Addio a Dino De Laurentiis, l'ultimo grande producer italiano

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Come ormai saprete, Dino De Laurentiis si è spento ieri notte a Los Angeles all'età di 91 anni. E' inutile stare a fare pomposi giri di parole, così triti e ritriti quando noi giornalisti ci troviamo a realizzare dei (mai felici) coccodrilli. Con lui se ne va l'ultimo grande produttore italiano. Questo figlio di un venditore di pasta di Torre Annunziata era portatore di un'idea di cinema ormai morta e sepolta nell'asfittico panorama della settima arte italiana, ovvero quello di un'industria capace di sfornare film d'autore, impegnati se vogliamo adoperare un termine piuttusto trito, e colossali pellicole d'intrattenimento. Grazie a lui, importanti registi americani come Sam Raimi, Michael Mann, John Milius hanno potuto firmare lavori come L'Armata Delle Tenebre, Conan e Manhunter. Quest'ultima, non ottenne il successo economico sperato e proprio per questo motivo, De Laurentiis si lasciò sfuggire i diritti di sfruttamento di un altro libro di Thomas Harris, un certo Il Silenzio degli Innocenti. Una svista clamorosa, per sua stessa ammissione, che venne solo parzialmente recuperata dai riusciti Hannibal e Red Dragon. Parlando d'insuccessi, malgrado il flop iniziale, Dune di David Lynch è ormai divenuto un cult, mentre i kinghiani Brivido (diretto dallo stesso Stephen King), La Zona Morta e A Volte Ritornano sono da tempo nell'immaginario degli amanti del cinema horror. A tenere alta l'egida di famiglia, resta suo nipote Aurelio che, malgrado i cinepanettoni, resta l'unico, vero imprenditore cinematografico italiano

Addio a Dino De Laurentiis, l'ultimo grande producer italiano