La Vita di Adele sarà vietato ai minori in Francia: accolta la denuncia di un'associazione cattolica

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La Vita di Adele, Palma d'Oro a Cannes 2013, non sarà più proiettato in Francia prima di ricevere un nuovo rating che alzi la soglia di età minima del pubblico a 18 anni. La Giustizia Amministrativa francese ha accolto la denuncia dell'associazione cattolica "Promouvoir", che aveva già denunciato altri film alle autorità giudiziarie.

A ben due anni dall’uscita nelle sale, l’associazione cattolica Promouvoir ha continuato a chiedere il divieto ai minori del film di Abdel Kechiche. Ad oggi, La Vita di Adele era vietato ai soli minori di 12 anni. Promouvoir ha denunciato la "presenza di scene di sesso troppo esplicite, tali da urtare la sensibilità dei minori". L’associazione non è nuova a battaglie contro singoli film, tra i quali ricordiamo Baise Moi di Virginia Despentes del 2001, per il quale riuscì ad ottenere il divieto ai minori di 18 anni. La Giustizia Amministrativa francese ha accolto la denuncia dell’associazione cattolica, la cui prima istanza nei riguardi del film premiato a Cannes era stata respinta alla fine del 2014. Al momento, La vita d’Adele dovrà essere riautorizzato con un nuovo provvedimento di censura che ne attesti il divieto ai minori di 18 anni. Di fatto, il film si trova oggi in una sorta di limbo, nell’attesa di ricevere nuovamente un visto. La Commission de Classification francese, con il compito di dare un rating di pubblico per fasce d’età di riferimento, ha inoltre auspicato maggior rigore da parte delle autorità competenti di settore: "Bisognerebbe dare maggiore autorità ad un organismo del quale fanno parte rappresentanti del cinema, dell'educazione e della famiglia, in modo da evitare che decisioni del genere debbano essere prese direttamente dalla giustizia amministrativa" dichiarano dal Centre national du cinéma et de l'image animée. Dichiarazioni che hanno immediatamente suscitato molte reazioni da parte degli addetti ai lavori, a partire dal regista di The Artis, Michel Hazanavicius, che è anche Presidente dell'Associazione dei Produttori: “E’ il segno che la stupidità fa passi da gigante. E oggi, in questa Francia che vota in massa per il Front National non è un fenomeno isolato. Perché vinca il male, basta anche che il bene resti immobile" ha dichiarato il regista.