Caso Weinstein: Margot Robbie dalla parte della co-star Cara Delevingne
Margot Robbie, protagonista di Suicide Squad e collega nella stessa pellicola della modella/attrice Cara Delevingne, supporta al 100% la co-star nel caso Weinstein.
Anche la Delevingne infatti, è stata una delle vittime (moltissime), del produttore. Harvey Weinstein si è comportato in modo inappropriato con la ragazza, come ha fatto con innumerevoli altre donne, tra le quali diversi nomi molto, molto noti dell'industria. Cara Delevingne ha trovato in Margot Robbie una grande alleata in questo momento "complicato", se così può essere - comunque riduttivamente - definito.
Ecco cosa ha dichiarato la Robbie sulla co-star:
"Cara è una cara amica ed io ero già al corrente della sua grande forza interiore, della sua fierezza e del suo coraggio. Oggi ha semplicemente confermato di avere queste doti. Penso che la situazione in generale sia assolutamente disgustosa e triste ma spero che da tutto questo parlarne, alla fine esca fuori qualcosa di buono." Ovviamente la Robbie si riferisce alle accuse che la Delevingne ha inviato a Weinstein, che arrivano dopo quelle di molte altre donne, attrici e lavoratrici dell'industria hollywoodiana.
I dettagli del racconto di Cara Delevingne:
"Sul momento provavo rabbia, mi sentivo svuotata, senza forze, senza potere alcuno ma non volevo assolutamente piegarmi all'idea che potevo essere io quella in torto. Quando sono arrivata ero contenta perché c'era u'altra donna nella stanza e ho pensato immediatamente di essere al sicuro. Ci ha chiesto di baciarci e lei poi gli ha fatto delle avances. Io mi sono alzata di colpo e gli ho chiesto se sapeva che sapevo cantare. E ho iniziato a cantare... Pensavo che avrebbe potuto migliorare la situazione... farla sembrare più professionale... come un'audizione... Ero così nervosa. Poi mi ha accompagnato alla porta e ha cercato di baciarmi sulle labbra"
Poi l'attrice ha continuato:
"Voglio che le donne e le ragazze sappiano che essere abusate, molestate, stuprate non è MAI una cosa che dipende da loro e non parlarne crea, se possibile, anche maggiori problemi che invece dire la verità. Sono contenta di essere riuscita a condividere questa cosa... Mi sento davvero meglio e sono fiera delle donne che sono state abbastanza coraggiose da parlare... non è semplice ma possiamo trovare la forza di contrastare questi fatti solo se siamo in tante a denunciare. Come ho detto, questo è solo l'inizio. In ogni ambito, e soprattutto ad Hollywood, gli uomini abusano del loro potere e usano la paura per soggiogare. Questo deve finire. Più ne parliamo, meno potere diamo loro. Tutti dobbiamo parlarne e dico a quelli che difendono questi uomini: voi siete parte del problema."
Il caso Weinstein è tutt'altro che finito.
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