Masquerade di Choo Chang-Ming aprirà il Festival fiorentino

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Choo Chang-ming passa dalla commedia sentimentale con protagonisti dei baldi vecchietti, Late Blossom vincitore del premio del pubblico l'anno scorso (qui la nostra recensione), ad un kolossal in costume che riprende il tema del principe e del povero presentando uno scambio di ruoli tra un re e un buffone. Non ci troviamo di fronte a Kagemusha di Kurosawa ma il film è stato il più grande successo dell'anno in Corea del Sud, affermandosi al botteghino come il terzo film più visto di sempre in patria (al primo posto rimane The Host di Bong Joon-ho). Sarà la prima italiana del suo Masquerade ad inaugurare, domani venerdì 15 marzo, alle 21.30 al cinema Odeon, l'undicesima edizione del Florence Korea Film Fest che si terrà a Firenze fino al 24 marzo per 11 giorni di proiezioni con 50 film e 4 registi ospiti.

Il regista Choo Chang-Ming sarà presente alla proiezione per incontrare il pubblico e alla stampa ha parlato brevemente del film: ""In Corea del Sud godiamo di una grande libertà di espressione, quindi possiamo trattare molti argomenti scottanti nei nostri film. Ho voluto quindi parlare di come un uomo che ha vissuto in strada ha una maggiore sensibilità politica di uno cresciuto per essere il re. Un tema che considero molto forte e che si ricollega all'attualità della politica mondiale e coreana visto che quando è uscito il film si erano appena concluse le elezioni presidenziali. Ho scelto di fare un film in costume - ha continuato il regista - poiché il tema del Principe e del Povero (romanzo del 1881 di Mark Twain) in ambientazione moderna non sarebbe stato compreso dal pubblico coreano. Nel contesto del film in costume invece c'è una maggiore accettazione ed empatia da parte degli spettatori."
Il film di Choo Chang-min è interpretato da Lee Byung-hun, Han Hyo-joo, Ryoo Seung-ryong. È un film in costume ambientato nel diciassettesimo secolo (dinastia Choseon). Racconta la storia del re Gwanghae che sospetta che qualcuno all'interno della corte voglia avvelenarlo, e ordina quindi al suo consigliere Heo Gyun di trovare un sosia che possa sostituirlo sul trono. La scelta ricade su di un buffone di corte molto somigliante al re e capace di imitarlo nei gesti e nella voce. L'uomo prende il posto del re, ma lentamente,  la sua personalità prende il sopravvento, e la corte inizia a sospettare: il re è stranamente più umano e comprensivo di quanto non lo sia mai stato. Intanto i nemici di Gwanghae iniziano a stabilire le prossime mosse.