L'alba del pianeta delle scimmie, super trailer, featurette, due spot e locandina italiana

di

Il 23 settembre, con un po' di ritardo rispetto agli USA dove ha riscosso un incredibile successo, uscirà anche nelle sale italiane L’alba del pianeta delle scimmie, ultimo film della saga del Pianeta. Il film è distribuito dalla Twentieth Century Fox ed è diretto dal britannico Rupert Wyatt. Oggi abbiamo disponibile molto materiale dal film, come il super trailer sottotitolato in italiano, la featurette Story e due spot sottotitolati, oltre ad un abstract che approfondisce il tema della tecnologia utilizzata nella pellicola. L'alba del pianeta delle scimmie vede come protagonisti James Franco nei panni di Will Rodman, scienziato alla ricerca di una cura per l’Alzheimer, David Oyelowo appunto, attore britannico interprete del personaggio di Steve Jacobs e Andy Serkis, interprete digitale della scimmia Cesare.

Dall'evoluzione alla rivoluzione

Potendo contare sui talenti che hanno lavorato a Il Signore degli Anelli e Avatar, "L'Alba del Pianeta delle Scimmie" non è solo una reinvenzione di una delle più affascinanti serie di fantascienza ma rappresenta anche un grande passo avanti nel campo degli effetti visivi. Durante una visita ai Mammoth Studios di Vancouver, dove erano in corso le riprese de L'Alba del Pianeta delle Scimmie, l'addetto stampa della produzione ha voluto subito chiarire che "Questo non è un film in cui le scimmie parlano". "L'Alba del Pianeta delle Scimmie" è infatti un film diverso, originale e innovativo rispetto ai precedenti. "Negli altri film della serie le scimmie parlavano, erano umanoidi, ma non qui, dove scimmie, scimpanzé, oranghi e gorilla appaiono come sono nella realtà". Il regista britannico Rupert Wyatt è l'uomo scelto dalla 20th Century Fox come regista del ritorno al Pianeta delle scimmie. Una scelta che può sembrare insolita, visto che precedentemente aveva diretto solo "The Escapist", una produzione indipendente britannica realizzata con soli 1,8 milioni di dollari. Ma chi ha visto quel film conosce il suo talento e non c'era alcun dubbio che sarebbe stato all'altezza della situazione.
Il film di Wyatt, con la sceneggiatura di Rick Jaffa e Amanda Silver, inizia nella San Francisco di oggi, mentre lo scienziato Will Rodman (James Franco) lavora per trovare la cura alla malattia di cui soffre suo padre (John Lithgow): l'Alzheimer. La medicina sta avendo, però, forti effetti collaterali sugli scimpanzé utilizzati come cavie, accelerando il loro sviluppo mentale. Quando si scopre che uno degli scimpanzé ha partorito, Will porta il piccolo, Cesare, a vivere con lui, crescendolo quasi come un figlio. Ma dopo cinque anni, Will deve lasciare Cesare ad un ricovero, un'esperienza straziante, considerata la sua intelligenza. Durante la reclusione Cesare e i suoi compagni pianificano la vendetta, la fuga e infine la rivoluzione. Nel film non c'è stato grande lavoro di make up. Certamente non come nel film originale del 1968. Al contrario, utilizzando la tecnica della motion capture, gli attori che interpretano le scimmie qui indossano tute grigie, con sensori ad infrarossi collocati in punti specifici. Sul viso hanno dei segni colorati, verdi o arancioni e sulla testa indossano piccole telecamere molto leggere, uno spettacolo familiare per chiunque abbia già visto dietro le quinte gli attori che interpretavano i Na'vi in Avatar. La differenza è che qui si tratta di live action.
"Il film è molto ambizioso", ci racconta Serkis. "Non è mai stato realizzato nulla a questo livello. Qui l'80% del performance capture è in live-action". Serkis è un vero esperto in materia. Scelto per il ruolo di Cesare, già conosce bene la tecnica della motion capture, avendo interpretato Gollum nel Signore degli Anelli, King Kong e il Capitano Haddock in Tintin, il film di Steven Spielberg e Peter Jackson che uscirà prossimamente. In questi film, Serkis ha creato i movimenti (i gesti, la voce e in gran parte le espressioni del viso) davanti allo schermo, che solo poi sono stati trasferiti sul personaggio, creato con la computer grafica. Ciò grazie a questa particolare tecnica della Weta Digital, compagnia specializzata in effetti speciali digitali. Ed è la stessa tecnica utilizzata per i Na'vi in Avatar. "Quando ho interpretato Gollum", continua Serkis, "abbiamo girato tutte le sequenze e poi ridisegnato i fotogrammi successivamente, ma in questo film recito con gli altri attori, avviene tutto contemporaneamente, performance capture e live action". Joe Letteri, supervisore degli effetti speciali, è già abituato ad inoltrarsi in terreni inesplorati. Ha iniziato a lavorare sulla CG dei dinosauri di Jurassic Park, è stato chiamato alla Weta per lavorare insieme a Serkis sul personaggio di Gollum e ha avuto un ruolo fondamentale nel rendere i Na'vi di Avatar così affascinanti e convincenti. Ma riuscire a dare vita a delle scimmie realizzate al computer e farlo nella realtà, in live-action, è una sfida del tutto nuova. "Il nostro obiettivo ne "L'Alba del Pianeta delle Scimmie" - spiega Letteri - era quello di utilizzare la motion capture in ambientazioni live action. In realtà gli attori hanno la stessa attrezzatura di Avatar, ma in questo caso siamo riusciti a nascondere le telecamere della motion capture su ogni set, per permettere a Serkis o agli altri attori che interpretano le scimmie di recitare insieme agli altri personaggi del film. Tra l'altro gli scimpanzé hanno quasi le stesse dimensioni degli esseri umani e quindi ci è sembrato logico girare tutto in live action. Poi, una volta realizzata la motion capture, abbiamo disegnato le scimmie e le abbiamo sostituite agli attori".
Una delle sequenze più complesse è stata quella in cui Cesare e i suoi compagni assalgono con violenza il ponte trafficato del Golden Gate. "Con una scena del genere, ci sono molti aspetti di logistica da gestire", spiega Letteri. "Bisogna capire cosa far succedere sul set e cosa aggiungere dopo". "E' stata una cosa impressionante, Weta ha dovuto catturare su digitale i 360° di quella scena e ricrearla," ci racconta Wyatt. Ed è ancora più sconvolgente se si considera che la sequenza del Golden Gate coinvolge circa 150 scimmie create digitalmente. In questo caso Wyatt e Weta hanno utilizzato un software (Massive) che l'azienda aveva originariamente sviluppato per le scene di battaglia ne "Il Signore degli Anelli". Nel film non sarebbe mai stato possibile utilizzare vere scimmie. Prima di tutto esiste un problema etico ("personalmente non sono d'accordo con l'utilizzo di scimpanzé veri", dice Wyatt), poi un problema di ordine pratico ("sarebbe impossibile pensare che le scimmie seguano le nostre indicazioni e i nostri programmi") Quindi sovrapporre le immagini digitali delle scimmie alle performance con la motion capture era davvero l'unica soluzione possibile.
Ma qual è la cosa più complicata nel realizzare un'immagine realistica di uno scimpanzé? "Sicuramente gli occhi ", spiega Letteri "il movimento, l'aspetto e il modo di interagire con l'ambiente circostante. Ci sono molti piccoli dettagli da considerare. Sia Letteri, sia Wyatt sono stati felicissimi di collaborare con Serkis "E' bravissimo. E' un po' il Charlie Chaplin dei nostri tempi," si entusiasma il regista. "per come riesce ad interpretare il ruolo di un personaggio e a comunicarlo al pubblico attraverso sia il dialogo visivo sia l'espressione verbale, è unico".
Serkis aveva già precedentemente interpretato il ruolo di scimmia, ma ci assicura che Cesare è molto diverso da King Kong. Cesare ragiona "come un bambino superdotato, senza colpe, che diventa testimone di tanta crudeltà. Viene portato in un istituto, viene a contatto con la brutalità, e proprio per questo si ribella. Emerge quindi un vero e proprio dramma umano. Quando Cesare ha tre anni, ha l'intelligenza di un bambino di 13 anni. Come si fa a rendere il personaggio più umano, mantenendolo realistico, anche se può esprimersi e comunicare con gli uomini? E' una vera sfida per un attore". E' anche una vera e propria sfida dal punto di vista fisico per Serkis. "Ho pensato che non avrei fatto mai nulla di così complicato come Gollum, e nulla di così difficile come Kong, ma penso che questo superi tutti, davvero" dice ridendo.







L'alba del pianeta delle scimmie, super trailer, featurette, due spot e locandina italiana