Detroit, 1929. La città è invasa dalla criminalità e la polizia non riesce a tenere testa alle bande di malfattori. La ricca multinazionale OCP, che ha in procinto di costruire una nuova città, decide di stipulare un contratto con le forze dell'ordine e prepara dei progetti per mantenere le strade più sicure. Dopo che un droide in progettazione va in tilt provocando la morte di un membro del consiglio, l'ambizioso Bob Morgan propone ai piani alti di concentrarsi sull'idea di un vero e proprio cyborg, realizzato tramite resti umani e parti robotiche. Proprio in quel periodo Alex Murphy, un poliziotto da poco arrivato a Detroit, rimane brutalmente ucciso in un conflitto con la banda di criminali capeggiata da Clarence Boddicker, conosciuto anche come il "cop-killer". Il corpo esanime e mutilato di Murphy viene così utilizzato per dar vita a Robocop, metà uomo e metà macchina che si dimostra sin da subito un vero incubo per il crimine. Ma i ricordi dell'agente dentro l'esoscheletro di metallo non esitano a tornare a galla...
Un paio d'anni prima di debuttare nel ruolo di Rick Flagg in Suicide Squad di David Ayer, Joel Kinnaman è stato protagonista del reboot di RoboCop nei panni del protagonista, Alex Murphy, ereditandolo da Peter Weller che lo interpretò nel film del 1987. A differenza del primo film, il reboot ha ricevuto un'accoglienza mista.
Sono ormai trascorsi dieci anni dall'ultimo avvistamento del franchise di RoboCop, stiamo palando del remake datato 2014, ma la proprietà intellettuale non è mai andata persa, si pensi nuovo videogioco che arriverà entro fine anno.
Dopo il documentario su RoboCop, seminale cult della fantascienza scritto e diretto da Paul Verhoeven nel 1987, la saga cinematografica si sposta su console e PC col nuovo videogame RoboCop Rogue City.
Nonostante il RoboCop del 1987 quest'anno compia 35 anni e sia quindi più vecchio di Gesù, il regista Paul Verhoeven in un'intervista al Guardian paragona il personaggio protagonista del suo film cult anni '80 con il Messia... in versione americana. Le dichiarazioni del regista hanno colpito molto i fan di RoboCop.
Secondo quanto riportato in esclusiva da Deadline, sarebbero terminate le riprese di RoboDoc, un documentario che scava a fondo nella produzione di RoboCop, il film cult di Paul Verhoeven uscito nel 1987 con Paul Weller nei panni del protagonista; inoltre, il report conferma la presenza nel docu-film dello stesso Weller con una lunga intervista.
A distanza di dieci anni dall'inizio della sua costruzione è stata completata la statua di RoboCop progettata a Detroit ma ora sorge un altro problema. Trovargli una casa! Inizialmente era previsto che l'opera finisce al Motor City, tuttavia il Michigan Science Center ha annunciato che la statua di bronzo non verrà ospitata nel loro spazio.
Ultimamente, si stanno sfornando dei sequel diretti di film usciti molti e molti anni fa (guardate Blade Runner 2049) e il prossimo potrebbe essere proprio RoboCop, il film cult del 1987.
Nel 1987 Paul Verhoeven dirigeva Peter Weller in RoboCop, uno dei capisaldi del cinema sci-fi, che da anni rappresenta un vero e proprio punto di riferimento per tutti i fan del genere. Il film, negli anni, ha avuto anche due sequel, ma che non hanno riscontrato lo stesso successo del primo film. Nel 2014 arrivò anche il primo reboot.
Paul Verhoeven dirige nel 1987 il primo, leggendario, capitolo di Robocop, poliziotto metà uomo - metà macchina interpretato da Peter Weller, titolo che è giustamente assunto a cult.