Doctor Strange Recensione

Arriva al Cinema Doctor Strange, l'origin story dello Stregone Supremo Marvel impersonato da Benedict Cumberbatch

Doctor Strange Recensione
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Avvitamenti digitali di metropoli, simbolismo e rituali magici, loop spazio-temporali: innestare autorialità e originalità in un cinecomic è un'operazione assai rischiosa, in cui la variabile aleatoria gioca un ruolo preponderante nel determinare il successo o meno di una pellicola. Veniamo, quindi, immediatamente al punto: Doctor Strange tiene fede alle proprie promesse, rompendo il continuum narrativo-stilistico con i precedenti blockbuster dei Marvel Studios. Cinema di formazione e origin story di uno dei personaggi più rappresentativi dell'Universo "disegnato" dalla Casa delle Idee. La pellicola con Benedict Cumberbatch scova nelle pagine del superomismo la formula magica del Cinema, muovendosi tra simulazione e dissimulazione, tra paradossi e postulati. Doctor Strange narra le vicende dello stimato neurochirurgo Stephen Strange, il quale, dopo uno spaventoso incidente d'auto, dilapida l'intero patrimonio (speso per 7 interventi) nella speranza di riottenere la totale funzionalità dei propri arti. Dovrà arrendersi all'idea di una carriera professionale stroncata sul più bello e rinunciare così ad uno stile di vita a metà fra il tycoon Tony Stark e lo scienziato Bruce Banner. Disperato, intraprenderà un viaggio che lo condurrà a Kathmandu. Lì troverà l'Antico (una splendida Tilda Swinton, rapata a zero per esigenze di copione) ad attenderlo.


Dottor Stranamore

Lo Stephen Strange che fotografa il regista Scott Derrickson è un uomo arrogante, "tarato su se stesso" (lo apostrofa così la Christine Palmer di Rachel McAdams). Convinto che tutto giri intorno al proprio Ego (proprio come recitava uno slogan di fine anni '90 di una nota compagnia telefonica), farà invece i conti con concetti come vulnerabilità e impotenza. Per un uomo di scienza abituato a "guardare il mondo dal buco di una serratura", ampliare la propria visione d'insieme - abbracciando le arti mistiche dell'Antico - non è cosa semplice ("chimera del new age dimensionale" sbuffa in una scena il neurochirurgo). Determinazione e forza di volontà giocheranno un ruolo fondamentale nel viaggio iniziatico che condurrà l'alter ego di Benedict Cumberbatch a divenire prima apprendista e poi Stregone Supremo, guardiano di uno dei 3 templi (situati a Hong Kong, Londra e New York) che svolgono la funzione di scudo protettivo terrestre contro i pericoli della dimensione oscura in cui regna Dormammu. La minaccia trascendentale ha un corrispettivo terrestre in Kaecilius (Mads Mikkelsen), ex adepto dell'Antico desideroso di abbracciare oscurità e oligarchia. Strange, assieme a Karl Mordo (Chiwetel Ejiofor) e Wong (Benedict Wong), combatterà tra dimensioni specchio, stand-by e fenomenali rewind temporali, impugnando armi magiche oppure sfoderando colpi di kung-fu (in omaggio ai film di arti marziali orientali).

Mistery Man

Doctor Strange è un film che lega mondi inconciliabili - scienza e magia - bilanciando perfettamente risonanze magnetiche e libri di Cagliostro, flebo e Occhi di Agamotto (è una delle 6 Gemme dell'Infinito, ndr). Nel film diretto da Scott Derrickson è il pensiero a plasmare la realtà, perseguendo con successo la perfetta equivalenza fra dimensione trascendentale e realtà. Visivamente spettacolare, il cinecomic Marvel è un trip che conduce dalla materia allo spirito, a volte in modo quasi "lsdizzante", psichedelico come solo le hit dei Pink Floyd riescono a fare. Se il richiamo estetico più evidente (e recente) è ad Inception di Chris Nolan (corridoi che ruotano su se stessi, Ariadne che gioca con le dimensioni specchio del subconscio), l'influenza in Doctor Strange delle distorsioni geometriche e delle esplorazioni paradossali dell'incisore e grafico olandese Maurits Cornelis Escher (autore di "Relativity") è innegabile. Il dottore di Cumberbatch, poi, patteggia col "diavolo" come il collega Parnassus del film di Terry Gilliam, ritagliandosi nel finale una divertente gag stile Bill Murray di Ricomincio da capo (anche nel film diretto da Harold Ramis il protagonista è un insopportabile individuo condannato a un loop esistenziale). Commedia, avventura e dramma sono gli ingredienti della pozione magica di Doctor Strange. E il "point break" con la tradizione Marvel al cinema.

Doctor Strange Marvel perfeziona la formula magica del cinema action, introducendo un nuovo personaggio che coniuga dramma, arti mistiche e gag slapstick. Benedict Cumberbatch è il dottore che diviene missionario, uomo di scienza che trascende il reale per divenire un supereroe. Il film di Scott Derrickson è un blockbuster dal notevole impatto visivo e dal ritmo avvincente, in cui le uniche pause sono quelle programmate dal protagonista della pellicola.

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