Muccino si sfoga: «Gli italiani mi fanno paura. Siamo tornati al fascismo»

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La polemica su Gabriele Muccino non si placa: il regista qualche giorno fa, in occasione dei 40 anni dalla morte di Pasolini, ha definito il regista bolognese "amatoriale" scatenando l'ira di tutto il web e la chiusura del suo account Facebook. Ora lo sfogo di Muccino: «Gli italiani mi fanno paura: sembra di essere tornati al fascismo».

«Quello che è successo è una vergogna non per quello che ho scritto, ma per quello che gli italiani sono riusciti ad esprimere: mi è sembrato di tornare al fascismo, quando gli squadristi aggredivano chi la pensava diversamente. Se tutti quelli che hanno scritto qualcosa avessero una vera conoscenza di Pasolini, saremmo un popolo di letterati. Nemmeno un decimo di quelli che hanno scritto sanno chi è Pasolini» ha detto al TG Zero di Radio Capital.

»Pasolini è stato il portatore del libero pensiero e della provocazione intellettuale: sapeva che sarebbe andato incontro alle sassaiole, ma questo non lo ha fermato. Lui era un anticonformista e probabilmente si sarebbe schierato dalla mia parte. Il mio pensiero è solo sul regista e non sul pensatore, sul poeta o sullo scrittore. Vivo in una dicotomia surreale: mi trovo a stringere la mano a una leggenda vivente come Ridley Scott e poi mi trovo ad avere a che fare con polemiche che sono di altra levatura. Quello su Pasolini è un pensiero che nutro da quando ho 16 anni: sono cresciuto con dei punti di riferimento, e fra questi lui non c’è mai stato. Filmicamente, per me, altri registi hanno significato di più. Ripeto: filmicamente. Io non sono un critico né uno studioso di critica, io faccio film, sono un muratore del cinema, e come tale preferisco attingere ad altri stili cinematografici. Per cui ho scritto su Facebook un pensiero che non è nato nel giorno dell’anniversario della sua scomparsa, ma che ho da sempre, e che è sembrato provocatorio e sacrilego».

Muccino ha anche ricevuto alcuni messaggi di solidarietà da colleghi: «Ne ho avuti, alcuni pubblici. Ma chi ha voluto dire che ho avuto coraggio me l’ha scritto in privato, senza dirlo pubblicamente. Nel mio mondo molti la pensano come me ma hanno timore di dirlo? Esattamente. Anche perché hanno avuto modo di vedere che gogna li aspetta a dire certe cose».