Doctor Strange, Scott Derrickson rivela nuovi dettagli sulla lavorazione

Mancano pochi giorni alla release americana di Doctor Strange, e il regista Scott Derrickson è stato intervistato da Indiewire, rivelando moltissimi dettagli sul processo di lavorazione della pellicola.

«Avete visto i miei lavori precedenti, non sono proprio un regista in stile Marvel. Un po’ come James Gunn, o i fratelli Russo. Ma per me è stato un approccio affascinante, qualcosa di completamente diverso dai miei horror. E se scarto l’horror, devo essere capace di lavorare con altri stili. C’è una tematica drammatica in questo personaggio, qualcosa che ho cercato di riportare sullo schermo.
Sono entrato nel processo di lavorazione a mente aperta. Il trauma e il dolore possono essere cose che destabilizzano profondamente una persona, in modi diversi ovviamente, che ci costringono a fare i conti con la vita. In questo caso, Strange era felice, aveva tutto ciò che qualcuno possa desiderare: successo, fascino, soldi. Ma non aveva l’amore, né pensieri chiari. Ha perso il sogno americano, e di conseguenza si imbarca in questo viaggio per cercare di guarire. Ma ciò che ottiene, in realtà, è la scoperta che il suo ego è troppo grande per permettergli di imparare con umiltà. È stato qualcosa di davvero fantastico su cui lavorare.
Per un po’, sono stato preoccupato di avere uno Sherlock con mantello in scena. Ma se riguardassi la serie con Cumberbatch oggi, non vedrei alcuna somiglianza. Ho sempre amato l’idea in Harry Potter che è la bacchetta a scegliere il mago, e non il contrario, e che le reliquie decidano di “attivarsi” quanto sei pronto a controllarle.
Penso che Inception sia la punta dell’iceberg dell’uso creativo degli effetti speciali. Ma quel film, sei anni fa, era rivoluzionario. Così ho preso la loro base, e l’ho portata ad un livello superiore. Sono salito sulle spalle di Nolan per creare qualcosa di nuovo e sorprendente. È questo che facciamo noi registi: ci costruiamo a vicenda».