Campagna della Scozia nord orientale, alla vigilia della Prima Guerra Mondiale. Chris Guthrie è la terra nella quale vive, da sempre, e nella quale è nata e cresciuta, tra campi di grano, bestiame da allevare, e tanti fratelli. Seconda di sei figli, Chris dovrà suo malgrado assistere alle tragiche conseguenze di una famiglia distrutta da un padre padrone violento e bisbetico che detterà legge in casa fino alla fine dei suoi giorni. Persa la madre, poi i fratelli più piccoli, allontanatosi infine anche il fratello maggiore, Chris rimarrà a lungo da sola con l'uomo che è stato causa di tutto il suo dolore, abbandonando perfino l'amore per i libri e per lo studio. Passato a miglior vita il padre, però, sarà finalmente per la giovane donna il tempo di costruire una sua vita e perseguire la felicità da sempre sognata. Divenuta ereditiera e finalmente unica responsabile della sua vita e dell'amministrazione della sua terra, ovvero Blawearie, Chris Conoscerà Tony, un ragazzo bonaccione nell'animo e nell'aspetto con il quale vivrà il sogno di una vita e di una famiglia felici. Ma la guerra incombe e Tony sarà costretto a partire per il fronte, pur di scrollarsi di dosso l'etichetta di codardo e il terrorismo psicologico inflitto da un paese bigotto e faziosamente religioso. Sunset song, il tramonto tragico di quel canto di vita, quella nenia pastorale che è stata da sempre la colonna sonora della vita di Chris, traccerà così infine il suo finale, ancora una volta profondamente e perfettamente integrato ai colori e agli umori di quella terra che lei vive e incarna.
Adattando per il cinema Canto del tramonto di Lewis Grassic Gibbon, Terence Davies firma un racconto di formazione elegiaco e tragico, che sviscera il rapporto con la terra e le proprie origini. Un film suggestivo, ma gravato da diversi limiti narrativi.