Let's go, di Antonietta De Lillo: dall'11 maggio al cinema

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Arriva nelle sale cinematografiche italiane Let's go della napoletana Antonietta De Lillo: a pochi mesi dal successo de La pazza della porta accanto, film su Alda Merini, Mariposa Cinematografica distribuisce il nuovo lavoro della regista, presentato al 32 Torino Film Festival.

Il road show toccherà dall’11 maggio le principali città italiane (a Roma anteprima il 10 maggio al Nuovo Cinema Aquila) ed ha come partner la campagna Miseria Ladra di Libera e Gruppo Abele, data l'attualità della tematica del film (del quale vi mostriamo le prime foto e il trailer).
Protagonista del documentario Luca Musella, appartenente alla categoria dei nuovi poveri, ex fotografo di importanti agenzie foto giornalistiche che si è ritrovato nullatenente, esodato professionalmente ed emotivamente. Un testo-lettera da lui scritto (con voice over di Roberto De Francesco) che si fa viaggio ideale attraverso l’Italia: da Napoli, sua città natale, a Milano, luogo della sua nuova esistenza.
Luca Musella racconta la sua caduta da un universo borghese a un sottoproletariato fatto di marginalità e clandestinità. La macchina da presa ci conduce dentro il nuovo mondo di Luca, nella Milano della periferia, lungo sponde meno conosciute dei Navigli e ci mostra - attraverso lo sguardo di una donna - la vita di un uomo costretto a reinventare la propria esistenza.
Le immagini, in alcuni casi girate dallo stesso Musella, e le sue parole si intrecciano con il testo della lettera: il racconto in presa diretta, frutto di uno sguardo capace di soffermarsi sulla miseria e fragilità del mondo, si mescola sapientemente con la parola scritta, permettendo al protagonista di farsi specchio dello spettatore.
Luca Musella e le persone che popolano il suo microcosmo si fanno infatti portavoce di una condizione particolare e, allo stesso tempo, universale, ritratto della smarrita Italia di oggi ed emblema di una sensibilità letteraria che, partendo dall'analisi della realtà, elabora possibili antidoti.
"Quello che mi ha spinto a raccontare la storia di Luca è soprattutto la sua capacità di vivere la sua nuova condizione con pudore, dignità e senza rancore. Un esempio commovente dell'intelligenza e della sensibilità di chi capisce che l'unica possibilità di riscatto è nel vivere con il pessimismo della ragione e l'ottimismo della volontà”, dichiara Antonietta De Lillo.