer ed Elena Tikhonova conducono lo spettatore nella scena elettronica russa, dagli esordi sovietici a oggi.
Un documentario sull'età dell’elettronica sovietica e la sua eredità. La storia dei sintetizzatori sovietici come un'allegoria della vita quotidiana sotto il regime sovietico, una fiaba elettronica sullo spirito d'inventiva della mente libera all'interno della Cortina di Ferro... e oltre.
Haack: The King of Techno - in anteprima italiana (è stato trasmesso da Cult TV [Fox Intl Channels] nel 2006, ma mai proiettato al pubblico in Italia) - è il biopic firmato da Philip Anagnos su Bruce Haack, uno dei padri della musica elettronica moderna, oltre che folle compositore e creatore di strumenti musicali. Un genio della ‘dimensione dell’immaginazione’, dell'evoluzione di generi come il synth pop e la techno.
Mentre Llapse è un piccolo gioiello dal punto di vista tecnologico, realizzato grazie ad un’enorme potenza di calcolo che ha permesso di generare incredibili immagini CGI (Computer Generated Images). Metafore visive, assemblate e plasmate dal regista Julien Vanhoenacker e sonorizzate da Nicolas Vitte, create attraverso un processo lungo che può durare molti mesi. Questo permette alle idee di essere raffinate e diventare più forte nel tempo, ma richiede organizzazione, resistenza e perfezionismo, così come capacità di rimanere concentrati sull’intenzione iniziale.
Llapse in particolare riassume bene il senso della scelta di una determinata forma estetica, così differente delle altre proiezioni appartenenti alla sezione di quest’anno: in un certo modo il tentativo di risposta al tema #lostmemories.
Da guardare sul grande schermo, è la prima proiezione pubblica italiana.
Non poteva mancare nel programma di questa VII edizione il documentario What Difference does it make? A film about making music del pluripremiato regista Ralf Schmerberg (Leone d’Oro a Cannes - premio Cinema for Peace - nominato nel
2012 “Leader creativo dell’anno” in Germania). Narra “dall’interno”, assieme a contributi e testimoniante importanti, una delle iniziative culturali più longeve e prestigiose: la Red Bull Music Academy, una sorta di “utopia musicale”, un
workshop itinerante di musica che in 15 anni ha fatto il giro del mondo coinvolgendo i più grandi artisti del panorama internazionale.
Real Scenes è la serie di film in cui Resident Advisor - una delle realtà editoriali più conosciute e autorevoli al mondo nel campo della club culture - esplora il clima musicale, culturale e creativo all'interno di destinazioni chiave della musica elettronica.
Per roBOt, la curatrice Elisa Trento ha scelto i due lavori su Tokyo e New York realizzati da Patrick Nation– due metropoli incredibili, due avanguardie, con tutte le contraddizioni che ne conseguono. I due lavori, anche questi in
anteprima italiana , percorrono a fondo e in modo mai scontato le storie legate ai club, ai dj, alle nuove tendenze in campo sociale e musicale. Ci sono poi i 5 corti del Collettivo Videographe, tutti in anteprima italiana tranne
uno, che rappresentano una selezione di lavori visionari, perfetti nel descrivere e raccontare, in pochi tocchi, alcuni dei problemi sociali fondamentali creati dall'ecosistema comunicativo contemporaneo. Cinque opere brevi promosse
attraverso la piattaforma Vitheque (“Soft Giraffe”, “Aspects Of Fake Life”, ‘‘Texile de Cordes’’ “Combustion”, “Sing Pedestrian Sing”) presentate dal collettivo canadese Vidéographe in collaborazione con l'associazione culturale bolognese KINODROMO.
Ultima grande conferma, a coronare il programma di titoli della sezione Screenings di questa VII edizione, un'anteprima italiana speciale: La Distancia di Sergio Caballero. Si tratta del secondo lungometraggio per la regia del co-direttore del festival per eccellenza: il Sonar. Già vincitore del Tiger Award con il suo primo film - Finisterrae, proiettato anch'esso in anteprima italiana a roBOt 04, Caballero dirige in una sorta di lingua franca la storia di una rapina che combina suspense, science fiction e location incredibili, con tocchi di umorismo surreale che lo rendono un film intrigante, sovversivo, e sicuramente inimitabile. Un crocevia di paesaggi, un luogo senza tempo dove si incontrano livelli di lettura che passano attraverso la fisica, la magia e l'antropologia.